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Università per stranieri di Perugia (1925)

Sede e recapiti

Palazzo Gallenga-Stuart, Piazza Fortebraccio, 4, 06123 Perugia (PG)
Tel. 075 57461 fax: 075 5732014; E-mail: rettore@unistrapg.it; Sito: www.unistrapg.it http://www.unistrapg.it/

Storia

L'Università per Stranieri ha origine dai "Corsi estivi di cultura superiore" che si svolsero a Perugia dal 1921 al 1925.
Nel giugno 1921, Astorre Lupattelli e Domenico Arcangeli nominati commissari reali per la Provincia dell'Umbria, chiedono e ottengono lo stanziamento di 10.000 lire nel bilancio provinciale, per istituire in forma duratura i "Corsi estivi di cultura superiore" presso la Libera Università degli Studi di Perugia.
L'iniziativa, che ha lo scopo di diffondere in Italia e all'estero, la conoscenza della storia, delle istituzioni, dei monumenti e delle bellezze naturalistiche dell'Umbria, è accolta favorevolmente e subito appoggiata, anche finanziariamente dal Comune di Perugia e dalla Camera di commercio dell'Umbria.
I corsi inaugurati il 10 settembre 1921, nell'Aula magna della Libera Università degli studi di Perugia, si concludono con successo il 1° ottobre.
Le trattative intercorse con il Ministero degli esteri, grazie all'interessamento del direttore delle scuole italiane all'estero Ciro Trabalza, volte ad ottenere il permesso di organizzare anche a Perugia, come a Napoli e a Firenze, corsi di lingua italiana per stranieri, si chiudono positivamente e il programma dei "Corsi estivi di cultura superiore" del 1922, è arricchito da un corso di lingua e letteratura italiana per francesi, inglesi e tedeschi.
I "Corsi estivi di cultura superiore" insieme ai corsi di lingua e letteratura per stranieri, si svolgeranno con vasto e crescente consenso, ogni anno a settembre, fino al 1925.
Decisivo, per lo sviluppo dei corsi, che porterà alla creazione della Regia Università italiana per stranieri, è l'avvento al potere di Benito Mussolini che intuisce l'importanza d'istituzioni aventi il compito di divulgare in Italia e all'estero la conoscenza della lingua e della cultura italiana.
Il 20 novembre 1924 Astorre Lupattelli, presidente del comitato organizzatore dei corsi, invia al capo del governo Benito Mussolini un progetto per creare una "Università estiva italiana per Stranieri".
La proposta è approvata e il regio decreto legge del 29 ottobre 1925, n. 1965 che include la Libera Università degli studi di Perugia tra le Università regie, prevede anche, l'istituzione di "un Ente autonomo che avrà per fine di organizzare e mantenere speciali Corsi di letteratura italiana per Stranieri".
Il successivo regio decreto del 25 marzo 1926, n. 680, contenente la convenzione tra gli enti sostenitori e lo statuto del nuovo istituto, sancisce la fondazione della Regia Università italiana per Stranieri di Perugia.
Lo statuto del 1926, suddiviso in tre capi, è composto di tredici articoli che fissano le regole principali "Dell'istituto", del "Consiglio direttivo" e dell' "Ordinamento degli studi".
Con l'art. 1 si stabilisce che "L'Università italiana per stranieri fondata con R. decreto legge 29 ottobre 1925, n. 1965 ha lo scopo di diffondere la migliore e maggiore conoscenza dell'Italia in tutte le sue manifestazioni passate e presenti per la lingua, la letteratura, le arti, la storia, i costumi, le istituzioni politiche, culturali, industriali, patriottiche e il suo pensiero attraverso i secoli".
L'articolo successivo elenca gli enti finanziatori, che oltre allo Stato, Comune di Perugia, Provincia dell'Umbria e Camera di commercio dell'Umbria, comprende anche altri enti o privati, mentre con l'art. 3 è stabilita la composizione del consiglio direttivo.
La parte relativa all' "Ordinamento degli studi" è quella che qualifica la nuova istituzione e sono così elencate all'art. 7, le discipline che saranno oggetto dei Corsi di cultura:"istituzioni italiane, letteratura italiana con speciale riguardo a quella dantesca e francescana, storia dell'arte; pittura, scultura, architettura, musica e arti applicate, antichità italiche ed etrusche, geografia dell'Italia, geologia, etnografia, corografia, fauna e flora, paesaggio, storia d'Italia, il pensiero italiano attraverso i secoli, religione, diritto, scienze, estetica, storia della filosofia".
