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VEGEZZI Saverio Francesco

21 dicembre 1805 - 23 luglio 1888 Nominato il 30 giugno 1867 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! È mio dovere, e pietoso ufficio ad un tempo, ricordare quei colleghi nostri che passarono di vita dalla scorsa estate ad oggi: i senatori Vegezzi, Morandini, Luciani, Correnti, Di Robilant, Di Castagnetto.
Saverio Vegezzi nacque a Torino il 21 dicembre 1805.
Addottoratosi in legge nel patrio ateneo, fu presto in voce di avvocato valente, e la riputazione sua crebbe cogli anni, tanto da annoverarlo fra i più dotti giurisperiti del fôro torinese. E fu de' valentuomini che, teneri delle liberali franchigie, caldeggiarono ed ottennero la concessione dello Statuto.
Deputato al Parlamento per quattro legislature; consigliere di Cassazione; direttore del Demanio, apparvero manifeste le esimie doti dell'ingegno e dell'animo di lui.
Ministro delle finanze dal 20 [sic] gennaio 1860 all'aprile 1861, nel Ministero che, presieduto dal conte Cavour, osò la annessione dell'Emilia e della Toscana, germe dell'unità della patria, tenne con lode l'ufficio di grande momento sempre, in quel primo costituirsi di un nuovo Regno di dodici milioni d'italiani, arduo sovra tutti.
Incaricato nel marzo 1865 di una delicata missione intorno ai vescovi ed alle diocesi, nelle trattative colla Santa sede, durate per oltre tre mesi, diede prova di accorgimento singolare. E se, malgrado i modi cortesi, la grande sperienza dei pubblici affari e l'animo mite, egli era costretto, rassegnando il mandato, di confessare fallito il negoziato, quantunque fosse profondamente convinto "dei molti e grandi vantaggi che una felice riuscita di esso avrebbe potuto produrre", a buon diritto si confortava dello insuccesso affermando "di avere mantenuto salvi e non pregiudicati i diritti e la dignità dello Stato".
Nominato senatore il 30 giugno 1867, egli recava in quest'Aula una profonda e varia dottrina; una mente serenamente arguta, un cuore gentile e quel senno pratico che può dirsi la sintesi della scienza e della sperienza.
Decano del fôro, presidente dell'ordine degli avvocati, consigliere del comune e della provincia in Torino, proseguivalo la stima, anzi la universale benevolenza, quando morte il colse nel 23 luglio scorso.
Né l'oblio aduggierà la lacrimata tomba di Saverio Vegezzi che fu la modestia, la bontà, la integrità fatte persona. [...]
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole senatore Ferraris.
FERRARIS. Vecchio amico di Saverio Vegezzi, suo collega nella prima legislatura del Parlamento subalpino, sento il dovere di rendere grazie all'onorevolissimo nostro Presidente per le parole di meritato elogio colle quali volle accompagnare la comunicazione al Senato della morte dell'egregio nostro collega.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il signor ministro guardasigilli.
ZANARDELLI, ministro di grazia e giustizia.A nome del Ministero sento il dovere di associarmi ai sentimenti espressi con tanta verità, con tanta nobiltà, con tanta esattezza dal nostro illustre Presidente e dagli onorevoli senatori che degnamente fecero eco alle sue parole.
Non io saprei aggiungere novella fronda a quella splendida corona, di meritati elogi che il Senato ha dedicati alla memoria di questi uomini insigni.
Ma quando penso a Saverio Vegezzi, io che, per la mia professione sono naturalmente geloso dell'onore e delle glorie del fôro, non posso non dire con profondo convincimento che l'Ordine nostro ebbe in lui la più alta, la più pura, immagine dell'avvocato. [...]
Signori, noi tutti in questo recinto sentiamo profondamente con unanime rimpianto come questi uomini, gli egregi spiriti i quali in questi ultimi mesi furono rapiti al Senato, contribuirono a quei solenni ed immortali avvenimenti che dopo tanti secoli di divisioni e di servaggio diedero agli italiani una patria. (Bene, benissimo).


Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 8 novembre 1888.