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VACCARI Giuseppe

02 febbraio 1866 - 06 settembre 1937 Nominato il 22 dicembre 1928 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Veneto

Commemorazione

 

Luigi Federzoni, presidente

"PRESIDENTE. Troppi altri nomi di cari e insigni Colleghi si sono aggiunti durante l'interruzione delle nostre adunanze, alla schiera degli scomparsi.
[...]
Memoria di prodi soldati e di fierissimi fascisti hanno lasciato Giuseppe Vaccari [...]. Un autentico eroe fu il generale Vaccari, il cui nome si è fulgidamente ricongiunto ai gloriosi fasti guerrieri della nativa Vicenza. Già segnalatosi per rare qualità di iniziativa e di ardimento nella campagna libica, egli offerse durante la grande guerra, prima nelle trincee carsiche, poi sulle contrastate posizioni del Montello, un sommo esempio delle più pure, delle più alte virtù militari. La figura del nobile Vaccari campeggia splendidamente nel grandioso quadro della battaglia del Piave. "Di fronte a una gravissima e minacciosa situazione verificatasi nel settore del Corpo d'Armata ai suoi ordini", dice la motivazione della medaglia d'oro, "lasciato il suo posto di comando, si portava risolutamente fra le oscillanti ondate delle fanterie e, infiammandole con la vibrata parola e il fulgido esempio del più sereno disprezzo del pericolo, le lanciava a impetuoso attacco contro il nemico già imbaldanzito, risolvendo col suo personale intervento, e a favore delle nostre armi, le sorti dell'aspra giornata". Non meno ammirabile fu il suo comportamento durante i duri combattimenti della Sernaglia episodio centrale della battaglia di Vittorio Veneto; va ricordato il fatto che il Vaccari fu il primo, tra i comandanti di corpo d'armata, a ripassare il Piave in mezzo alle sue truppe, durante quell'inebriante epilogo della guerra. Dopo la pace, nominato sottocapo e successivamente capo di stato maggiore dell'Esercito, e poi comandante capo del corpo d'armata di Trieste e quindi di questo di Roma, il generale Vaccari partecipò con tutta la sua generosa anima di soldato alle ansie e alle speranze della lotta intrapresa contro le fazioni distruttrici della vittoria e della Patria; perciò, appena egli venne raggiunto dai limiti di età, il suo posto naturale fu quello di militante nei ranghi delle camicie nere. In questa nostra Assemblea era da tutti amato e apprezzato per l'indole franca, maschia, cavalleresca, giovanilmente entusiasta. [...]
SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Mi associo a nome del Governo alle nobilissime parole pronunciate dall'illustre Presidente di questa Assemblea per la scomparsa dei senatori da Lui altamente e degnamente commemorati".

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 dicembre 1937.