L'art. 8 istituisce presso l'Università "un corso di propedeutica e d'esercitazioni pratiche di lingua italiana diviso in due sezioni, inferiore e superiore, per stranieri d'ogni nazionalità e specialmente di lingua francese, spagnola inglese e tedesca", mentre l'art. 9 dichiara che: "Per cura della Regia Università saranno tenuti da oratori nazionali ed esteri solenni conferenze e saranno effettuate escursioni e gite in località famose per bellezze naturali e artistiche e per tradizioni nazionali e storiche".
Nell'art. 10, si specifica che i Corsi di cultura dovranno essere tenuti da docenti delle università e istituti superiori del Regno e personalità del campo culturale mentre per le lezioni del corso preparatorio di lingua, saranno chiamati insegnanti delle scuole medie; in entrambi i casi, i programmi delle lezioni dovranno essere approvati dal consiglio direttivo.
E' previsto poi, dall'art. 12, che siano rilasciati attestati di frequenza ai corsi o diplomi d'abilitazione all'insegnamento dell'italiano all'estero.
Modifiche allo statuto del 1926, approvate con regio decreto del 19 febbraio 1928 n. 579, saranno necessarie per precisare alcuni punti.
Sin dalla creazione, l'Università ha tra le principali esigenze, quella di avere una sede adeguata che è presto individuata in Palazzo Gallenga.
Astorre Lupattelli che nel consiglio direttivo del nuovo ente rappresenta il Comune di Perugia, quando il 28 febbraio 1926 è eletto presidente quindi rettore dell'Università, sapendo che il Comune di Perugia sta per acquistare Palazzo Gallenga come sede dei musei civici, pensa già di chiederne in uso alcuni locali che avrà subito assegnati. Poi in breve tempo riuscirà ad avere dal Comune la destinazione di tutto il Palazzo.
Tuttavia, già dai primi anni d'attività, con il crescente aumento degli iscritti ai corsi, le aule predisposte diventano insufficienti e nel 1930 il Rettore incarica l'architetto Dino Lilli di redigere un progetto d'ampliamento dell'edificio che potrà essere realizzato grazie alla donazione di centomila dollari fatta da Frederic Thorne Rider, cittadino statunitense che si era iscritto all'Università nel 1931.
I lavori di costruzione della nuova parte del palazzo iniziati nel maggio 1935 e si concluderanno nel luglio 1937.
Rilevanti modifiche allo statuto originario, si avranno poi con il regio decreto 9 luglio 1936, n. 1429 che approvava la convenzione e lo statuto corretti.
Per quanto riguarda lo statuto le modifiche apportate si riferiscono all'art. 3 relativo al consiglio direttivo che è ampliato con un rappresentante del Ministero delle stampa e propaganda mentre il Podestà del Comune di Perugia e l'Intendente di finanza della Provincia di Perugia, entrano a farne parte di diritto.
La potestà deliberativa del consiglio direttivo, stabilita dall'art. 6, circa le nomine del personale e il conferimento d'incarichi ai docenti e conferenzieri è ridimensionata per quanto riguarda l'attribuzione dei compensi "la cui misura dovrà essere preventivamente approvata dal Ministero dell'Educazione nazionale".
L'art. 7 introduce la formula del giuramento accademico, pena la decadenza dagli incarichi, per il presidente, i consiglieri e il capo della segreteria.
Il corso teorico e pratico di lingua, letteratura, storia e arte italiane, di cui tratta l'art. 10, ora è diviso in tre sezioni: preparatorio, medio e superiore "per stranieri di ogni nazionalità e per italiani residenti all'estero da almeno tre anni". Secondo l'art. 13 gli iscritti ai corsi potranno sostenere gli esami della sezione superiore solo se in possesso di un titolo di studio equivalente ad una licenza di scuole medie italiane di secondo grado.
Riguardo agli attestati di frequenza, l'art. 14 stabilisce che saranno rilasciati sulla base degli esami sostenuti alla fine di ogni trimestre e aggiunge gli attestati di conoscenza della lingua per il corso medio e quelli di profitto per il corso di etruscologia.
