senato.it | archivio storico

BOZZOLO Camillo

31 maggio 1845 - 28 febbraio 1920 Nominato il 26 gennaio 1910 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Durante l'interruzione dei nostri lavori, gravi lutti hanno colpito il Senato. [...]
Un altro lutto crudele ha colpito il Senato e la scienza medica italiana. Il 28 febbraio si spegneva in Torino, anch'egli ucciso da breve violento morbo, il senatore Camillo Bozzolo.
Nato a Casalzuigno il 31 maggio 1845, di nobile antica famiglia, che già aveva dato valenti insegnanti alle Università di Torino e di Pavia, uscì laureato in medicina da quest'ultimo ateneo nel 1868. Due anni prima aveva interrotto gli studi per arruolarsi tra i volontari garibaldini, partecipando a tutte le campagne del Trentino. Nel 1870 fu con Garibaldi a Digione e ne riportò ferita.
Tornato ai prediletti studi e perfezionatosi a Vienna e poi a Berlino sotto il Virchow, fu dapprima assistente di anatomia patologica nell'Ospedale Maggiore di Milano, poi a Torino dove - dopo un breve ritorno a Milano - si stabilì definitivamente quale assistente alla clinica universitaria ed incaricato di insegnare la semeiotica medica.
Nel 1878 fondò in quell'Università una clinica medica propedeutica che fu la prima d'Italia, e cinque anni dopo toccò l'apice della sua carriera vincendo il concorso a ordinario di clinica medica generale.
Fu uno tra i primi rinnovatori della scuola medica italiana, contribuendo grandemente nel dare alla medicina un indirizzo positivista. Spirito eminentemente analitico ed investigatore, portò allo studio della patologia e della clinica medica contributi apprezzatissimi, onde la sua fama era altissima in Italia ed all'estero.
Numerosissime sono le sue scoperte e le sue intuizioni scientifiche. Egli dimostrò l'origine bacterica della pneumonite; fu il primo a dimostrare la circolazione del bacillo nel sangue durante l'infezione tifosa, ma la comunicazione fattane al Congresso internazionale di Berlino fu accolta con incredulità, mentre ora è cosa universalmente ammessa e di grande importanza nella cura del tifo. Egli pel primo tratteggiò la forma clinica dell'anchilostomiasi, malattia che affligge milioni di uomini e che tanta strage, fra l'altro, compié fra gli operai che lavoravano nel traforo del Gottardo, e scoprì una cura semplice ed efficacissima per tale morbo crudele. Tanto che un celebre esploratore inglese sir H.H. Johnston, poté scrivere che la scoperta del dottor Bozzolo aveva rivoluzionato l'intero problema dell'esistenza sanitaria nelle regioni tropicali e subtropicali non solo per i bianchi, ma anche per le razze di colore, e che l'inventore doveva essere proclamato benefattore dell'umanità.
Né può tacersi che il Bozzolo fu tra i primi in Europa ad iniziare la cura coi raggi Röntgen, la diagnosi della trombosi del cuore sul vivo e della malattia di Kahler.
Non risparmiò la sua opera sapiente all'Amministrazione della città di Torino e come assessore dell'igiene spiegò nobile zelo e assiduità volenterosa.
Il 26 gennaio 1910 fu nominato senatore, ma i doveri scientifici non gli permisero di prendere parte troppo spesso ai lavori del Senato.
Alla memoria dell'insigne scienziato vada il nostro rimpianto più vivo. (Approvazioni). [...]
FOÀ. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FOÀ. Consenta il Senato che aggiunga poche parole a quelle nobilissime pronunciate testé dall'illustre nostro Presidente. Fui collega del Bozzolo per 36 anni e lo ho potuto seguire fin dai primi anni della sua carriera che risalgono al milleottocentosettantatre, quando eravamo insieme nel rudimentale laboratorio d'istologia diretto da Giulio Bizzozero.
Egli si era data una cultura non superficiale di anatomia patologica, prima di diventare clinico, e di questa sua origine scientifica serbò le tracce durante tutta la sua carriera. La quale si svolse brillantemente, essendo il Bozzolo divenuto capo di una scuola che ha dato sei valenti professori di clinica alle università italiane. Fu caratteristica del Bozzolo l'avere seguito costantemente e devotamente il progresso delle scienze mediche e di averle utilizzate nelle sue applicazioni. È a tale sua devozione che si deve la buona e proficua organizzazione del laboratorio scientifico annesso alla sua clinica, al quale attesero valentissimi aiuti che hanno fatto onore alla clinica di Torino colle loro pubblicazioni e colle applicazioni dei metodi moderni nella microscopia e nella chimica biologica. La produzione scientifica del Bozzolo ebbe costantemente carattere di serietà e di scrupolosa coscienza. Egli fu lontanissimo da tutto ciò che poteva aver l'aria di richiamo sulla sua persona, onde poté con tenacia serbare le sue convinzioni e le sue teorie, perché basate sulla ricerca oggettiva metodica e serena. Il Bozzolo aveva aspetto distinto di vecchio gentiluomo, cortese nei modi, pieno di benevole attenzioni verso i colleghi che avessero ricorso all'arte sua.
Date queste belle qualità dell'animo, non maraviglia che la sua dipartita avvenuta solo un mese prima di raggiungere limiti d'età imposti dalla legge, abbia destato un larghissimo compianto sia fra i numerosi allievi che si apprestavano a fargli solenni onoranze di congedo dalla università, sia nella massa del pubblico e nel municipio di Torino, presso il quale fu per nove anni assessore d'igiene.
Nel Consiglio provinciale di santità, la sua parola era desiderata e ascoltata ogni volta che le condizioni della sanità pubblica lo richiedevano.
Porgo l'omaggio devoto al compianto compagno di studio e di lavoro, e prego l'illustrissimo signor Presidente a volere esprimere le condoglianze del Senato alla famiglia. (Approvazioni). [...]
MORTARA, ministro della giustizia e degli affari di culto. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MORTARA, ministro della giustizia e degli affari di culto.I nomi dei perduti che oggi sono stati commemorati in quest'alta Assemblea, ed il loro grande valore, conferiscono maggiore mestizia alla solennità che si celebra. Il Governo si associa con fervido sentimento agli elogi ed ai rimpianti che sono stati manifestati con tanta eloquenza e con tanta autorità dal Presidente e dagli onorevoli senatori che hanno finora parlato, in omaggio alla memoria di Carlo Francesco Gabba, di Tommaso Senise, Camillo Bozzolo, di Alfonso Barinetti, del principe di Sirignano e del duca Avarna di Gualtieri.
Le commemorazioni di questi illustri e rimpianti colleghi sono state così alte, così degne, che l'aggiungere parola sarebbe ormai ripetizione superflua della giusta affermazione dei loro meriti civili e patriottici, della dottrina, delle benemerenze di opere e di pensiero, abusando di un tempo che al Senato è prezioso. [...]
Alla memoria di tutti gli scomparsi senatori il Governo manda un tributo di omaggio e di venerazione, associandosi alle proposte per manifestare voti di condoglianza, che prego siano espressi anche in nome del Governo, alle famiglie degli estinti, e alle città che diedero loro i natali, o che si onorarono di avere come cittadini loro questi illustri nostri colleghi. (Approvazioni).
PRESIDENTE. Mi farò premura di dare esecuzione alle varie proposte che sono state fatte.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1920.