Ugo Pecchioli[1951] - 1996
Ugo Pecchioli nacque a Torino il 14 gennaio 1925 da Dante, artigiano gioielliere di tendenze anarco-socialiste e Gioconda, insegnante di pianoforte cattolica osservante.
A Torino frequentò il liceo D'Azeglio, dove conobbe Giorgio Elter e Claudio Cappelli e svolse il proprio apprendistato politico costituendo un piccolo nucleo clandestino di studenti attivo nella propaganda a favore degli scioperi operai.
Il 25 luglio del 1943 lo colse in Valle d'Aosta, a Cogne, dove venne arrestato al termine di una manifestazione per la caduta del regime.
L'8 settembre espatriò in Svizzera.
Nell'estate del 1944 assolse brillantemente l'incarico di far tornare in Italia dalla Svizzera Walter Fillak e molti altri antifascisti che vi si erano rifugiati e che avrebbero avuto ruoli di rilievo nella Resistenza. Con la neo costituita 'banda Arturo Verraz' partecipò ai combattimenti di Aimarville, Villeneuve e Aosta.
Nel novembre del 1944, dopo un massiccio rastrellamento nazifascista, passò con la formazione in territorio francese da poco liberato.
Internato a Grenoble assieme ad altri partigiani italiani, riuscì a fuggire e a rientrare in Italia, dove si unì alle Brigate Garibaldi.
Col grado di capo di stato maggiore della 77. brigata 'Titala' partecipò alle azioni di guerra di Sparone, Rivarolo, Pont e, per incarico di Francesco Scotti, organizzò i collegamenti tra la Francia e le zone dell'Italia liberata.
Nella primavera del 1945 venne nominato ispettore di divisione e con questo ruolo partecipò alla battaglia per la liberazione di Torino.
A guerra conclusa, riprendendo gli studi interrotti, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza impegnandosi nel contempo nella attività politica organizzando a Torino con Gillo Pontecorvo il 'Fronte della Gioventù'.
Nella Federazione di Torino lavorò nella Commissione di organizzazione dal 1945 al 1946; nel 1947 entrò a far parte della Segreteria e sino al 1949 fu responsabile della Commissione giovanile prima e della Commissione propaganda poi.
Dal 1949 al 1955 fu membro della Segreteria nazionale della Fgci.
Nel 1955 tornò a Torino dove fu segretario della Federazione dal 1958 al 1966, dopo esser stato vice segretario dal 1955.
Dal 1967 al 1970 diresse la Segreteria regionale del Piemonte.
Per un decennio, dal 1960 al 1970, fu consigliere comunale a Torino.
Membro del Comitato centrale sin dal 1959, dal 1962 entrò a far parte della Direzione nazionale e successivamente fu componente dell'Ufficio politico e della Segreteria.
Dopo il XII Congresso (1969) assunse l'incarico di responsabile della Commissione nazionale di organizzazione, carica che conserverà sino al 1976. Nello stesso anno gli venne affidata la direzione della Sezione problemi dello Stato, incarico che gli sarà confermato in occasione del XV Congresso (1979) e che manterrà sino al 1983; negli stessi anni fu membro della II Commissione del Comitato centrale.
Dopo il XVI Congresso (1983) tornò a lavorare in Segreteria, condividendo la funzione di coordinatore con Aldo Tortorella. Nel 1986 venne nominato presidente del Gruppo comunista al Senato, incarico che manterrà sino al 1992. Nel 1989 fu sostenitore della 'svolta' del Pci e partecipò alla costituzione del Partito democratico della sinistra, entrando a far parte del Coordinamento politico e della Direzione del nuovo soggetto politico. Nel 1992 assunse le funzioni di coordinatore parlamentare dell'iniziativa politica dei gruppi del Pds sulla questione della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata.
Ricoprì importanti cariche pubbliche in ambito istituzionale.
Eletto per la prima volta nel 1972, fu confermato ininterrottamente al Senato fino al 1992. In occasione delle elezioni politiche del 1994 decise di non ripresentare la propria candidatura.
Nel giugno 1993 venne nominato presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, dopo esserne stato vicepresidente dal 1977 al 1987.
Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Moro e della Commissione difesa del Senato, dal 1977 al 1993 fece parte della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, svolgendo anche funzioni di vice presidente e dell'Unione europea occidentale (Ueo).
È stato membro del Consiglio nazionale dell'Anpi.
Tra i suoi saggi si ricordano: Pci '70. I comunisti in cinquant'anni di storia, scritto con Luigi Longo e Alessandro Natta; La riforma democratica delle forze armate, scritto nel 1979 con Aldo D'Alessio; Mafia e corruzione. Un libro scritto da 150.000 italiani, pubblicato con M. Marturano nel 1994 e curato da Gianni Cipriani; Tra misteri e verità. Storia di una democrazia incompiuta, del 1995.
Morì il 13 ottobre 1996.
In data 19 feb. 1996 scrive Pecchioli a Vacca: "Caro Beppe, confermo la mia volontà di donare alla Fondazione Istituto Gramsci di Roma le carte, la corrispondenza e i materiali documentari che compongono il mio archivio di lavoro. I criteri di consultabilità dei documenti saranno da me concordati con la Direzione della Fondazione al termine del lavoro di riordinamento del fondo."
Recita l'appunto manoscritto allegato: "Per oggi (19 feb. 1996) vi consegno solo una parte dei faldoni (quelli già rivisti). Tenete conto che altre carte sarà bene inserirli in questi faldoni. Si tratta di carte di un certo valore che ora ho sparse, alla rinfusa. Per il resto del materiale (una 30ª di faldoni) ve li darò non appena avrò modo di riesaminarli".
Ugo Pecchioli
[1951] - 1996
fascicoli 699