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Romolo Murri1883 - 1944

1870
Il 27 agosto Romolo Murri nasce a Monte San Pietrangeli, comune marchigiano situato in provincia di Fermo, da Antonio e Maria Avetrani piccoli proprietari terrieri.
1879
Il padre lo iscrive nel seminario di Recanati per il conseguimento del diploma ginnasiale.
1885
Termina gli studi nel seminario di Fermo ottenendo la licenza liceale.
1887
Si laurea in filosofia a Fermo.
1888-1892
Entra nel Collegio Capranica di Roma per frequentare i corsi di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana che terminerà nel 1892.
Si iscrive al corso di diritto a S. Apollinare, ma le sue condizioni di salute non gli permettono di continuare gli studi ed è costretto a ritornare a Fermo.
1893
È ordinato sacerdote a Fermo.
A ottobre si iscrive alla facoltà di lettere dell'Università statale "La Sapienza" e ritorna quindi a Roma per frequentare i corsi di filosofia della storia tenuti da Antonio Labriola.
1895
Assieme ad altri studenti universitari legati come lui al Circolo romano di studi San Sebastiano dà vita alla rivista «Vita nova» dedicata a temi di sociologia e di letteratura.
1896
In occasione del XIV congresso dei cattolici italiani a Fiesole nasce ufficialmente la FUCI Federazione universitaria cattolica italiana, ad opera di un gruppo di universitari torinesi. Murri e i collaboratori di «Vita nova» sono stati anticipati dai torinesi e devono rassegnarsi al progetto di coordinare i circoli universitari d'Italia.
Nel dicembre pubblica nella «Vita nova» l'articolo I Cattolici e la questione politica in Italia, considerato un manifesto programmatico della nuova generazione di cattolici attivi nel mondo accademico.
1897
In occasione del V Congresso cattolico marchigiano tenutosi nella città di Fano Murri espone il suo punto di vista sulla "questione sociale" ed esorta i cattolici a aderire al progetto della Democrazia Cristiana; pochi mesi dopo si registrano i primi comitati diocesani a Macerata, a Recanati e a Camerino.
1898
Fonda una nuova rivista bimestrale «Cultura sociale» che si occupa di studi politici, sociali e religiosi e affronta temi d'attualità.
1899
Crea la rivista «Cultura del popolo»;
presenzia al VII Congresso cattolico marchigiano;
espone il suo programma intitolato Noi Vogliamo a Torino al congresso annuale dell'Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici in Italia.
1901
Partecipa alla creazione della rivista critica e storica intitolata «Studi religiosi» ideata da Salvatore Minocchi;
esce l'enciclica Graves de comuni di Leone XIII che esorta il movimento democratico cristiano a tenersi fuori dalle questioni politiche privilegiando l'attività nel sociale. Murri risponde creando «Domani d'Italia» il mezzo con cui fa parlare il movimento, denuncia la situazione del laicato cattolico e favorisce la creazione di Fasci democristiani, cooperative di consumo e uffici del lavoro in tutta Italia.
Vi rimane direttore per pochi mesi , poi lo sostituisce Luigi Stirati.
1902
Il Gruppo romano democratico cristiano (che ingloba anche la Lega del lavoro) decide di candidarsi a fianco dell'Unione romana per le elezioni municipali di Roma e Murri è fra i candidati a ricoprire la carica di consigliere (che infine otterrà il conte Salimei).
Nell'agosto tiene il discorso Libertà e Cristianesimo al raduno democratico cristiano di S. Marino.
1903
Riprende la pubblicazione di «Vita nova» (fino al 1904) nella nuova sede di Napoli.
1904
Si ritira a Torrette d'Ancona;
si dedica all'analisi del pensiero filosofico contemporaneo e agli sviluppi delle scienze bibliche, pubblicando i risultati della sua riflessione su «Cultura Sociale».
1905
Nel dicembre è istituita ufficialmente la Lega democratica nazionale: un partito aconfessionale con dirigenti laici, orientato verso i cattolici. Murri non ottiene però l'adesione di Turati.
1906
Termina l'esperienza di «Cultura sociale», fonda il periodico «Rivista di cultura» e la rivista letteraria «Athena»;
collaborazioni ad altre riviste laiche.
1907
È sospeso a divinis dal vescovo di Fermo , su richiesta di papa Pio X.
1909
È eletto deputato nel collegio di Montegiorgio dove si presenta nella lista radicale, in opposizione al candidato moderato appoggiato dalla curia e anche da una buona parte dell'elettorato cattolico marchigiano. La S. Sede gli infligge la scomunica più grave e Murri non può avvicinarsi alle attività ecclesiastiche.
1911
Rottura definitiva con la Lega democratica nazionale.
1912
Il 24 aprile convola a nozze con Ragnhild Lund, la figlia del presidente del Senato norvegese.
1913
Tiene numerose conferenze anche in America latina e scrive per numerose riviste.
Nello stesso anno si ripresenta alle elezioni con i radicali e dopo un ballottaggio ne esce sconfitto.
1914-1918
Gli ultimi suoi interventi nella vita politica risalgono al 1914, quando si esprime a favore dell'entrata in guerra dell'Italia.
Dopo la Prima guerra mondiale torna ad occuparsi dei suoi studi e alle collaborazioni con riviste («Bilychnis», «Volontà», «Rinnovamento» solo per citarne alcune).
1919
Entra a far parte della redazione de «Il Resto del Carlino» fino al 1942.
1920
Pubblica Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano.
1921
Pubblica Socializzazione e Lo Stato e i Partiti politici nel dopoguerra. 1929
Pubblica L'ulivo di Santena - note sulla Conciliazione. 1937
Pubblica grazie a Bompiani L'idea Universale di Roma con il quale si aggiudica il premio Sanremo e ottime recensioni; si avvicina ad alcuni preti romagnoli (in particolare don Giovanni Montali) e al milanese don Luigi Bietti.
1939 pubblica Alla ricerca di te stesso un volume che s'inserisce in un contesto particolare della sua vita sicuramente di sofferenza e di solitudine: allontanato dalla Chiesa e anche dai progetti politici che egli stesso aveva promosso, Murri approfondisce la riflessione religiosa e filosofica.
1940
Il nuovo Papa Pio XII compie il primo passo in favore di una riconciliazione di Murri con la Chiesa.
Il revisore ecclesiastico mons. Carlo Figini acconsente alla pubblicazione in «Vita e Pensiero» della recensione di mons. Olgiati intitolata La filosofia di Romolo Murri.
I rapporti non migliorano rapidamente in questi anni a causa della seconda guerra mondiale, ma c'è ancora chi spende energie per riconciliare Murri alla Chiesa: è padre Gemelli grazie all'iniziativa della sorella Ida a intercedere con l'autorità ecclesiastica senza però ottenere l'effetto sperato .
1942
Il secondo tentativo fallito di riconciliazione vede come animatore Giuseppe Fuschini , marito della sorella minore Maria, con l'aiuto di amici la Segreteria di Stato crea un contatto con il Sant'Ufficio da sempre intransigenti con i modernisti.
1943
Il 10 giugno in occasione del matrimonio del figlio Stelvio gli è concesso di partecipare al rito in Chiesa grazie all'aiuto del deputato Mario Cingolani.
Nel novembre è colpito da un attacco cardiaco con edema polmonare.
Il Sant'Ufficio, sollecitato dagli amici di Murri e dall'intervento di Cingolani, richiede l'intervento del teologo Mariano Cordovani che elabora per Murri una dichiarazione simile a quella del 1942, alla quale il Papa risponde cancellando la scomunica.
Pubblica Il messaggio cristiano e la storia e La conoscenza mistica nella vita dello spirito.
1944
Il 12 marzo si spegne a Roma.
post 1944 Sono pubblicati Democrazia cristiana - lineamenti storici e l'inedito La Storia e l'Eterno.

