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unità 257 De Bono Emilio (1924 - 1925)

Descrizione

Il procedimento penale a carico di Emilio De Bono fu istituito presso l'Alta corte di giustizia a seguito della denuncia presentata dal direttore del giornale «Il Popolo» Giuseppe Donati: il senatore era accusato di correità nell'omicidio del deputato Giacomo Matteotti.

Oggetto del processo era «associazione a delinquere, concorso nell'uccisione dell'on. Matteotti e nelle aggressioni degli onorevoli Amendola e Misuri». Donati presentò la sua denuncia al presidente del Senato del Regno Tommaso Tittoni il 6 dicembre 1924 e già il 7 dicembre il Senato venne costituito in Alta corte di giustizia; la denuncia fu subito trasmessa alla Commissione permanente d'istruzione, presieduta dal senatore Nicolò Melodia, «pel corso ulteriore di giustizia». Cancelliere dell'Ufficio dell'Alta corte era Luigi Fontana, chiamato a ricoprire nel 1917 tale carica, di cui esercitava le funzioni già dal 1914. Dal 24 gennaio 1925 il presidente Melodia fu sostituito dal senatore Vittorio Zupelli.

Il processo si concluse con la Sentenza n. 267 (R.G. 257) del 12 giugno 1925 con il

«non farsi luogo a procedimento penale [...]: 1) per inesistenza del fatto imputatogli di cui ai capi della denuncia, n. 1 (partecipazione ad associazione a delinquere), n. 3 (favoreggiamento in giuochi d'azzardo), n. 5 (impedimento all'asta pubblica in vendita di materiale di guerra), n. 6 (vendita di armi e munizioni), n. 7 (acquisto degli alberghi di Vallombrosa); 2) per non aver egli concorso nei fatti denunciati al n. 11 (invio di squadra punitrice a Ferrara) e al n. 13 (organizzazione dell'assassinio in persona dell'on. Matteotti); 3) perché non costituiscono reato i fatti imputatigli nella denuncia ai n. 2 (traffico con le così dette Contesse del Viminale), [n.] 4 (partecipazione agli utili della vendita di materiale di guerra) , [n.] 8 (cooperativa tra ufficiali in posizione ausiliaria speciale), [n.] 12 (trascuranza delle denuncie Benni e Federazione del Clero); 4) per essere stato dalla competente autorità giudiziaria emesso decreto di non doversi promuovere azione penale per il fatto di cui al n. 10 (Forni - Cattaneo); 5) per insufficienza di prova a riguardo dei fatti denunciati od emersi dalla istruttoria, di cui ai n. 9 (partecipazione nell'aggressione contro l'on. Amendola), [n.]14 (favoreggiamento nel delitto Matteotti), [n.] 15 (favoreggiamento nell'aggressione contro l'on. Misuri), [n.] 16 (rilascio di passaporto sotto falso nome e falsa data».

 

La documentazione del fascicolo si presenta rilegata in 4 volumi numerati. Sono presenti anche due fascicoli non rilegati contenenti documentazione e corrispondenza relative all'estrazione di copie a uso dell'Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo, tra il 1944 e il 1947.

Consultabilità

consultabile

Note

Decisione n. 267 (subfondo 1, serie 3, unità 5, sentenza 267).

Antroponimi

Matteotti, Giacomo Amendola, Giorgio Misuri, Alfredo De Bono, Emilio Tittoni, Tommaso Melodia, Nicolò Fontana, Luigi Zupelli, Vittorio Cattaneo, Giovanni Battista Benni, Antonio Stefano Forni, Cesare Donati, Giuseppe

Enti

Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo Federazione del clero

Segnatura archivistica

ASSR, Ufficio dell'Alta corte di giustizia e degli studi legislativi, 1.2.257

Ufficio dell'Alta corte di giustizia e degli studi legislativi

1866 - 1948

buste 500 circa, 9 volumi, 14 registri, 1 rubrica

Consultabile presso la Sala studio dell'Archivio storico. Strumenti di ricerca parziali.

Il fascicolo processuale intestato a Emilio De Bono è stato descritto analiticamente ed è consultabile online, con la documentazione scansionata e associata. Per l'accesso diretto clicca qui

Digitalizzazione della documentazione a cura dei militari del Nucleo speciale commissioni parlamentari d'inchiesta della Guardia di finanza e dell'Arma dei carabinieri assegnati all'Archivio storico.

ricerca libera