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TRIGONA DI SANT'ELIA Romualdo

11 ottobre 1809 - 26 gennaio 1877 Nominato il 20 gennaio 1861 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Sebastiano Tecchio, Presidente
Signori Senatori!
Avevo sperato che non mi arriverebbe più la occasione di rinnovare simili ufficî, tanto gravi al mio cuore.
Ma quella speranza non trovò grazia davanti a Lui, che tiene in mano la vita e sì degli oscuri e dei celebri, e sì dei pusilli e dei forti.
Or ecco, nel giro di appena un mese, discendere nel sepolcro altri sette dei valentuomini, scritti nell'Albo di questa Assemblea.
Erano:
Trigona di Sant'Elia principe Romualdo; nato a Palermo l'11 ottobre 1809; Senatore dal 20 gennaio 1861.
Il principe di Sant'Elia si diede di buon'ora agli studî; rara cosa a que'tempi, ne' quali i più tra gli eredi di vecchi stemmi, e di sfolgorate ricchezze, pareano pavoneggiarsi della propria ignavia e della ignoranza.
Non appena padrone libero del censo avito, si palesò protettore delle scienze, delle lettere, delle più spettabili industrie; ideò all'uopo, ed eresse nella sua Palermo, uno Stabilimento tipografico, cui pose nome l'Empedocle; e, non per rifacimento alcuno ch'ei ne sperasse del tanto dispendio, ma per lustro e decoro del paese, procacciò che andassero ai torchi dell'Empedocle le opere che meglio testimoniavano l'ingegno de' Siciliani.
Fu schiettamente liberale, cortese, benefico.
Nel 1848 Presidente del Consiglio civico di Palermo, e Pari del Regno. E quantunque non siasi attivamente ingerito nell'apparecchio e nel governo dei nuovi e più felici rivolgimenti politici, per questessi ha erogato somme non lievi del suo peculio; e salutò di lieto animo lo avvento della libertà italiana e dello Statuto.
Quando ripenso che si corta è la vita quaggiù, e tanto è ingorda delle salme nostre la fossa, parmi udire una voce che mi grida alla mente ed al cuore: presta i tuoi servigi alla patria oggi stesso; forse, se tu aspetti domani, non li potrai prestare mai più!
(Vivi segni d'approvazione – Alcuni Senatori si recano a stringere la mano al Presidente).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 febbraio 1877.