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Sezione 3 Attività degli anni 1994-2000 (1993 - 2000)

unità di conservazione

Scatole 1-88

Nel maggio del 1994 Craxi si trasferisce definitivamente a Hammamet: passerà in Tunisia gli ultimi anni della sua vita. In questo periodo si dedica con accanimento a difendersi dalle accuse della magistratura italiana; è questa la sua attività principale, che si concretizza in un rapporto quasi quotidiano con gli avvocati difensori, con il supporto dei quali redige numerosi memoriali difensivi, istanze, ricorsi rivolti per lo più all'autorità giudiziaria ma spesso diffusi a mezzo stampa; si rivolge alla pubblica opinione con comunicati, lettere aperte, lettere indirizzate a direttori di quotidiani e periodici, articoli, e pubblicando stralci dei memoriali difensivi.
L'attività politica coinvolge in questo periodo due livelli, in parte collegati. Da un lato Craxi inserisce nella sua attività principale di difesa dalle accuse della magistratura una polemica politica che svolge soprattutto attraverso i numerosi interventi sulla stampa; dall'altro è in questi anni un interlocutore attento e disponibile dei numerosi socialisti che a lui si rivolgono per consigli e supporto. Nell'ambito dell'agire politico si situa anche la sua intensa attività per il quotidiano «L'Avanti!», rifondato nel marzo 1997. Craxi dedica inoltre molti dei suoi articoli all'analisi critica della situazione interna italiana e dello scenario politico internazionale.

Enti

Avanti! (L'), periodico

Luoghi

Hammamet Tunisia

Segnatura archivistica

Bettino Craxi, 3

Bettino Craxi

1959 - 2000

275 scatole.

L'ordinamento e la schedatura analitica (2004-2007) sono opera di un gruppo di archivisti della società Memoria srl: Sabrina Auricchio, Pierpaolo Caputo, Emanuela Fiorletta, Leonardo Musci (coordinatore), Lucia Petese, Noemi Procaccia, Roberta Rampa, Cristina Saggioro e Arianna Terzi. L'inventario analitico (2007-2008) è stato curato da Leonardo Musci, Cristina Saggioro ed Emanuela Fiorletta. E' stato pubblicato nel volume Inventario del'Archivio Craxi, pubblicato dalla Fondazione Bettino Craxi (2008).

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