Il 18 luglio 1937 con l'inaugurazione dell'anno accademico nell'Aula magna è celebrata anche la nuova ala del Palazzo.
Nel 1938 dopo la morte improvvisa di Romeo Gallenga Stuart, già proprietario dell'omonimo palazzo, l'Università entra in possesso della sua rilevante collezione di libri che andrà ad arricchire la già consistente biblioteca universitaria, al primo piano di Palazzo Gallenga.
Con 1182 studenti di 42 nazioni, nel 1938 l'Università raggiunge il maggior numero di studenti iscritti dalla sua fondazione. Durante gli anni successivi fino al 1943, considerate le vicende internazionali culminate nello scoppio del seconda guerra mondiale, gli iscritti che in prevalenza sono "germanici", iniziano a diminuire fino a toccare il minimo di 462 studenti di 19 nazioni.
L'Università riesce in ogni modo a svolgere con regolarità i corsi programmati, senza interruzione, fatta eccezione per i corsi di alta cultura sospesi nel mese di settembre del 1943.
Dopo la sfiducia al Governo di Benito Mussolini, votata dal Gran Consiglio il 25 luglio 1943, per l'Università, molto appoggiata dal regime fascista, inizia un periodo di crisi istituzionale; il rettore Astorre Lupattelli è costretto a lasciare l'incarico per sopraggiunta incompatibilità politica.
Dopo l'entrata delle truppe alleate in Perugia, avvenuta il 20 giugno 1944, Luigi Peano, prefetto reggente della Provincia sotto il Governo Militare Alleato, nomina Aldo Capitini commissario straordinario per la reggenza temporanea della Regia Università italiana per Stranieri.
Nella seconda metà del 1943, Palazzo Gallenga era stato "requisito" dalle forze armate tedesche.
Dopo l'arrivo delle truppe alleate, dal 4 settembre 1944 al 18 settembre 1946, sarà invece occupato dall' "Army School of Education" e dal "Formation College".
I buoni rapporti instaurati con il comando della scuola inglese che permette agli studenti militari di partecipare ai corsi di lingua italiana, consentono di portare avanti, se pur in maniera ridotta, i programmi dei corsi.
Conclusasi la gestione Capitini, un nuovo consiglio direttivo dell'Università è nominato dal Ministero della pubblica istruzione. Convocato in una sala del Ministero degli esteri, a Palazzo Chigi, il 29 marzo 1947 elegge all'unanimità Carlo Sforza, Ministro degli esteri in carica, presidente e rettore il quale, consapevole degli impegni governativi, nomina come suoi delegati, Carlo Vischia ed Ottavio Prosciutti.
La mancanza di finanziamenti, la necessità di una revisione dello statuto e del regolamento interno, il reperimento dei docenti per i corsi di lingua e letteratura italiana, storia e dell'arte, insieme ai lavori di restauro della sede, necessari dopo la fine della guerra, sono i principali problemi che il nuovo consiglio direttivo, dovrà affrontare.
Dai verbali delle riunioni del consiglio direttivo, relativi al 1947-1948, si apprende della decisione di sollecitare gli enti, che per statuto devono contribuire al mantenimento dell'Università, all'adeguamento al valore della lira degli importi dovuti, ma che solo il Ministero della pubblica istruzione moltiplicherà per cinque il suo contributo. Dopo anni di passivi durante la guerra, il conto consuntivo 1947, presenta un lieve attivo, grazie anche ai contributi straordinari, in parte ottenuti con il diretto intervento del rettore Sforza, presso il Ministero del Tesoro e in parte da altri contribuenti.
Il programma dei corsi di alta cultura del 1948 prevede un corso dedicato alla conoscenza dei principi della pedagogia che sarà svolto da Maria Montessori e nel febbraio 1950 il consiglio direttivo delibera l'organizzazione di un corso di studi pedagogici destinato a italiani e stranieri.
Il rettore Carlo Sforza muore il 4 settembre 1952 e il consiglio direttivo durante la riunione del 27 ottobre 1952 nomina presidente e rettore Carlo Vischia che, avendo anche l'incarico di sottosegretario per il Ministero della pubblica istruzione, nomina a sua volta pro-rettore e direttore- tecnico dei corsi Ottavio Prosciutti.
