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TROCCHI Valerio

30 luglio 1815 - 04 febbraio 1893 Nominato il 12 giugno 1881 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Abruzzo

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! [...]
In questa stessa città mancò ai vivi, in età di pressoché settantotto anni, il senatore Valerio Trocchi, di famiglia abruzzese, divenuto romano per studi, per traffici, per pubblici uffici e per lunga dimora.
Aveva sortiti i natali e trascorsi in Aquila i primi anni e vi aveva pur fatta la pratica della legge nello studio di quell'egregio che fu il Pica; ed alla dottrina, ai principî di tanto maestro, quantunque non avesse adito il fôro, attribuiva, anche nei tardi suoi giorni, con grato animo tutto l'esser suo.
Capo di una banca, aperta verso il 1845, la resse per oltre trent'anni con specchiata onestà, superata soltanto dal credito il più fiorito. Conservatore del Senato romano, sebbene al pomposo titolo, mancando al tempo del pontefice municipali franchigie, rispondesse soltanto una larva di rappresentanza scarsa di autorità, priva di iniziativa, diede opera a qualcuna delle poche e piccole migliorie onde la metropoli, troppo inferiore al gran nome ed al grandissimo passato, si affaticava nel sopperire a stento al vivere odierno.
Divenuta Roma capitale d'Italia, il Trocchi chiamato per voto popolare a sedere in Campidoglio, per lunghi anni vi stette ed ebbe mano e voce risolutiva così nel Consiglio del comune, come nell'altro della provincia. Il che significò come alla esperienza ed alla integrità sua i cittadini volessero raccomandate, quasi ad anello di congiunzione, fra il passato ed il presente, le sorti e gli interessi loro; quanta pubblica estimazione attorniasse lui che per lungo corso d'anni li aveva con disinteresse serviti.
Fiducia di cui, o presiedesse la Camera di commercio, od attendesse alla Banca romana, od amministrasse, finché gli ressero le forze, le maggiori aziende della città si mostrò degno sempre, dirigendole colla prudenza, i criteri, la rigidezza del buon governo famigliare.
Eletto senatore il 12 giugno 1881, in mezzo a noi subito si accaparrò la stima d'ognuno, l'amicizia di molti. Di che fu certa e bella testimonianza l'essere stato appena un anno dopo scelto a questore, e con cinque successive conferme nella stessa carica, fino a quando la salute non lo costrinse a licenziarsene, per quasi nove anni mantenuto.
E la vostra ferma benevolenza, fu l'orgoglio dell'ultimo suo vivere, la consolazione del lungo patire che senza tregua in fine lo afflisse e lo spense il giorno quattro di febbraio.
Al ricordo di codesta alta benevolenza, autorevolissimo giudizio dirimpetto al quale ogni mia parola impallidirebbe, io raccomando la memoria del senatore Valerio Trocchi; ed attesto con sicurezza il profondo rammarico e la pietà di quest'Assemblea per la sua dipartita. (Benissimo). [...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio,Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GIOLITTI, presidente del Consiglio,Il Governo si associa al sentimento di dolore del Senato per la perdita di tre illustri suoi membri [...] Oggi per il Senato io ne rimpiango la perdita. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 febbraio 1893.