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Famiglia Marinelli1869 - 1997

Il complesso documentario e librario era custodito da Oddo Marinelli presso la sua abitazione, la Villa Colle Verde in via Montedago n.52 nel quartiere Pinocchio di Ancona.
Quando Marinelli era ancora in vita, numerosi ricercatori e studenti hanno utilizzato l'archivio e consultato la biblioteca come supporto a studi storici e scientifici come testimoniato dai carteggi conservati. Si cita a titolo d'esempio il carteggio con Max Salvadori (1) che testimonia la collaborazione di Marinelli alle ricerche documentarie per il libro La Resistenza nell'Anconetano e nel Piceno (2). Si legge in una lettera ad una studentessa: "Io la ricordo sempre con simpatia, se non con terrore, perchè Lei è stata la prima a frugare nel mio archivio. Dico "con terrore" perchè dopo di lei è stata, ed è, una pioggia di laureandi e laureande da tutte le Università della Repubblica, non esclusi i professori, tra cui il Lotti che ha recentemente pubblicato da Le Monnier un volume sulla "Settimana Rossa", ma venne a cose fatte. (...) Poi vengono anche per le tesi di Apicoltura"(3).
Scrive ancora Marinelli: "Tutte le "settimane rosse" sono passate, più o meno per le mie mani. (...) Vengono anche quelli che si occupano, poveri ragazzi, dei repubblicani di Ancona e delle Marche. Finora ne ho...laureati una mezza dozzina, se non di più, con l'aggiunta di due che vennero per le api." (4)
Dopo la morte di Oddo Marinelli questo patrimonio continua ad essere gelosamente conservato dalla moglie Flora Tomassini e dal figlio Manlio. Alcune annotazioni sulla documentazione in cui ci si riferisce a Oddo Marinelli in terza persona lasciano supporre che qualcuno, forse sua moglie o il figlio, abbiano lavorato sull'archivio. Si potrebbe supporre anche la partecipazione dell'amico Terenzio Grandi(5) di Torino, un "curioso degli archivi"come egli stesso si definisce(6), la cui calligrafia di alcune lettere autografe (peraltro singolarmente molto simile a quella di Oddo Marinelli) potrebbe essere confrontabile con quella di alcune annotazioni.
Nel 1999, dopo la morte di Manlio, la Soprintendenza Archivistica per le Marche dichiara l'archivio di notevole interesse storico.
Dai primi sopralluoghi effettuati dalla Soprintendenza presso la villa, risulta che il materiale documentario e librario si trovava dislocato in diverse stanze per un totale di circa 180 ml., ma veniva precisato che una quantificazione complessiva meno approssimativa era resa difficoltosa dalla vastità del fondo. Si ha notizia che un'intera stanza era occupata da libri sull'apicoltura, mentre in una rimessa era conservata una biblioteca giuridica in cattivo stato di conservazione. Anche a una indagine sommaria, appariva evidente che la biblioteca contenesse edizioni rare e pregiate. Altrettanto evidente era anche l'ordine personale che Marinelli aveva impresso alle sue carte e lo stretto collegamento esistente tra la produzione archivistica e il materiale librario, che non erano divisi, bensì disposti contiguamente secondo un criterio logico-associativo ben preciso(7).
Nel 2000 gli eredi donano l'archivio e la biblioteca all'Amministrazione archivistica "con la condizione che la documentazione rimanga nella città di Ancona, venga messa a disposizione di studiosi e quant'altri vogliano consultare e venga conservata nella sua totalità a testimonianza degli interessi scientifici e delle vicende storico-artistiche di Oddo e Manlio Marinelli"(8).
Nello stesso anno tutto il materiale archivistico e librario viene acquisito dall'Archivio di Stato di Ancona che lo conserva nei propri depositi.
Il lavoro di riordinamento e inventariazione prende avvio agli inizi del 2005 ed è completato nel 2006.
L'inventario, in formato digitale, è compilato originariamente utilizzando il software Sesamo.
Al termine del lavoro di riordinamento, dalle lacune presenti nella documentazione, è possibile ipotizzare che una parte delle carte, prima della dichiarazione di notevole interesse, sia andata dispersa o sia finita nei circuiti del mercato antiquario. Una parte del patrimonio documentario potrebbe essere stato disperso tra gli anni 1920 e 1940 a causa delle perquisizioni subite quale oppositore al regime. Potrebbero anche essere state preventivamente distrutte dal Marinelli stesso tutte quelle carte giudicate compromettenti e pericolose in quegli anni di rigoroso controllo politico e censura.
Quello che è pervenuto è comunque un fondo documentario di discrete dimensioni e dal grande rilievo storico, che comprende non solo le carte di Oddo Marinelli, ma anche quelle di suo fratello Manlio, dei genitori Annibale e Iride, della moglie Flora e, in maniera minore, del figlio Manlio.
Il complesso comprende anche l'archivio di Camillo Marabini, o meglio la parte di esso che Marinelli aveva acquisito per lascito testamentario nel 1967 e che, prima di questo intervento di riordinamento e inventariazione, si riteneva disperso.
Riguardo la biblioteca, la parte relativa all'apistica è stata donata nel 2007 all'Istituto nazionale di apicoltura avente sede a Bologna. Il resto della biblioteca, di contenuto prevalentemente storico, politico e letterario, nella quale sono confluiti i libri appartenuti a Oddo, Manlio senior e Manlio junior, è attualmente conservata presso l'Archivio di Stato di Ancona che ne sta curando la catalogazione e l'inserimento nell'Opac della Regione Marche.
Note
(1) ASAN, Afm, Oddo Marinelli, Collaborazioni per tesi universitarie e studi storici, b. 83, fasc. 229.
(2) Max Salvadori, La Resistenza nell'Anconetano e nel Piceno, Roma, Opere Nuove, 1962.
(3) Minuta di lettera del 4 gennaio 1967 a Pina Rossetti Biocca, ASAN, Afm, Oddo Marinelli, Collaborazioni per tesi universitarie studi storici, b. 84, fasc. 233.
(4) Minuta di lettera a Vidya Donati, 18 gennaio 1966, ASAN, Afm, Oddo Marinelli, Collaborazioni per tesi universitarie studi storici, b. 84, fasc. 234.
(5) Terenzio Grandi (Valenza, 1884-Torino, 1981), è uno dei migliori amici di Oddo Marinelli. Mazziniano fin dall'adolescenza, uomo dai molteplici interessi, attivissimo pubblicista, è anch'egli un militante repubblicano. Lo troviamo a fianco del Marinelli già nel 1906 tra i rappresentanti dell'Italia al primo congresso internazionale della Federazione Giovanile Repubblicana a Barcellona. Il suo fondo archivistico è conservato Presso l'Archivio della Domus Mazziniana di Pisa.
(6)Terenzio Grandi, I retrobottega della storia. Confidenze di un curioso degli archivi: Terenzio Grandi, ediz. privata non in commercio, 1969.
(7) Le informazioni sono tratte dal fascicolo "Archivio Privato Marinelli" presso l'ASAN.
(8) Ibidem.

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