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Renato Bitossi1941 - 1969

Renato Bitossi nasce a Firenze il 31 marzo 1899. Operaio metalmeccanico, dal 1913 al 1917 lavora presso le Officine Galileo.
Inizia la sua attività sindacale già dal 1914 aderendo alla Fiom.
Dirigente sindacale nel biennio rosso, entra nel Pcd'I subito dopo il Congresso di Livorno.
Emigrato in Francia nel 1922, aderisce al Pcf e lavora per conto della Cgt tra i lavoratori emigrati.
Rimpatria clandestinamente nel 1927 e si stabilisce a Milano entrando nel triumvirato esecutivo del Pcd'I. Arrestato, subisce una condanna di otto anni e sette mesi di carcere. Rimesso in libertà nel 1932 in seguito all'amnistia per il decennale fascista, torna nella sua città natale dove riprende il lavoro clandestino. Viene arrestato nuovamente nel 1934 e deferito al Tribunale speciale per la difesa dello Stato con l'accusa di aver svolto azione propagandistica contro le elezioni del 1934. Assolto viene comunque inviato al confino dove rimane fino alla caduta del fascismo.
Torna nuovamente a Firenze dove partecipa all'organizzazione della Resistenza come ispettore delle Brigate Garibaldi in Toscana.
Alla Liberazione viene nominato vicesindaco di Firenze e segretario della locale Camera del lavoro.
Dal 1945 entra nel Comitato direttivo della Cgil di cui coprirà inoltre la carica di Segretario confederale.
Sarà poi presidente dell'Istituto nazionale confederale di assistenza, deputato alla Costituente e senatore per quattro legislature.
Alla morte di Giuseppe Di Vittorio gli succede come presidente della Fédération syndicale mondiale, incarico che manterrà fino alla morte, avvenuta il 5 ottobre 1969.

Renato Bitossi

1941 - 1969

fascc. 92

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