Manlio Rossi-Doria1921 - 1996
Manlio Rossi-Doria nasce a Roma il 25 maggio 1905. Compiuti gli studi liceali, nel 1924 si iscrive al corso di scienze agrarie dell'Istituto Superiore di Agricoltura di Portici: la scelta, precocissima e già consapevolmente politica, è di dedicare il proprio impegno al mondo agricolo e al Mezzogiorno. Gli anni di Portici, come studente prima, come borsista dell'Osservatorio di Economia e politica agraria poi, sono gli anni dello stretto sodalizio con Emilio Sereni, amico già del liceo, anche lui avviato agli studi agrari; e sono gli anni in cui il suo spontaneo antifascismo, nel contatto con altri giovani, tra i quali Giorgio Amendola, e maestri come Giustino Fortunato, si precisa sino a sfociare nell'adesione al partito comunista.
Nel 1930 è arrestato e condannato a quindici anni di carcere; grazie a due amnistie torna in libertà nel 1935. Matura frattanto un graduale distacco dal partito comunista, da cui viene espulso nel 1939. Nel giugno del 1940 è nuovamente arrestato e inviato al confino in Basilicata. Dal confino partecipa alle discussioni che portano per un verso alla proposta federalista del «Manifesto di Ventotene» di Spinelli e Rossi, e per l'altro alla fondazione del Partito d'Azione.
Liberato alla caduta del fascismo, torna a Roma dandosi all'attività politica; al primo convegno clandestino del PdA (settembre 1943) è eletto nel comitato esecutivo del partito. Dopo l'8 settembre è attivo nella resistenza romana, ma a novembre viene arrestato e rinchiuso a Regina Coeli; di lì riuscirà a evadere nel maggio successivo, pochi giorni prima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Nel dopoguerra inizia l'insegnamento alla Facoltà di Agraria di Portici, pur continuando in un primo tempo ad impegnarsi nella politica attiva. Per tre anni, fino al 1948, è commissario straordinario dell'INEA. Poco dopo lo scioglimento del PdA, abbandona però la politica dedicandosi alla «politica del mestiere». E' così il principale animatore della riforma agraria in Calabria, mentre l'impegno universitario cresce con la fondazione del Centro di specializzazione di Portici.
Nel 1962 si iscrive al Psi; nel 1968 e ancora nel 1972 è eletto senatore, ma nel 1975, per ragioni di salute, è costretto ad abbandonare. Non cessa tuttavia il suo impegno, sia con regolari collaborazioni giornalistiche, sia - in particolare in occasione del terremoto dell'Irpinia - con contributi di analisi e progetti. Negli ultimi anni aveva preso a scrivere la proprio autobiografia che la morte, sopravvenuta il 5 giugno del 1988, ha lasciato interrotta al 1934.
Le memorie, da cui in larga misura sono state dedotte le indicazioni qui riportate, sono uscite postume: La gioia tranquilla del ricordo. Memorie 1905-1934, Bologna, Il Mulino, 1991.
Il fondo archivistico si compone di due tronconi. Un primo nucleo originario, l'archivio Rossi-Doria in senso stretto e un secondo, frutto dell'opera di Rossi-Doria, coadiuvato da allievi, amici e familiari, di ricomposizione della carte provenienti da altri archivi pubblici e privati con cui aveva stretto un rapporto di collaborazione. Il lavoro di composizione dell'archivio va ricondotto a due motivazioni, tra loro interconnesse, l'obbiettivo di giungere ad un saggio autobiografico, lavoro interrotto dalla morte e la promozione e direzione scientifica di studi di storia dell'agricoltura affidato all'opera di economisti, sociologi e storici. L'opera di ricomposizione archivistica è proseguita anche dopo la di lui scomparsa. In particolare a questa fase risale il versamento del consistente nucleo di carte facenti parte dell'Archivio personale del prof. Rossi-Doria proveniente dall'Archivio della Facoltà di Agraria di Napoli-Portici e passato alla famiglia sul finire degli anni Ottanta. Tali carte recano in testa una classificazione e una soggettazione che si riferisce all'istituzione produttrice dell'incartamento in oggetto.
