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VIGONI Giulio

12 settembre 1837 - 17 luglio 1926 Nominato il 20 novembre 1891 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli senatori,
Rivolgiamo ora un saluto reverente agli amati colleghi perduti durante la lunga sosta delle nostre sedute. [...]
Il 17 luglio spegnevasi in Menaggio il nobile ingegnere Giulio Vigoni, che per l'età e per la lunga appartenenza alla nostra Assemblea era uno dei decani fra noi. Discendente di nobile e cospicua famiglia lombarda, fratello del nostro compianto collega Giuseppe, che fu benemerito sindaco di Milano e che, pur essendo di lui più giovane, l'aveva da dodici anni preceduto nella tomba, era nato a Sesto San Giovanni il 12 settembre 1837 e appassionato dei problemi tecnici e industriali, si dette in gioventù agli studi scientifici, conseguendo la laurea in ingegneria. Rappresentò a scrutinio di lista il 2° collegio di Como per la 15ª legislatura e gli elettori gli riconfermarono il mandato nella successiva: appartenne così per otto anni, dal 1882 al 1890, alla Camera elettiva, cui dette grande e proficua attività, partecipando assiduamente ai lavori e portando un notevole contributo di competenza e di esperienza a molte discussioni, specialmente di carattere tecnico; fu anche membro attivo e reputato di numerose giunte e commissioni.
Nominato senatore il 20 novembre 1891, partecipò sempre con grande attività ed assiduità ai nostri lavori e fece spesso ascoltare la sua apprezzata parola su importanti problemi, sovratutto in materia ferroviaria, idraulica e agricola. Fu anche membro delle commissioni d'inchiesta sui servizi dipendenti dal Ministero della guerra e sulle spese per la costruzione del palazzo di giustizia, portando ai lavori di esse il prezioso sussidio del suo valore tecnico, nonché della sua attività e scrupolosità impareggiabili.
Giulio Vigoni fu cittadino di alto e nobile sentire; uomo di grande bontà e modestia e schivo di vana popolarità, egli dette tutte le sue energie alla vita politica ed economica della nazione per senso di dovere, senza ricercarne compensi ed onori. Non solo in Milano, dove trascorse quasi tutta la sua lunga vita operosa, ma anche fra noi ed in ogni ambiente era circondato da grande stima ed affetto.
Vada alla sua memoria il nostro mesto commosso saluto, alla sua desolata famiglia l'espressione del nostro sincero rammarico. (Bene). [...]
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. In nome del Governo, mi associo alle parole di cordoglio dette dal Presidente dell'Assemblea per la perdita dei senatori che egli ha commemorato. Ciascuno di essi nei vari campi ove svolse la propria opera, o in quello della scienza e delle lettere, come i senatori Vigoni [...] Il Governo nazionale, interprete del sentimento di riconoscenza del popolo italiano, si inchina alla loro memoria.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1926.