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Partito socialista italiano (Psi) - Direzione nazionale1944 - 1994

Il Partito socialista italiano nacque al congresso di Genova nell'agosto del 1892. Il Psi si dotò, fin dalla sua fondazione, di una struttura organizzativa moderna, di un gruppo dirigente, di una direzione politica nazionale e, nel 1896, di un quotidiano, l'«Avanti!». Il partito subì la scissione comunista del 1921, mentre nel 1922 venne espulsa l'ala riformista, che diede vita al Psu. Nel novembre 1926, dopo lo scioglimento dei partiti politici, riformisti e massimalisti trasferirono a Parigi i propri organi direttivi. Nel luglio 1930 si celebrò a Parigi il congresso della riunificazione socialista. Nell'agosto del 1943, in seguito alla fusione del Movimento di unità proletaria (Mup) col Psi, si costituì a Roma il Psiup.
Al congresso di Roma del gennaio 1947, il partito si scisse e nacque il Psli, mentre il partito socialista riprese l'antica denominazione di Psi. Nell'ottobre del 1966, durante il XXXVII congresso nazionale del Psi, viene sancita l'unificazione con il Psdi, con la nascita del partito socialista unificato. Tale fase politica terminerà nel luglio del 1969, quando alcuni socialdemocratici fra cui Ferri, Preti e Tanassi si scindono dai socialisti e fondano il Partito socialista unitario. Il XLVII congresso, svoltosi l'11 e il 12 novembre 1994, decise a maggioranza lo scioglimento definitivo del Psi.

Il recupero dell'archivio del Psi è avvenuto in due fasi distinte. Un primo versamento, infatti, risale agli anni 1976-1977 e concerne le carte prodotte dalla direzione nazionale del Psi nella sede romana di via del Corso, dal 1946 al 1975. Di questo ingente patrimonio documentario erano entrate a far parte anche le carte del Psi-Psdi unificati, in seguito al congresso del 30 ottobre 1966, e rimaste parte integrante del patrimonio archivistico dopo la nuova scissione del luglio 1969.
Parallelamente a questo primo versamento, una convenzione stipulata con la direzione nazionale del Psi, avrebbe regolato il trasferimento delle carte dell'archivio corrente relative all'ultimo quinquennio di attività. Tale convenzione venne sostanzialmente disattesa, eccettuata la trasmissione di un nucleo non cospicuo di documenti prodotti fra il 1976 e il 1979 e l'affidamento, nel 1982, della documentazione del Centro studi del Psi e dell'archivio del Mpl, confluito nel Partito socialista agli inizi degli anni '70.
Dal 1985 la Fondazione Turati proseguì le iniziative volte alla conservazione e alla valorizzazione dell'archivio socialista, rinnovando le sollecitazioni ai responsabili del partito affinchè l'operazione di recupero documentario venisse ripresa.
Il secondo consistente versamento archivistico venne effettuato nel 1994, grazie ad una rinnovata disponibilità mostrata dalla segreteria Benvenuto prima e Del Turco poi, in un momento in cui il ridimensionamento politico del partito, che portò all'abbandono della sede storica, avrebbe causato inevitabilmente anche la dispersione, se non la distruzione, di un patrimonio documentario di fondamentale importanza per gli studi storici del secondo dopoguerra in Italia.
In relazione allo scioglimento della formazione politica, il fondo della direzione nazionale del Psi è un archivio "chiuso" ed ha ottenuto la notifica di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana nell'aprile 1992 e nel gennaio 1994.

Partito socialista italiano (Psi) - Direzione nazionale

1944 - 1994

fascc. 10.617 (bb. 998), faldoni 41, registri 107

Si veda il campo Ordinamento e struttura.

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