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Luigi Gasparotto1898 - 1954

Luigi Gasparotto (Sacile, 1873 - Roccolo di Cantello, 1954). Il padre, piccolo proprietario terriero e garibaldino, lo educò agli ideali democratici e laici. Avvocato, trasferitosi a Milano nel 1897 divenne membro della Società democratica lombarda, la più antica e importante tra le associazioni radicali italiane, ed entrò a far parte della massoneria. Nel 1909 tentò per la prima volta l'avventura parlamentare candidandosi a Milano in rappresentanza del Partito radicale, ma fu sconfitto. Nel 1913 fu eletto deputato nel collegio di Milano IV. In occasione dell'impresa libica egli manifestò da subito forti perplessità, mentre allo scoppio del primo conflitto mondiale fu fautore dell'intervento dell'Italia. Presentò nel 1915 domanda di arruolamento e dopo la nomina a sottotenente degli alpini chiese di essere inviato al fronte dove si guadagnò tre medaglie d'argento, una medaglia di bronzo e due croci di guerra al valor militare, la Legion d'onore di Francia e, nell'ottobre del 1917 la promozione a tenente. Al termine del conflitto fu tra i fondatori dell'Associazione nazionale combattenti sorta a Milano nel 1919. Il 13 giugno 1921 fu eletto vicepresidente della Camera dei deputati e un mese dopo divenne ministro della Guerra (fino al 26 febbraio 1922). Indulgente nei confronti del movimento fascista ritenuto semplicemente una forza da utilizzare come strumento d'ordine contro il pericolo bolscevico, cambiò posizione solo dopo l'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Votò contro la legge "fascistissima" del 1925 e il 14 dicembre 1926 si dimise dalla carica di vicepresidente della Camera troncando così ogni legame con il regime fascista. Esponente dell'antifascismo milanese a partire dal 1942 e ricercato dai nazisti, riuscì a rifugiarsi in Svizzera dove svolse un'intensa attività politica e di solidarietà con i partigiani italiani in particolare della Val d'Ossola, soprattutto dopo la fucilazione del figlio Poldo, comandante delle formazioni lombarde di Giustizia e Libertà. Fu uno dei massimi esponenti del Partito democratico del lavoro dal 1944 al suo scioglimento. Ministro dell'aeronautica del II governo Bonomi (dal 14 gennaio 1945 al 21 giugno 1945), ministro dell'Assistenza post bellica del I governo De Gasperi (dal 10 dicembre 1945 al 13 luglio 1946), ministro della Difesa del III governo De Gasperi (dal 4 febbraio al 31 maggio 1947), membro dell'Assemblea Costituente fu nominato senatore di diritto nel 1948. Nel 1949 votò a favore dell'adesione dell'Italia al Patto atlantico. Dal 1946 al 1953, anno della morte, fu presidente dell'Ente Fiera di Milano. Gasparotto fu anche scrittore di romanzi storici e autobiografici, fra i quali si segnala "Diario di un fante", Milano, Treves, 1919, e "Diario di un deputato", Milano, Dall'Oglio, 1945.

Luigi Gasparotto

1898 - 1954 con altre carte s.d.

Fascicoli 100; condizionati in buste 24

Inventario a cura di Grazia Marcialis.

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