All'atto dell'acquisizione da parte dell'Animi il fondo si presentava in una situazione di assoluto disordine, tale da non consentire di poter individuare un criterio di ordinamento originario a cui poter adeguare la sistemazione definitiva. In particolare, i problemi preliminari incontrati erano di due generi: la sovrapposizione dei due nuclei originari e più in generale l'assenza di un criterio originario visibile dalle carte.
A tale difficoltà iniziale si deve aggiungere il fatto che il versamento delle carte sia avvenuto in tempi diversi, senza che fosse stato compilato a priori un elenco della documentazione che potesse orientare il lavoro di sistemazione delle carte e ordinamento archivistico in senso stretto. In effetti l'acquisizione del fondo è avvenuta in tempi diversi. Un primo versamento risale al giugno del 1996 come emerge dall'inventario redatto dalla dott. ssa Marina Montacutelli che ne ha curato la consegna, seguendo l'ordine in cui le carte sono state trovate nei contenitori conservati dalla moglie, Anne Rossi-Doria.
Nel quinquennio successivo sono stati realizzati due successivi versamenti, il primo dei quali risale all'estate-autunno del 1999 e raccoglie il materiale proveniente dalla abitazione romana di via della Chiesa Nuova e di Montechiaro (Vico Equense). Un terzo e ultimo versamento risale all'estate del 2001, raccoglie documenti provenienti dall'abitazione romana e si compone di due nuclei distinti: una serie archivistica relativamente ordinata e classificata come "Corrispondenza", e un'abbondante massa cartacea di argomento vario e in stato di completo disordine (tra il materiale versato figurano gli scritti giovanili e larga parte dei quaderni e diari).
In via preliminare è stato necessario un lavoro filologico al fine di definire la struttura dell'archivio e procedere alla creazione di singole serie e sottoserie, opera che si è potuta completare soltanto al termine dei successivi versamenti. Successivamente si è proceduto alla creazione delle unità archivistiche e alla loro sistemazione all'interno delle serie, che ha comportato tempi lunghi per lo stato in cui versava l'archivio e ha costretto all'impiego di repertori, bibliografie e fonti d'archivio.
In assenza di un criterio di ordinamento a cui potersi attenere e tenuto conto della complessità della storia del fondo si è dato alle carte un ordinamento di tipo cronologico in base all'anno di produzione, cercando, al contempo, di far emergere il sistema di inventariazione originario di tipo tematico o in base all'oggetto. Ciò ha comportato, in taluni casi, laddove possibile, la sovrapposizione all'ordinamento cronologico, che resta comunque il modello dominante, di un criterio di tipo tematico o per argomento. E' quanto emerge con particolare evidenza nelle sezioni relative ai "Rapporti con istituzioni, partiti e movimenti".
Nel merito le unità archivistiche all'interno delle serie sono state posizionate seguendo un criterio di tipo cronologico, tenuto conto delle principali attività condotte da Rossi-Doria nella sua biografia. Tale criterio cronologico non è applicato in modo omogeneo e uniforme, bensì più generalmente risulta temperato dall'impiego di un ordinamento tematico storico-originario. In particolare laddove sono stati rintracciati nuclei relativamente omogenei di documentazione in quanto ad argomento od oggetto o comunque riflettenti un ordinamento originario, è stato deciso di salvaguardarne la originaria unità a discapito del prevalente criterio cronologico. Fa eccezione la serie creata ex novo dal titolo: "Manoscritti, dattiloscritti e pubblicazioni" di seguito descritta.
Se l'Archivio in senso stretto si chiude con la morte del soggetto produttore, la sua consistenza si è arricchita nel corso del decennio successivo in seguito alle donazioni postume provenienti da soggetti privati e istituzioni pubbliche e private. Al termine dell'opera di ordinamento archivistico del fondo in questione sono state generate 783 unità archivistiche inserite all'interno delle serie di cui si compone la struttura del fondo Rossi-Doria. Di queste ultime si fornisce una descrizione analitica nell'introduzione di ogni sezione.
Manlio Rossi-Doria
1921 - 1996
783 unità archivistiche.