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DRAGONETTI Luigi

01 ottobre 1791 - 21 febbraio 1871 Nominato il 20 gennaio 1861 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Abruzzo

Commemorazione

 

Vincenzo Torrearsa (Fardella di), Presidente
Signori Senatori,
E' mio doloroso dovere annunziarvi le nostre perdite e nell'adempirlo mi unisco a voi nel dir valeagli estinti.
Nel corso del mese ora finito ci vennero meno tre egregi Colleghi. La pietra del sepolcro si è chiusa sulla spoglia mortale [...] del Senatore Marchese Luigi Dragonetti.
[...] La vita del Senatore Marchese Luigi Dragonetti fu precipuamente spesa in servizio della patria e per il trionfo di quei principii di temperata libertà che fino da giovane desiderò che, trionfando, avessero assicurato il prospero avvenire dell'Italia. Nato in Aquila sul cadere del secolo precedente, non ancora o appena trentenne fu dalla sua città nativa eletto Deputato al Parlamento Napoletano del 1820 e vi ebbe parte sufficientemente importante, essendone stato Segretario, annoverandosi tra' pochi che tentarono di moderare le esagerazioni dei partigiani della Costituzione spagnuola del 1812, allora, con poco savio consiglio, adottata, ed essendo stato uno dei 26 Deputati che il 13 marzo 1821 protestarono solennemente contro l'invasione straniera e l'abolizione del libero reggimento. Nel 1841 malignamente incolpato, per i suoi noti principii politici, di complicità nell'uccisione del Comandante militare d'Aquila, soffrì ingiusta carcerazione; e dopo nove mesi, comunque riconosciuta la sua innocenza dallo stesso tribunale che mandò a morte i colpevoli, venne pria confinato per quattro anni a Montecassino, e poscia mandato in esilio: rifugiatosi a Roma, poté rimanervi sino al 1848, nonostante che la borbonica polizia ne lo avesse voluto espulso. Gli avvenimenti di quell'anno gli riaprirono la via di Napoli, e tornatovi alle faccende politiche, fu Ministro degli affari esteri in quel Ministero rovesciato dalla reazione il 15 maggio, e del quale altri onorandi nostri Colleghi facevano parte. Arrestato poco dopo per supposte incolpazioni, rimase nelle dure carceri di Napoli, e nei fossi di Castel S. Elmo, sino a quando nel 1852, per la sua provata innocenza, fu altra volta esiliato, e poté raggiungere nella terra straniera due de' suoi figli scampati anch'essi a tiranniche persecuzioni. Il 1860, dopo lungo peregrinare, lo trovò a Firenze occupato nella direzione d'un giornale politico-letterario, e come la vittoria, ormai non più passeggiera, della buona causa lo ricondusse in Napoli, vi fu tosto nominato Consigliere di Stato, e dopo l'annessione delle Provincie meridionali si ebbe la meritata dignità di Senatore. Il Marchese Luigi Dragonetti fu inoltre letterato di non comune erudizione, ed elegante e facile scrittore, come mostrano le opere sue, che non si appartiene a me rammentare, e così studioso, che dedicava gli estremi giorni della sua grave età alla pubblicazione d'una raccolta degli ultimi suoi scritti, allorché si estinse, in mezzo al dolore de'suoi cari, in Aquila il 21 dell'or passato febbraio.
Possano le civiche e singolari virtù dei nostri tre compianti Colleghi servire d'utile esempio!

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1o marzo 1871.