Il rettore Carlo Vischia è rieletto il 15 aprile 1957 per un secondo mandato e il 18 giugno 1962 per un terzo.
Fino ai primi anni Sessanta, dalle riunioni verbalizzate del consiglio direttivo, si rilevano i ricorrenti problemi relativi al finanziamento, alla carenza dei professori, per il crescente aumento degli studenti iscritti ai corsi, al personale e alla carenza di aule. Altra questione frequente è la richiesta di emanazione di un nuovo statuto e di un nuovo regolamento.
Un primo schema di statuto, da sottoporre all'esame del Consiglio direttivo, sarà inviato dal Ministero della pubblica istruzione nell'aprile del 1964. Dopo un lungo e meditato esame, nella seduta del 23 aprile 1966, il consiglio direttivo dell'Università approva lo statuto che sarà pubblicato, con modificazioni, unito al decreto del presidente della repubblica del 26 ottobre 1967, n. 1158.
Lo statuto del 1967, è costituito da diciassette articoli titolati. L'art. 1, "Denominazioni e scopi", dopo aver richiamato il regio decreto-legge istitutivo e ribadito che lo scopo dell'Università è di diffondere, con speciali corsi per studenti stranieri, "la conoscenza dell'Italia, in tutte le sue manifestazioni culturali", al secondo comma aggiunge che: "Essa ha personalità giuridica ed autonomia amministrativa, didattica e disciplinare nei limiti delle leggi vigenti, è sottoposta alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione ed è regolata dal presente Statuto".
L'art. 3, "Organi", elenca gli organi direttivi innovando rispetto al precedente statuto, oltre al rettore, al consiglio d'amministrazione, prima consiglio direttivo, introduce l'organo rappresentativo dei professori, il consiglio accademico. L'art. 4, "Il Rettore", dispone che il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico, in seduta congiunta, eleggono il rettore a maggioranza assoluta, che dura in carica tre anni e può essere rieletto e che ha l'obbligo di risiedere a Perugia.
L'art. 5, "Consiglio di Amministrazione", ne regola la costituzione e composizione. È costituito con decreto del Ministero della pubblica istruzione ed è composto dai rappresentanti designati rispettivamente dal Ministero della pubblica istruzione; dal Ministero degli affari esteri; dal Ministero del turismo e dello spettacolo; dalla Presidenza del consiglio; dall'Università degli Studi di Perugia; dalla Provincia di Perugia; dalla Camera di commercio industria e agricoltura di Perugia; dall'Azienda autonoma turismo di Perugia; e congiuntamente da enti e privati. Fa parte inoltre del consiglio di amministrazione un componente del consiglio accademico da questo eletto annualmente. Il direttore amministrativo partecipa alle sedute con funzioni di segretario ed ha diritto di voto tranne che nella seduta in cui si delibera la nomina del direttore.
Le "Attribuzioni del Consiglio d'amministrazione" sono specificate nel successivo art. 6. L'art. 7, "Consiglio Accademico", ne stabilisce la costituzione e composizione ed è formato dal rettore che lo presiede e dai seguenti membri: tre professori universitari di ruolo che abbiano insegnato nei corsi di alta cultura, designati dalla 1ª sezione del consiglio superiore della pubblica istruzione, su proposta del consiglio d'amministrazione dell'Università, un rappresentante dell'Università degli studi, un rappresentante eletto dai docenti del corso superiore, un rappresentante eletto dai docenti del corso medio, un rappresentante eletto dai docenti del corso preparatorio e dal direttore dei corsi.
Nell'articolo 8 sono precisate anche le funzioni del "Consiglio accademico" che consistono nella potestà deliberativa in materia didattica determinando i programmi dei corsi, gli orari delle lezioni e il diario degli esami; propone inoltre al consiglio d'amministrazione la nomina del direttore dei corsi e al rettore, ogni anno, i docenti dei corsi di alta cultura; nomina i coordinatori dei corsi speciali e le commissioni d'esami, fornisce pareri e proposte riguardo all'ordinamento dell'Università e "collabora con il rettore nei compiti di vigilanza sul funzionamento didattico".
