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Romeo A. Gallenga Stuart1894 - 1937

Romeo Adriano Gallenga Stuart, nasce a Roma il 27 febbraio 1879, da Romeo Gallenga, nobile d'origine piemontese e Mary Montgomery Stuart, di nobile famiglia inglese.
Il padre, uomo colto e facoltoso, che aveva prima, acquistato una tenuta nel perugino e più tardi nel 1874, in vista del matrimonio con la nobildonna inglese, comprato anche, il palazzo degli Antinori a Perugia, muore prima della nascita del figlio.
A Perugia, la madre, rimasta sola, si dedica all'educazione del bambino aiutata dal padre James Montgomery Stuart, noto letterato e giornalista inglese che aveva scelto di vivere in Italia e dal fratello Robert, anch'egli giornalista.
Nel 1895, venuti a mancare anche il padre e il fratello, Mary Montgomery Stuart Gallenga, decide di trasferirsi a Roma, per far continuare i già avviati studi umanistici del figlio presso l'Università capitolina, dove Romeo si laurea alla Facoltà di Lettere e Filosofia, nel 1902. La tesi, sul poeta perugino Cesare Caporali, pubblicata a Perugia con il titolo "Cesare Caporali: la vita e le opere", è prova certa delle sue attitudini di studioso.
In seguito conseguirà anche la Laurea in Giurisprudenza, presso l'Università di Firenze.
L'educazione aristocratica e cosmopolita, sotto l'influenza della madre, lo appassiona anche alla letteratura inglese e francese.
Dal 1895, a Roma, ancora studente liceale, inizia a collaborare con vari periodici nazionali, scrivendo recensioni, saggi critici, novelle e racconti, in riviste letterarie come "Il Marzocco", "Il Regno", "Fanfulla della domenica", "Nuova Antologia", "Rassegna contemporanea", dimostrando notevoli inclinazioni letterarie e giornalistiche.
Pubblica articoli anche in periodici perugini come "L'Umbria. Rivista d'arte e letteratura" e "Augusta Perusia".
Studioso, esperto d'arte e di storia, dedica a Perugia un'importante monografia uscita nel 1905 nella serie "Italia artistica" diretta da Corrado Ricci e appartenente alla "Collezione di monografie illustrate". Edita dall'Istituto italiano d'arti grafiche di Bergamo, avrà un certo gradimento di pubblico, come dimostrano le successive edizioni del 1907, 1911 e 1929.
Del resto, sempre a Perugia, sin da giovane, Gallenga s'impegna in attività socio culturali tendenti a valorizzare, a far conoscere e a tutelare il patrimonio storico e artistico della città e non solo; è socio della Riunione artistica perugina, Rettore della Brigata degli amici dell'arte e membro del Comitato cittadino della Società Dante Alighieri.
Dal 1903 al 1909 siede nel Consiglio comunale, in rappresentanza del Partito liberale, anni in cui è anche presente nel Comitato promotore dell'Esposizione d'arte umbra antica, tenutasi nel 1907, ed è nominato Regio ispettore onorario dei monumenti e scavi. In seguito dal 1914 al 1919, sarà anche Presidente dell'Accademia di belle arti di Perugia.
Nel giugno 1910 è eletto deputato alla Camera, candidato dal Partito liberale-monarchico nelle elezioni suppletive per il Collegio I di Perugia. Alla Camera per tre Legislature, dalla XXIII alla XXV, all'inizio fa parte del gruppo dei "giolittiani dissidenti", dal quale poi si discosta passando all'opposizione con altri deputati della destra, con i quali formerà il movimento dei "giovani turchi", criticando Giolitti e il suo governo, per la debolezza nei confronti dei socialisti.
È attivo dal 1910, anno della sua fondazione, nell'Associazione nazionalista italiana ed assume anche la carica di presidente generale, dell'Associazione Trento e Triste.
Dopo la rielezione del 1913, Gallenga costituisce con Luigi Federzoni, Luigi Medici del Vascello e Piero Foscari, il primo gruppo nazionalista alla Camera.
Vivace sostenitore della campagna libica e poi dell'intervento nella "grande guerra", parte volontario e combatte come tenente di cavalleria nella "Piemonte Reale" fino al novembre 1917, quando Vittorio Emanuele Orlando lo chiama al Governo per dirigere il nuovo Sottosegretariato per la propaganda e la stampa all'estero, incarico dal quale si dimetterà agli inizi del 1919.
Aderisce subito al Fascismo e nell'ottobre 1922, ospita nel suo palazzo a Perugia, alcuni membri del Quadrunvirato della Marcia su Roma.
Dopo il 1923 è console della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale e per benemerenze in "attività nell'agricoltura, nelle lettere e nello sport", il 2 marzo 1929 è nominato da Mussolini senatore del Regno.
Nell'Alta assemblea è costantemente interessato ai temi che predilige, come dimostrano i suoi interventi nelle discussioni riguardanti la politica estera, lo sviluppo economico, il turismo e la cultura nazionale.
Dal 1934 è Segretario della Presidenza del Senato, carica ricoperta fino all'ultimo.
L'impegno parlamentare, non gli impedisce tuttavia, di continuare a studiare, a scrivere, a tenere lezioni di storia dell'arte e conferenze letterarie, compiendo anche un'operazione di supporto culturale al regime.
La sua passione per lo sport e in particolare per l'equitazione, lo induce ad essere il presidente dell'Unione ippica nazionale e ideatore del Concorso Ippico di Roma oltre che fondatore e presidente dell'Automobil club di Roma.
Presidente dell'Ente provinciale del turismo, dopo essere stato fondatore e animatore della Società romana per il movimento dei forestieri, è convinto sostenitore dello sviluppo del turismo. Fu anche presidente della Società "Esercizi cinematografici" e socio della Società geografica italiana, dal 1912.
Numerosi sono gli incarichi ricoperti fino agli ultimi giorni della sua vita anche a Perugia. Oltre che ad essere Consultore del Comune e Commissario dell'Accademia di belle arti, Gallenga è nel 1935 presidente del Comitato cittadino della Società nazionale per la storia del risorgimento italiano, membro del Comitato di patronato per la ristampa dei "Rerum italicarum scriptores" del Muratori. Nel 1936 è fondatore e primo Presidente del Rotary, poi membro della Commissione della Sagra musicale dell'Umbria, Presidente del Consorzio per la bonifica del Lago Trasimeno e infine nel 1938, Presidente della Regia Deputazione di storia patria per l'Umbria.
A Perugia volle essere ricordato, per aver ceduto nel 1925, il palazzo di famiglia al Comune, con la condizione che continuasse a portare il nome della sua casata.
Palazzo Gallenga Stuart, sede dell'Università per stranieri dal 1926, anno successivo alla sua fondazione, conserva oggi anche l'importante biblioteca che il senatore aveva stabilito di donare all'Università già dal 1931, rimandandone la consegna a dopo la sua morte. Bibliofilo e collezionista di riviste, italiane e straniere, molto orgoglioso della sua raccolta di libri e di quelli ereditati dagli avi, nell'atto di donazione, Gallenga aveva disposto che la sua biblioteca si chiamasse "Fondo Gallenga Stuart Schunk".
Muore a Roma l'11 gennaio 1938.

Romeo A. Gallenga Stuart

1894 - 1937

27 buste (235 fascicoli).

L'Inventario del Fondo R. A. Gallenga Stuart è stato realizzato dalla dott.ssa Daniela Mori nel 2012 con la supervisione della Soprintendenza archivistica per l'Umbria.

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