Biblioteca1863 - 1959
La documentazione prevalente è relativa alla corrispondenza del bibliotecario su servizio e ordinamento, aumento della suppellettile letteraria e scientifica e conservazione della stessa, corrispondenza coi senatori, con uffici e privati, informazioni richieste dalla Biblioteca, prestiti, pubblicazioni, bollettini, cataloghi. È conservata anche corrispondenza sull'archivio della famiglia reale. Sono conservati anche documenti, articoli e ritagli di stampa sui senatori del Regno e della prima legislatura repubblicana. Si segnala una busta relativa alle carte del direttore della Biblioteca Chelazzi.
Il regolamento del 1848 affidava al bibliotecario archivista la gestione, oltre che della Biblioteca, anche degli archivi del Senato, con la cura della corrispondenza e la custodia della documentazione relativa alla nomina dei senatori; svolgeva inoltre funzioni di vicesegretario. Nella seduta del Comitato segreto del 16 aprile 1883, in merito alle modifiche al regolamento il senatore Canonico osservava che «l'Archivio era stato unito alla Biblioteca quando il Bibliotecario fungeva da Vicesegretario. Ma, in fatto, dopoché il Bibliotecario fu esonerato da siffatto compito, l'Archivio continuò a restare annesso all'Ufficio di segreteria». Nel 1892 il nuovo regolamento della Biblioteca ribadiva all'art. 1 il dettato espresso dall'art. 105 del regolamento del Senato, cioè attribuiva ai questori la sovraintendenza sulla Biblioteca e alla Commissione per la biblioteca la scelta dei libri e dei periodici e l'alta sorveglianza sulla conservazione e sull'ordinamento dei libri (art. 2). Il bibliotecario era «responsabile della conservazione dei libri e del regolare andamento del servizio», aveva la direzione della «sala dei periodici», aveva la cura dei «libri e delle raccolte che si trovano nei gabinetti del presidente, dei vice-presidenti, dei segretari, dei questori e nei vari uffici», doveva «tener nota dei libri che vengono richiesti dalle Commissioni pei loro studi» (art. 3). Nel 1900, con le modifiche al regolamento del Senato, la custodia dell'archivio degli stampati del Senato, degli atti dell'Alta corte di giustizia, il deposito della corrispondenza esaurita dell'Ufficio di segreteria, di tutti gli atti, leggi, emendamenti, petizioni, proposte d'ogni genere pervenuti durante la sessione diventava di competenza del direttore della Segreteria (art. 114). Al bibliotecario archivista restava la custodia dell'Archivio destinato agli atti della famiglia reale, oltre ovviamente alle funzioni tipiche del bibliotecario (ordinamento e custodia dei libri, compilazione del catalogo e dei suoi supplementi annuali, proposte ai questori per l'acquisto di nuovi libri ) (art. 115). Il regolamento della Biblioteca approvato nel 1941 delineava, all'art. 1, il carattere di cultura generale della biblioteca, «con prevalenza di opere attinenti alle discipline giuridiche e storiche, alle scienze sociali, politiche ed economiche, alla difesa e alla educazione nazionale e, in genere, a quanto rientra nell'ambito dell'opera legislativa. [La biblioteca] conserva con particolare cura la collezione di statuti comunali e corporativi e di leggi degli antichi Stati italiani, quale sezione per le fonti del diritto e della legislazione; e a complemento di essa, la raccolta di monografie storiche municipali».
Biblioteca
1863 - 1959
voll. 59, regg. 9, scatole 13, un fascicolo, busta 1.