L'art. 9, "Direttore dei corsi", conferma una prassi avviata nel 1952. L'art. 10, "Corsi", dopo aver fissato che l'anno accademico, coincide con l'anno solare, distingue i corsi ordinari in: corsi di alta cultura italiana e corsi teorici e applicativi, di lingua, letteratura, storia e arte, a loro volta suddivisi in corso preparatorio, corso medio e corso superiore.
Il nuovo consiglio di amministrazione si riunisce il 20 luglio 1968 per avviare la procedura di formazione del consiglio accademico e il 5 luglio 1969 ne delibera la costituzione. Dopo una settimana, su proposta del consiglio accademico, nomina e quindi riconferma, Ottavio Prosciutti, direttore dei corsi.
Il 16 settembre 1969, il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico in seduta congiunta, eleggono Salvatore Valitutti rettore dell'Università.
Il 18 gennaio 1972, il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro del tesoro, presentano alla Camera dei deputati un "disegno di legge" contenente "Norme per il funzionamento dell'Università italiana per Stranieri", che dopo l'approvazione diventerà la legge 16 aprile 1973, n.181.
La legge detta anche "legge Valitutti" aveva lo scopo sia di rivedere e precisare lo "status" giuridico dell'Università sia di risolvere due questioni di fondamentale importanza che rischiavano di compromettere le prospettive di vita e di sviluppo dell'istituto e cioè il problema del finanziamento e quello del personale insegnante.
La legge costituita da dieci articoli, all'art. 2 definisce l'Università italiana per Stranieri come "istituto di istruzione superiore ad ordinamento speciale, con personalità giuridica e autonomia amministrativa, didattica e disciplinare, sotto la vigilanza del Ministero della pubblica istruzione".
All'art. 5 dispone che, su richiesta dell'Università, il Ministero per la pubblica istruzione "comanda annualmente presso la stessa Università per lo svolgimento dei corsi ordinari almeno 25 insegnanti", numero che poi sale a 192 grazie all'art. 13 della legge 24 febbraio 1967, n. 62 e successive modificazioni.
Mentre all'art. 8, fissa il contributo ordinario dello stato per il finanziamento dell'Università, già a partire dall'esercizio finanziario 1972, "nella misura di £. 460 milioni, da stanziare nello stato di previsione della spesa del Ministero della Pubblica Istruzione" e all'art. 9 prevede anche un contributo annuo di 40 milioni per la spesa derivante dall'aumento dei comandi.
E infine, all'art. 10, stabilisce che: "All'atto dell'entrata in vigore della presente legge restano in carica, anche se scaduti, gli organi direttivi previsti dallo statuto vigente, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1967, n. 1158. Nel termine di un anno dall'entrata in vigore della presente legge il consiglio di amministrazione in carica provvederà a predisporre il nuovo statuto: e, appena questo sarà approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione, si provvederà alla costituzione di nuovi organi di governo dell'Università".
Il nuovo statuto, alla cui elaborazione lavora una commissione apposita, è pronto per la procedura di approvazione già dalla fine del 1974, ma richieste di modifiche ne posticiperanno l'approvazione e l'emanazione si avrà solo con la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica del 22 marzo 1978, n. 1032.
Lo Statuto del 1978, elaborato in base a quanto stabilito dalla "legge Valitutti" è costituito da 112 articoli, ripartiti in nove titoli che sono: "Generalità ed organi, Ordinamento didattico, Centri ed organismi vari, Personale docente, Personale non insegnante, Gestione amministrativa e finanziaria, Tutela e vigilanza governativa, controllo finanziario, Statuto e sue modifiche, Norme finali e transitorie".
Tra le novità introdotte dal nuovo ordinamento dell'Università segnaliamo che l'art. 2, "Natura giuridica", riporta quanto già disposto nell'art. 2 della già citata legge del 1973 e poi al secondo comma aggiunge che: "Essa agisce altresì in collegamento con il Ministero degli Affari Esteri per sviluppare il migliore raggiungimento dei suoi fini in campo internazionale".
L' art. 3, "Patrimonio", elenca "i mezzi necessari al suo finanziamento", e tra i contributi ora definiti "ordinari", dello Stato, degli enti locali, con l'aggiunta della Regione dell'Umbria e di altri enti privati, quelli degli enti locali sono stabiliti con apposite convenzioni.
