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VECCHI (DE) Ezio

21 dicembre 1826 - 15 novembre 1897 Nominato il 04 dicembre 1890 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Andrea Guarneri, Vicepresidente

L'egregio vicepresidente Cremona nonostante una leggiera indisposizione che lo travaglia, ha avuto il pensiero di redigere lui stesso le necrologie dei colleghi, che mancarono ai vivi nelle decorse vacanze.
Prego uno degli onorevoli nostri segretari di avere la cortesia di leggerle; intanto propongo, e credo che il Senato vorrà associarsi a questa mia proposta, di inviare i nostri ringraziamenti all'egregio vicepresidente Cremona per la cortesia da lui addimostrata redigendo queste commemorazioni (Bene).
Il senatore, segretario, CHIALA legge:.
PRESIDENTE. Signori senatori! [...]
Sebbene rade volte comparisse in Senato, lasciò vivo desiderio di sé per l'alta riputazione onde meritamente godeva nella milizia e nel mondo scientifico il tenente generale nobile Ezio De' Vecchi, appartenente a questo alto consesso dal 4 dicembre 1890, cessato ai vivi in Firenze dopo lunga e penosissima malattia il 15 novembre scorso.
Nato a Grosseto il 21 dicembre 1826, il De' Vecchi si era di buon'ora appassionato agli studi geologici, istradato nei medesimi dall'illustre professore Pilla; e quanta fosse la sua valentia è ricordato con gran lode nell'opera insigne sulla Sardegna del senatore Alberto della Marmora il quale trovò nel giovane toscano un prezioso collaboratore nella parte concernente la geologia dell'isola.
Il De' Vecchi era da pochi giorni tornato una seconda volta in Sardegna, nel marzo 1848, per dare compimento ai suoi lavori, quando il Re Carlo Alberto, dopo le cinque gloriose giornate di Milano, bandì la guerra dell'indipendenza italiana. Infiammato da amor patrio, il giovane De' Vecchi partì per il campo, e alla vigilia della battaglia di S. Lucia, fu nominato sottotenente nel 14 reggimento fanteria, nelle cui file prese parte ai principali fatti d'arme di quella campagna dal maggio sino all'agosto.
Apprezzato, non solo per la bravura, ma per l'attitudine singolare ai servigi dello Stato maggiore, il De' Vecchi, dopo l'armistizio Salasco, fu promosso luogotenente in quel corpo, e come tale fece anche la seconda campagna che ebbe esito infelice nella giornata di Novara.
Capitano dal marzo 1853 fece con questo grado la campagna di Crimea del 1855-56, e quella di Lombardia nel 1859. In quest'ultima campagna il De' Vecchi tanto si distinse nel combattimento di Vinzaglio del 30 maggio e nella battaglia di San Martino del 24 giugno, che ne ebbe a ricompensa la croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia e la medaglia d'argento al valore militare.
Dal '48 al '59 erano ormai quattro le campagne di guerra a cui il De' Vecchi, poco più che trentenne, aveva partecipato; egli partecipò ancora, col grado di colonnello, a una quinta campagna, quella del 1866, e da ultimo, alla spedizione di Roma nel 1870, col grado di maggior generale, nella divisione comandata dal generale Bixio.
La vita del De' Vecchi non fu soltanto militare, bensì anche scientifica. Molti e svariati incarichi affidatigli dal Ministero della guerra e dall'Ufficio superiore del Corpo di Stato maggiore attestano com'egli era conosciuto per la sua dottrina e valentia nelle scienze esatte, soprattutto nelle operazioni di alta geodesia. Merita speciale menzione la carica ch'egli tenne dal 1873 al 1877 di direttore dell'Istituto topografico militare di Firenze; durante la quale il Ministero dell'istruzione pubblica lo nominò presidente della Commissione che rappresentava l'Italia in seno alla Commissione internazionale per la misura del meridiano. In tale qualità egli prese parte alla Conferenza generale geodetica tenuta in Dresda nel settembre 1874. La riputazione scientifica del De' Vecchi gli meritò inoltre d'essere nominato socio corrispondente di parecchi istituti scientifici.
Promosso tenente generale nel maggio 1877, il De' Vecchi abbandonò la direzione dell'Istituto topografico militare per essere trasferito al comando di una divisione. Nominato successivamente comandante il 3° corpo d'Armata in Milano, nel dicembre 1886, egli ne esercitò il comando insino al novembre 1891, nel quale anno chiese e ottenne il collocamento in posizione ausiliaria. Fu giorno di lutto per l'esercito che perdette nel De' Vecchi uno de' più distinti comandanti, modello di tutte le virtù militari e civili.
Ed ora l'Italia ha perduto uno de' migliori suoi figli, che l'aveva difesa col braccio e onorata coll'ingegno. (Bene). [...]
SPROVIERI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
SPROVIERI. [...]
Propongo che a tutte le famiglie dei colleghi estinti, siano mandate le nostre condoglianze, senza nessuna distinzione.
PRESIDENTE. Dunque metto ai voti la proposta di inviare un voto di condoglianza a tutte le famiglie degli estinti nostri colleghi.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 30 novembre 1897