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Ferruccio Parri1895 - 1979

L'archivio, oltre 250 scatole di documenti, è arrivato in ACS in condizioni non certo ottimali per procedere all'ordinamento e all'inventariazione: stato di disordine, confusione delle carte sia tematica che cronologica, mancanza di una selezione delle carte stesse preliminare al versamento in ACS, assenza di un elenco di versamento anche sommario e di qualsiasi mezzo di corredo atto a fornire almeno una traccia del tipo e della consistenza della documentazione.
D'altra parte si è resa immediatamente evidente la complessità e la tipologia quanto mai varia della documentazione, consistente in lettere, carte di studio, materiale a stampa, fotografie, appunti e scritti autografi, libri. Documentazione eterogenea attraverso la quale non è stato sempre agevole orientarsi, e il cui ordinamento ha richiesto anzi un notevole studio per rintracciare il filo conduttore di un abbozzo di ordinamento originale sulla base delle tracce fornite dallo stesso Parri. Queste sono molto più evidenti per la parte fino agli anni '50, in cui esiste una fascicolazione abbastanza regolare. Le cose si complicano dagli anni '50 in poi: per questa parte sono stati frequentissimi i casi di carte riunite in pacchi di corrispondenza generale indicata spesso con la generica formula di "Atti", oppure di carte parcellizzate in micropratiche e in microraggruppamenti dai titoli non significativi: in questo caso la documentazione è stata ricondotta a ripartizioni più generali e comprensive, sempre sulla traccia di indicazioni fornite per altri versi dallo stesso Parri. Un discorso a parte merita per la sua specifica natura la documentazione relativa al periodo del governo.
Nel caso di archivi di statisti o di uomini politici si può frequentemente verificare il fatto di rinvenire tra le carte documentazione di Stato, prodotta dagli organi istituzionali di cui tali personaggi avevano a vario titolo fatto parte. Nel caso presente atti ufficiali di governo, carte del Gabinetto della Presidenza del Consiglio e documentazione del Ministero dell'interno sono rimasti nell'archivio privato di Parri, frammiste alle carte di natura personale.
Gran parte dei documenti sono pertinenti alla Segreteria particolare del Presidente del Consiglio: accanto ai fascicoli per i quali è evidente un intervento anche successivo e un rimaneggiamento da parte di Parri, sono rimasti solo pochissimi fascicoli originali di quello che era l'archivio della Segreteria particolare del Presidente del Consiglio, mentre il resto dell'archivio della Segreteria è stato rifuso insieme successivamente in nuovi fascicoli. A questo proposito si osserva che molte cartelline della Segreteria del PCM, appunto, sono state riutilizzate più volte da Parri evidentemente in successive riorganizzazioni delle carte (spesso recano titoli autografi su tutte e quattro le facciate), perdendosi così quello che era il primo ordinamento originario. Nell'archivio Parri è stata rinvenuta inoltre documentazione originale del gabinetto del Ministero degli esteri della RSI. Si tratta: di una cartella dal titolo originale "Cassaforte Gabinetto. Situazione interna italiana" contenente rapporti politici riservati al MAE sull'ordine pubblico, di 3 fascicoli della "segreteria particolare del Segretario generale" del MAE (uno è vuoto), e di un fascicolo di rapporti al duce dell'ambasciatore a Berlino Anfuso.
Si tratta in questo caso di carte di Stato non prodotte nell'ambito dell'attività di governo, ma evidentemente pervenute in visione a Parri durante lo stesso periodo e poi non più restituite. A conferma di ciò abbiamo trovato tra le carte personali di Emilio Re (commissario degli archivi del regno) conservate presso l'ACS, un breve carteggio del Min. Interno sugli atti d'archivio recuperati al Nord: precisamente appunti e promemoria di L. Sandri al Commissario degli archivi riguardanti le carte facenti parte dell'archivio riservato del gabinetto del min. degli esteri di Salò, pervenute a Roma, consegnate al presidente Bonomi e mai più restituite al MAE.
Da un appunto di L. Sandri a E. Re (in data 30 nov. 1945) si apprende che "l'ex presidente Bonomi data la loro delicatezza, le consegnò al capo della polizia <...> Successivamente ritenne di parlare di dette carte al presidente Parri che le volle presso di sé". Di questi documenti esiste nell'archivio Re anche un elenco in cui sono riportati i 21 fascicoli prelevati a Salò nel maggio 1945. Una nota in calce segnala che tali documenti sono stati riconsegnati al MAE nel settembre 1945 eccettuate le cartelle n.15 "Crisi Buffarini Guidi (Apollonio Tamburini)" e n. 17 "Situazione interna italiana", trattenute dal Min. Interni. Questi 2 fascicoli si ritrovano infatti nell'archivio Parri (ma la documentazione all'interno non è del tutto pertinente, soprattutto per quanto riguarda il primo fascicolo), come pure il fasc. "Rapporti da Berlino sulla situazione militare" menzionato al n.6 dell'elenco. Gli altri fascicoli della RSI rinvenuti tra le carte Parri ("Italia invasa" e "Lettera Farinacci a Rahn", per altro vuoto) non sono invece menzionati nell'elenco.

Ferruccio Parri

1895 - 1979

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