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unità 2 I primi impegni politici (1947 - 1964)

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«Il lanificio Eger, all'indomani della guerra, era la piccola e sola fabbrica in centro a Noale. Tutto il resto campagna. Paese bianco. La DC godeva dell'ottanta per cento. La monarchia stravinse il Referendum.
A tener vivo il dibattito politico, i pochi giovani impegnati a conquistarsi un diploma. I laureati erano mosche bianche.
Gianni Pellicani, prima ragioneria al Paolo Sarpi, ne era l'animatore intelligente e focoso. E' subito un convinto e deciso sostenitore dell'ideale comunista. A sedici anni si iscriverà al partito e ne diventerà funzionario a diciotto. Bepi Barbiero è DC mentre il sottoscritto simpatizzava per i socialisti, più che mai incasinati in quegli anni. Lo scontro delle posizioni era forte; d'estate si tirava notte. E l'amicizia si rinsaldava.
Tra Pellicani e me nascerà una comunanza fraterna che maturerà incontri, non solo politici, per tutta la vita.
A Noale avevo amicizia, cui si accompagnava la vicinanza politica, con Paolo Meneghetti, detto Piero, partigiano di Giustizia e Libertà, socialista senza tessera. La costituente e il referendum del '46 sono le sue prime "lezioni".
Il 1947 è l'anno della TBC. Lascio il Paolo Sarpi e mi dedico alla lettura.
E' alla vigilia del voto del '48 che Piero Meneghetti mi fa conoscere Armando Gavagnin, leader veneziano del Partito d'Azione e, dopo il 1946, di Azione socialista Giustizia e Libertà, uno dei movimenti alla ricerca di una terza via tra l'allora sinistra socialcomunista e destra democristiana.
La sede di Azione Socialista poi Unione dei socialisti (UdS), contigua a quella di Giustizia e Libertà, si trovava all'inizio di via XXII Marzo. Era stata la sede della disciolta Gioventù Italiana del Littorio. Sulla porta un manifesto con Giacomo Matteotti e la scritta "Uccidete me, ma non l'idea che è in me".
L'incontro con Armando Gavagnin fu molto caloroso. Era destino. Con lui vissi le mie prime esperienze politiche. Mi mise subito all'opera con l'incarico di fare proseliti tra i giovani della mia zona.
Chiesi di aderire ad Azione socialista ma non c'erano le tessere, così la mia prima iscrizione fu a Giustizia e Libertà. Fu Renzo Biondo, giovane e valoroso partigiano, segretario di GL, a consegnarmela.
Anche con lui iniziò una duratura amicizia.
Alle elezioni del 1948 Piero Meneghetti, ed io con lui, ci impegniamo per la lista di Unità Popolare nella quale, unitamente al PSLI, erano confluiti i vari movimenti socialisti autonomisti. Appresi i rudimenti della campagna elettorale. Li coltiverò negli anni allargandoli alla organizzazione del Partito. Fu una esperienza che mi aiuterà a ricoprire incarichi sempre più impegnativi.
Erano anni di scuola politica come quando assistevo alle sedute del Consiglio Comunale di Venezia. Attorno al banco di Gino Luzzatto c'era l'università socialista veneziana.
Dopo le elezioni feci due mesi di vacanza a Frassenè, nell'agordino. L'aria e la vita di montagna mi ristabilirono completamente. Con due amici di Frassenè scalo il monte Agner: un 4° grado con il pneuma torace! E' stata una sfida e l'ho vinta (1).
Mi butto a capofitto su politica e libri: proselitismo tra i giovani del miranese da un lato ed esami da privatista dall'altro. A soffrirne saranno i libri: mi presento per il diploma solo nel 1950 ma con esito negativo. Sarò ragioniere l'anno successivo. Anche l'università subirà ritardi: otto anni invece di quattro (2). La politica era diventata il mio impegno primario.
Sono gli anni del Patto Atlantico, dell'attentato a Togliatti, della rottura della CGIL, della nascita della CISL e della UIL. Giuseppe Romita lascia il PSI e dà vita al Movimento autonomista socialista (MAS) che si fonde con l'Unione dei socialisti da cui nasce il Movimento di unificazione socialista (MUS). L'approvazione del Patto Atlantico e il condizionamento della DC provocheranno la rottura di Mondolfo e Garavelli con il PSLI. Nasce il Partito socialista unitario (PSU): è l'unione dei vari movimenti socialisti autonomisti.