Il fondo Romolo Murri conservato a Urbino contiene in prevalenza la corrispondenza dell'ex prete modernista dalla fine dell'Ottocento sino alla Seconda Guerra Mondiale e in piccola parte la documentazione personale, di famiglia e letteraria; mentre la biblioteca personale, l'emeroteca e i documenti manoscritti in prevalenza afferenti alla sfera letterario-giornalistica si trovano a Gualdo di Macerata sotto la responsabilità del Centro studi Romolo Murri.
Questa realtà rispecchia in parte la vita di Murri e in parte dipende dai risvolti successivi alla sua scomparsa: Gualdo è nel 1907 il luogo in cui si "rifugia" in seguito alla sospensione a divinis e in occosione della quale si crea il primo nucleo di documenti e libri presso lo zio paterno don Vincenzo; Roma è dal 1912 la città in cui sceglie di costruire la sua nuova vita laica con la moglie Ragnhild Lund e il figlio Stelvio; Urbino è la sede del più attivo centro di studi sul modernismo presieduto dal prof. don Lorenzo Bedeschi e dall'allora rettore dell'Università di Urbino, il sen. Carlo Bo.
Fino agli anni Cinquanta le carte di fine Ottocento-primi decenni del Novecento sono conservate a Gualdo nella casa dello zio, seppure abbiano subito nel corso degli anni diversi spostamenti: dal 1912 sono trasferite nella casa Camilli (adiacente a quella dello zio) affittata fino a quando non subentra un nuovo inquilino che costringe Murri a traslocare il materiale in soffitta, per poi tornare nuovamente nella casa parrocchiale dopo il 1935, quando Murri ha in eredità la casa dello zio defunto e la utilizza stabilmente come residenza estiva.
Le carte più recenti si presume che siano rimaste a Roma ma non è escluso che alcune di esse furono portate nella residenza estiva di Gualdo.
Nel 1957 il figlio fa trasportare da Gualdo a Roma le carte (con certezza la corrispondenza e il materiale letterario) e affida la ricognizione alla moglie Jole; la mancanza di testimonianze scritte e la constatazione che non sono state create rubriche, elenchi sommari né tanto meno inventari rende difficile la ricostruzione del suo intervento.
In seguito l'archivio è messo a disposizione di giovani studiosi fra i quali Lorenzo Bedeschi al quale è concesso di fotocopiare la corrispondenza. Si presume che il figlio Stelvio in occasione della vendita della casa paterna abbia smembrato il materiale documentario e che la parte relativa alla corrispondenza sia confluita negli anni Settanta nel Centro studi per il modernismo all'interno dell'Università di Urbino.
Negli anni Novanta alle carte murriane, che si trovavano in parte a Urbino e in parte presso le residenze degli eredi (a Gualdo e a Roma), spetterà un destino differente: per le prime il figlio Stelvio formalizzerà la donazione a Bedeschi (nel 1992), per le seconde gli eredi di Stelvio decideranno di alienarle al Centro studi Romolo Murri di Gualdo (nel 1998); diversamente da quanto trapela dalla lettera che accompagna l'atto di donazione - Stelvio parla infatti dell'intero contenuto della biblioteca di Gualdo - a Urbino non confluisce l'intero archivio ed è verosimile che sia stato Bedeschi a scelgliere il materiale ritenuto più interessante per il Centro modernista.

Romolo Murri

1883 - 1944 Con documenti anteriori e posteriori

Buste 85, fascc. 169

È stato redatto un elenco di ricognizione nel 2008.

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