Per quanto riguarda gli organi di governo si rileva che "Il rettore", art. 5, è rieleggibile per un triennio "una sola volta consecutiva" e non ha più l'obbligo di residenza a Perugia. .
L'art. 6, "Consiglio accademico", stabilisce e amplia la sua composizione; oltre al rettore che lo presiede, c'è il pro-rettore che ora ricopre anche la carica di direttore dei corsi e poi due professori universitari di ruolo che abbiano insegnato per almeno tre anni nei corsi di alta cultura o di specializzazione o di aggiornamento linguistico-culturale, due docenti in rappresentanza della facoltà di lettere e della facoltà di magistero dell'Università degli Studi di Perugia, due docenti in rappresentanza rispettivamente dei corsi superiore, medio e preparatorio e un coordinatore dei corsi di specializzazione o di perfezionamento. Poi con l'art. 7, "Attribuzioni del consiglio accademico", sono specificate le sue funzioni di carattere culturale, scientifico e didattico.
Anche per il consiglio di amministrazione, in base all'art. 8, è modificata e ampliata la composizione.
Il consiglio dei professori, trova finalmente la sua norma nell'art. 10 che recita: "Il consiglio dei professori è costituito da tutti i docenti comandati ed incaricati che prestano servizio all'Università per Stranieri; ha funzioni consultive in materia didattica ed è presieduto dal pro-rettore - direttore dei corsi".
Con l'art. 13, "Corsi - Generalità", è disciplinata la struttura dei corsi, che oltre a quelli ordinari, superiore, medio e preparatorio, prevedono per la prima volta, i corsi di specializzazione e di perfezionamento, i corsi liberi e i corsi straordinari. Tra i corsi di specializzazione e di perfezionamento oltre ai già noti corsi di alta cultura e di etruscologia e di antichità italiche, troviamo un corso per insegnanti di italiano all'estero, un corso di perfezionamento linguistico e culturale e un corso di preparazione didattica.
Negli articoli successivi sono poi stabilite le materie d'insegnamento dei programmi dei corsi.
Da sottolineare anche l'istituzione presso l'Università con l'art. 23 del "Centro di studi per l'insegnamento dell'italiano a stranieri" che avrà lo scopo di promuovere lo studio e la ricerca sulla lingua italiana insegnata come lingua straniera, fornire informazioni sull'insegnamento della lingua per stranieri e divulgare i nuovi metodi d'insegnamento.
Inoltre con l'art. 28, è istituito anche il "Centro sociale universitario", già operante dal 1971, che ha lo scopo di favorire il soggiorno e l'inserimento degli studenti, organizzare manifestazioni culturali e ricreative oltre che "promuovere e realizzare tutte le altre forme di assistenza agli iscritti".
E con l'art. 30 gli studenti potranno avere un proprio organo di rappresentanza.
Dopo l'approvazione dello Statuto, si doveva provvedere alla costituzione di nuovi organi di governo ma solo il 30 giugno 1980, il consiglio accademico e il consiglio d'amministrazione, in seduta congiunta, eleggeranno Ottavio Prosciutti, rettore dell'Università per il triennio 1980-1982.
Il nuovo rettore, nel corso della seduta datata 25 luglio, comunica l'avvenuta elezione, da parte del consiglio accademico, di Alberto Mazzetti a pro-rettore che in base al nuovo statuto diventa anche direttore dei corsi.
Il 13 marzo 1982 muore il rettore Ottavio Prosciutti al suo posto il 21 settembre sarà eletto per il triennio 1982/1984 Giorgio Spitella.
Tra gli impegni assunti dal rettore Giorgio Spitella c'è quello di riformare al più presto, lo statuto del 1978.
La nuova normativa riguardante il riordinamento della docenza universitaria, imponeva una riforma che includesse i docenti incaricati stabilizzati dell'Università, come professori associati e i docenti incaricati dei "gruppi di conversazione", come lettori e nel ruolo dei ricercatori universitari.
Una commissione composta da docenti comandati e da docenti incaricati, presieduta dal direttore dei corsi e aiutata da due esperti, si era messa subito al lavoro, contemplando anche una riforma dell'ordinamento didattico anch'essa diventata urgente.
