Articolo pubblicato 132 Ideologie correnti e critiche facili ([1931])
Descrizione
Scritto su 7 facciate numerate di fogli formato protocollo, senza firma; segni di ruggine da fermatura sulla prima e sull'ultima pagina.
Contenuto
Pubblicato: Ideologie correnti e critiche facili, "Politica sociale" n. 3, Roma, 1931. L'articolo è suddiviso in 4 parti. I. Il bisogno dei miti per i partiti e le correnti politiche. Verità intuitiva accolta come assoluta dei miti. Storicità e critica dei miti. II. Perché il fascismo non ha bisogno di un "sillabo del verbo fascista", pur avendo il fascismo i suoi miti e le sue ideologie. III. Su "il mito dello Stato". In che modo debba intendersi che per i fascisti "lo Stato è tutto e l'individuo nulla; che lo stato crea l'individuo e non viceversa, come credeva il contrattualismo e il liberalismo individualistico, o almeno, che è prima lo stato e poi l'individuo". IV. A proposito di un "altro luogo comune, altro mito: quello della lotta alla democrazia, o meglio all'ideologia demoliberale". Il carattere del fascismo come "moto rivoluzionario, e perciò popolare; e giunge fino alla dittatura, ma attraverso la volontà nazionale". Sull'idea e sul valore (con Gioberti) della "libertà della nazione come la sola vera libertà" per il fascismo. Conclude sulla necessità di una revisione critica e rigorosa dei concetti del fascismo.
Antroponimi
Enti
Segnatura archivistica
Giovanni Gentile, 1.2.132
Giovanni Gentile
1882 - 1945 con Eco della stampa dal 1945 al 1975. L'estremo del 1882 è tratto dalla datazione del documento più antico conservato nel Fondo: una lettera di Baccaino Alberto che non si può ritenere fosse stata originariamente indirizzata a Giovanni Gentile.
bb. 680 circa, 2 ml di fotografie e nastri.