senato.it | archivio storico

VISCONTI DI MODRONE Uberto

23 febbraio 1871 - 13 gennaio 1923 Nominato il 24 novembre 1913 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli senatori!
Con sentimento di vero rimpianto ricordo al vostro affettuoso cordoglio i cari colleghi perduti durante l'intervallo dei nostri lavori.
. [...]
Il 13 gennaio si spense, immaturamente, a San Remo il duca Uberto Visconti di Modrone, nato a Milano il 23 febbraio 1871, dal duca Guido, nostro compianto collega, dal quale aveva ereditato altissime doti di mente e di cuore.
Di censo ricchissimo, avrebbe potuto trascorrere una esistenza di tranquilli ozi: ma preferì invece seguire la nobile tradizione di quell'aristocrazia che vuole con tutte le sue energie partecipare alla moderna vita sociale e che sente altamente i propri doveri. Compiuti gli studi universitari e dopo essere stato per qualche tempo ufficiale di cavalleria, dedicò la sua attività ed il suo ingegno in molteplici campi. Vero spirito di mecenate, appassionato cultore dell'arte musicale, assunse, dopo la morte del padre nel 1902, la gestione del teatro della Scala, in un momento assai critico per la nostra massima istituzione teatrale; e con opera illuminata e sapiente, mettendo in giuoco anche la sua fortuna personale, seppe riportarlo al suo antico splendore. E innumerevoli furono le iniziative orchestrali e teatrali del colto patrizio lombardo; egli fu, fra l'altro, ispiratore e organizzatore della commemorazione centenaria di Giuseppe Verdi.
Munificentissimo, fu l'anima di nobili istituzioni di beneficenza, e di opere pie, mantenute o sussidiate dalla sua casa. Fu anche un accorto e moderno industriale, partecipando alla gestione di numerosi e importanti stabilimenti e sovratutto cercando la sempre migliore organizzazione degli opifici cotonieri che la casa Visconti possiede in vari paesi della Lombardia, e dando anche notevole incremento al suo patrimonio terriero, sollecito sempre e anzitutto del migliore benessere dei suoi numerosi operai e contadini. Innumerevoli cariche pubbliche egli aveva coperto e copriva: fu anche, tra l'altro, consigliere comunale di Milano.
Appena scoppiata la guerra, egli volle servire attivamente il suo paese: tornò sotto le armi col grado di primo capitano e prestò servizio per tutta la guerra, congedandosi col grado di tenente colonnello.
L'attività multiforme e incessante del duca Visconti di Modrone, che doveva minargli la salute e trarlo ancor giovane alla tomba, fu sempre benefica, illuminata, efficace, non diretta a procacciare popolarità, ma solo a soddisfare gli impulsi di uno spirito eletto, di un cuore generoso, di contribuire alla migliore elevazione del popolo, di dare maggior gloria al nome italiano, sia nel campo dell'industria che in quello dell'arte.
I suoi alti meriti furono riconosciuti colla nomina a senatore il 24 novembre 1913, e ai nostri lavori partecipò sempre attivamente.
Alla sua memoria di eletto gentiluomo e di benemerito cittadino vada il nostro compianto, alla famiglia così crudelmente orbata ed alla città natale l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Bene). [...]
MUSSOLINI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno einterim per gli affari esteri. A nome del Governo, mi associo alle nobili parole pronunciate dal Presidente del Senato in commemorazione dei defunti senatori.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,8 febbraio 1923.