Di quegli anni ricordo una tessera socialista con la parola "unificato" cancellata e sostituita a penna con "unitario". Ricordo la nascita della UIL veneziana con Giorgio De Venuti primo Segretario provinciale e la qualifica di lavoratore "studente" nella mia prima tessera UIL. Ricordo le tensioni che fecero seguito all'attentato a Palmiro Togliatti e gli entusiasmi, dopo due giorni, per la vittoria di Gino Bartali al Tour de France. Furono mesi di fuoco. Mandavo giù la politica a bocconi. Armando Gavagnin non si era candidato nel '48 ma viveva intensamente le vicende dell'autonomismo socialista. Non mancava agli incontri nazionali. Un paio di volte, impedito di parteciparvi, mi incaricò di sostituirlo. Le riunioni si tenevano a Milano nella casa di Ugo Alfassio Grimaldi. C'erano Mario Zagari, Ugo Guido Mondolfo, Giuseppe Faravelli, Corrado Bonfantini, Giancarlo Matteotti e altri di cui non ricordo il nome. Tristano Codignola, come chi non poteva partecipare, mandava l'adesione.
Erano i tormentati rapporti tra le varie anime del socialismo ad essere dibattuti. Sentirli dalla bocca dei protagonisti mi emozionava e mi avvinceva. Facevo tesoro di quegli incontri, prendevo appunti e riferivo, poi, ad Armando Gavagnin.
Seguo Gavagnin nel PS-SIIS poi Psdi. Entro nel Direttivo, mi impegno nel lavoro della Federazione con incarichi sempre più importanti. Uno di questi era di rappresentare i compagni nazionali invitati dalle sezioni della provincia e poi impediti di parteciparvi. Sostituivo regolarmente Matteo Matteotti.
Matura il mio iter politico.
Nel 1955, con il sole nascente, ottengo la minoranza nel Consiglio comunale di Noale battendo la spiga (3). Nel 1960 replico il risultato con il PSI. Entro nel Direttivo e nell'Esecutivo provinciale del PSI. Nel '64 vengo eletto consigliere provinciale e nominato assessore al personale.
Nella federazione del PSI, dopo i fatti d'Ungheria, prendono piede gli autonomisti. E' Luigi Ferroni il nuovo segretario provinciale; nel 1963 sarà eletto senatore. Gli succede Dino Moro cui farà seguito, nel 1965, Fioravante (Nino) Zanetti. L'acqua alta del Novembre 1966 (m.1,94) devasta la sede del PSI di Venezia che si trovava al piano terra dello stabile di S. Leonardo, Corte del Remer, in riva al Canal Grande. Nulla si salvò. Gran parte della storia del socialismo veneziano del dopoguerra andò perduta. La stessa sorte subì la documentazione della Federazione tenuta con grande cura da Franco Donaglio, Anna e Mario Zennaro. Io stesso dividevo il mio tempo tra la Federazione e il territorio. Si va nella sede di S. Canzian. Alla segreteria provinciale c'è Nino Zanetti e, nel 1969, Lino Bressan.
Il 28 Febbraio 1970 sarò io stesso a succedergli»
- 1948, 4 fotografie della scalata del Monte Agner;
- 1959, Cà Foscari - Laurea in Economia e Commercio - foto con Renzo Farinati;
- 1959, frontespizio, indice e bibliografia della tesi di laurea;
- Estate 1963, Intervento al convegno dei segretari di sezione del PSI della provincia di Venezia (corrente nenniana);
- 12 apr. 1969, Venezia - Lettera del Segretario Provinciale Lino Bressan di invito alla conferenza dei Segretari di Sezione.

Consultabilità

consultabile

Classifica

libero

Antroponimi

Pellicani, Gianni Barbiero, Bepi Meneghetti, Piero (Paolo) Gavagnin, Armando Biondo, Renzo Luzzatto, Gino De Venuti, Giorgio Alfassio Grimaldi, Ugoberto Zagari, Mario Mondolfo, Ugo Guido Faravelli, Giuseppe Bonfantini, Corrado Matteotti, Giancarlo Codignola, Tristano Ferroni, Luigi Zanetti, Fioravante (Nino) Donaglio, Franco Zennaro, Anna Zennaro, Mario Farinati, Renzo

Enti

Giustizia e Libertà Azione socialista Unità popolare Partito socialista liberale italiano Partito socialista unitario Movimento di unificazione socialista Autonomista socialista Partito socialista democratico italiano Partito socialista italiano - PSI

Luoghi

Frassenè

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Segnatura archivistica

ASSR, Mario Rigo, 1.1.2

Mario Rigo

anni 1960 - 2016 Contiene docc. dal 1948 e fino al 2018

Schedatura, ordinamento e testi descrittivi a cura di Mario Rigo.

ricerca libera