Minuta di dissertazione 31 Le commedie di Anton Francesco Grazzini detto il Lasca (21 maggio 1895)
Consistenza
152 pagine
Descrizione
Nero l'inchiostro usato da Gentile. Le carte nelle quali è contenuto il testo della dissertazione sono di spessore maggiore, la prima funge da copertina e riporta il titolo, in alto a destra in grafia minuta il nome dell'autore "Gentile"
Contenuto
Minuta della tesi di licenza in letteratura e filosofia presentata da Gentile al prof. D'ancona a conclusione del 2° anno di studi alla Scuola normale superiore di Pisa. Il manoscritto consta di 152 facciate di foglio protocollo, scritte su due colonne: a sx il testo della dissertazione, a dx rinvii di note. Le pagine non sono numerate singolarmente, sono numerate in cifre romane otto cinquine di fogli protocollo, l'ultima consta di tre fogli, alla pagina 150 Gentile ha annotato, in basso, il numero di colonne scritte "150 col."; sull'ultima pagina la data cronica "21.V. '95". Precede il corpo del testo la "Prefazione" scritta su un foglio formato protocollo di due facciate, non numerate e senza distinzione in colonne: in alto al centro è riportato il titolo, a metà della seconda facciata, a destra, la firma "G.Gentile". Il testo della dissertazione è racchiuso in 4 carte formato protocollo di 4 facciate, una di 2 facciate, contenenti estratti di manoscritti consultati da Gentile.
Note
Pubblicato in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Filosofia e Filologia", 12 (1897), pp. 1-129; (in estr. 1896). Una copia, in formato di microfilm stampato, del manoscritto autografo consegnato da Gentile nella sua stesura definitiva e datato "Pisa, 28 maggio 1895" è presente nel Fondo Gentile, proveniente dalla Biblioteca Universitaria di Pisa, vedi Scheda - Documento 31.
Antroponimi
D'Ancona, Alessandro Grazzini, Anton Francesco
Enti
Scuola normale superiore di Pisa Università degli studi di Pisa. Biblioteca
Luoghi
Segnatura archivistica
Giovanni Gentile, 1.2.31
Giovanni Gentile
1882 - 1945 con Eco della stampa dal 1945 al 1975. L'estremo del 1882 è tratto dalla datazione del documento più antico conservato nel Fondo: una lettera di Baccaino Alberto che non si può ritenere fosse stata originariamente indirizzata a Giovanni Gentile.
bb. 680 circa, 2 ml di fotografie e nastri.