Il 1° febbraio 1985 i rinnovati, consiglio d'amministrazione e consiglio accademico in seduta congiunta, riconfermano nell'ufficio di rettore Giorgio Spitella, per il triennio 1985/1987.
Nel 1986, a seguito di una sempre crescente richiesta da parte di scuole estere di lingua italiana, si giunge ad avviare la procedura per il rilascio della certificazione della conoscenza della lingua e cultura italiana a stranieri.
Finalmente, dopo tre anni dall'inizio della procedura di approvazione, il Decreto del presidente della Repubblica del 21 luglio 1987 approva il nuovo statuto.
Lo statuto del 1987, più breve del precedente, è costituito da 57 articoli suddiviso in dieci titoli che sono: "Generalità ed organi, Ordinamento scientifico e didattico, Studenti, Personale docente, Personale non insegnante, Organi collegiali, Gestione amministrativa e finanziaria, Tutela e vigilanza governativa, controllo finanziario, Statuto e sue modifiche, Norme finali e transitorie".
All' art. 6, è modificata la composizione del consiglio accademico, oltre al rettore che lo presiede e al direttore dei corsi, dovranno essere presenti 4 professori universitari di ruolo della fascia degli ordinari che insegnino o abbiano insegnato per almeno tre anni nei corsi di alta cultura o di perfezionamento, i professori universitari di ruolo della fascia degli associati in servizio presso l'Università, 4 rappresentanti dei docenti comandati e incaricati, 3 rappresentanti dei ricercatori e da un professore ordinario in rappresentanza della Università degli Studi di Perugia, designato dal senato accademico della stessa.
Anche la composizione del consiglio di amministrazione cambia e nell'art. 8, è aggiunto un membro nominato "su terna proposta dal C.N.R., dal Ministero della Pubblica Istruzione d'intesa con il Ministero della Ricerca Scientifica" e tra i membri di diritto, c'è anche il presidente dell'ente regionale di gestione dei servizi per il diritto allo studio universitario o un suo delegato.
Il consiglio dei professori, all'art. 10, è ampliato da una rappresentanza di 5 ricercatori universitari e 3 addetti alle esercitazioni di lingua e ha facoltà di proporre al consiglio accademico l'attivazione degli insegnamenti previsti dallo statuto.
Poi con l'art. 12 sono istituiti due "Consigli di corso": il consiglio del corso di lingua e cultura italiana e il consiglio del corso di formazione di insegnanti di lingua e cultura italiana.
Ma la parte più interessante del nuovo statuto è quella riguardante l'ordinamento didattico profondamente rinnovato che all'art.16, così distingue i corsi:
"A) Corsi ordinari:
1) corso di lingua e cultura italiana suddiviso in:
corso di primo grado, articolato in livelli;
corso di secondo grado, articolato in indirizzi;
corso superiore, articolato in indirizzi
2) corso di formazione di insegnanti di lingua e cultura italiana per stranieri.
B) Corsi di alta cultura.
C) Corsi di perfezionamento.
D) Corsi speciali: con programmi specifici riguardanti la formazione scientifica e professionale.
E) Corsi straordinari: per specifiche esigenze con varia durata e con programmi di insegnamento particolari".
L'art. 17 riporta un lungo elenco degli insegnamenti oggetto dei corsi ordinari.
L'art. 19 istituisce i corsi di perfezionamento didattico per laureati ed insegnanti italiani.
Con la legge 17 febbraio 1992, n. 204, detta anche "legge Spitella", l'Università per Stranieri di Perugia, diventa un istituto superiore statale ad ordinamento speciale.
L'art. 2 della legge, richiamando i principi di autonomia fissati per le università dalla legge 9 maggio 1989, n. 168, stabilisce che l'Università deve darsi un ordinamento autonomo e che lo Statuto deve "prevedere come organi dell'Università il rettore, il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico, che svolge le funzioni attribuite al senato accademico delle altre università dalla normativa vigente, come strutture necessarie una facoltà con caratteristiche organizzative speciali fissate dallo statuto, nonché le strutture didattiche e scientifiche anche a carattere interuniversitario".
L'art. 3 fissa l'ordinamento didattico della facoltà di cui all'art. 2, stabilendo anche i corsi, mentre l'art. 4 dispone che l'Università ha "una propria dotazione organica di posti di professori di prima e di seconda fascia e di ricercatore".
L'art. 6 stabilisce che "in prima applicazione della presente legge", le attribuzioni del consiglio di facoltà sono esercitate da un comitato ristretto formato da tre professori ordinari e due associati.
Il nuovo statuto, come previsto dall'art. 8 della legge, che doveva essere emanato entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, è emanato con decreto rettorale del 15 dicembre 1992, dal rettore Giorgio Spitella.
Lo Statuto del 1992, accogliendo la nuova normativa, riscrive l'Università per stranieri, iniziando dal nome, cancellandone la qualificazione di italiana, anche se nell'art. 1 poi è detto che "svolge attività di insegnamento e di ricerca scientifica finalizzate alla conoscenza e diffusione della lingua, della cultura e della realtà italiane in tutte le loro espressioni".
La sua personalità giuridica, in conformità con le norme stabilite per le università italiane dalla legge 9 maggio 1989, n. 169, le consente di avere autonomia didattica, scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile.
Tra gli organi di governo, oltre al rettore che è eletto tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia, al consiglio accademico e al consiglio d'amministrazione, si trova anche il senato degli studenti.
Ma la parte più innovativa è sicuramente quella dedicata alle "Strutture didattiche e scientifiche" dove all'art. 10 è stabilito che: "Per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività didattiche, l'Università è articolata in una facoltà di lingua e cultura italiana, nelle connesse scuole e nelle altre strutture didattiche previste, nel rispetto della vigente normativa in materia di ordinamenti universitari, nel regolamento generale di ateneo…".
Sono fissati gli organi della facoltà di lingua e cultura italiana che sono il preside, il consiglio di facoltà e i consigli dei corsi dei quali sono specificate le funzioni, composizioni e competenze.
La legge 30 dicembre 2010, n. 240, ha reso necessaria l'elaborazione di un nuovo Statuto che è stato emanato con decreto rettorale del 13 aprile 2012 , pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Serie Generale - n. 106 dell'08/05/2012 (sito).

Archivi conservati

A partire dal 1999, l'Università per Stranieri di Perugia, aderendo al progetto della Direzione generale degli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, "Studium 2000", finalizzato alla creazione di strumenti per la descrizione degli archivi degli atenei, ha investito risorse materiali e umane nell'organizzazione dell'archivio, per la salvaguardia della sua Memoria storica.
Il progetto "Studium 2000", nato dall'esigenza di salvaguardare il patrimonio documentario degli Atenei nazionali, prevedeva la realizzazione di un sistema archivistico nazionale delle Università e l'utilizzo di un programma informatico specifico, denominato "Arianna".
Su progetto elaborato dalla Soprintendenza archivistica dell'Umbria congiuntamente all'Università, nel 2001 iniziavano i lavori di riordinamento e inventariazione dell'archivio storico, terminati nel dicembre 2003.
L'archivio storico dell'Università per stranieri di Perugia è conservato oggi, in gran parte, presso la Palazzina Prosciutti di via XIV settembre a Perugia, una delle sedi distaccate dell'Università, dal 2004.
Il complesso archivistico, riordinato è inventariato, è composto da 2795 pezzi archivistici di cui 290 registri e 2505 buste, con estremi cronologici dal 1926 al 2001.
Nel 2010 è stata pubblicata la "Guida" dell'Archivio storico dell'Università.
L'Università conserva oltre all'archivio personale di Romeo Adriano Gallenga Stuart, anche il fondo acquisito denominato "Corsi estivi di cultura superiore"; prodotto dalla Libera Università degli studi di Perugia, durante l'organizzazione e la realizzazione dei "Corsi" che furono all'origine dell'Università per Stranieri, si compone di 7 buste con estremi cronologici dal 1921 al 1925.

Archivi

Romeo A. Gallenga Stuart 1894 - 1937

Romeo A. Gallenga Stuart

1894 - 1937

27 buste (235 fascicoli).

L'Inventario del Fondo R. A. Gallenga Stuart è stato realizzato dalla dott.ssa Daniela Mori nel 2012 con la supervisione della Soprintendenza archivistica per l'Umbria.

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