senato.it | archivio storico

TRAPANI LOMBARDO Antonio

28 agosto 1876 - 10 dicembre 1958 Nominato il 06 febbraio 1943 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Calabria

Commemorazione

 

Stanislao Ceschi, Vicepresidente

[…]
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il senatore Barbaro. Ne ha facoltà.
Barbaro. Compio commosso il dovere di commemorare brevemente l'onorevole Antonio Trapani Lombardo, senatore del Regno, morto nella sua diletta Reggio una settimana fa.
Entrato giovanissimo nell'agone politico, ha dedicato tutte le sue migliori energie alla risoluzione dei problemi generali, che riguardavano la nostra, forte, antica e nobile terra. In occasione del terremoto, di cui ora si ricorda il cinquantesimo anniversario, egli, come rappresentante del comune di Reggio, fece di tutto per sovvenire e per porre in atto quell'immane opera di ricostruzione, che ancora purtroppo si trascina! Successivamente fu a capo di numerosi fra i principali enti economici ed amministrativi della Provincia e, per venti anni deputato della zona, si prodigò con tutto il suo ingegno e con tutte le sue energie alla risoluzione di complessi problemi, da quelli della ricostruzione, sempre drammatici, a quelli dell'industria – infatti partecipò, da presidente della Società elettrica della Calabria prima e della Società tranviaria di Reggio dopo, alla costruzione di una delle prime centrali idroelettriche della zona – a quelli dell'agricoltura e del commercio e particolarmente alla questione grave, complessa ed interessante del bergamotto, alla quale dedicò, insieme con altri, parte notevole della sua attività, sino a coronare con un autentico successo quell'opera, che è valsa a sanare la crisi di questa importante produzione, nell'interesse dei lavoratori, dei datori di lavoro e soprattutto della bilancia commerciale e dell'economia nazionale, procurando ingenti quantità annue di valuta estera pregiata con la vendita e con l'esportazione del prezioso prodotto!
Decorato per due volte al valore civile, era uomo retto e profondamente buono, tanto è vero che in molti anni, nei quali ho avuto l'onore e il piacere di stargli a fianco, non l'ho mai veduto adirato! Era paterno con tutti, specialmente con gli umili, che egli soccorreva a piene mani, sia pure di nascosto. Praticava, come affermava il grande Padre Semeria, quel magnifico detto che «a far del bene non si sbaglia mai». La sua dipartita, improvvisamente e imprevedibile [sic], lascia pertanto un vuoto incolmabile nella nostra terra ed anche una scia luminosa, che non si dimenticherà facilmente.
Propongo che l'onorevole Presidente, a nome di questa alta Assemblea, voglia esprimere alla famiglia ed ai figli, affranti da tanto dolore, il cordoglio del Senato.
PRESIDENTE. Mi associo alle nobili parole del senatore Barbaro ed assicuro che farò pervenire alla famiglia e alla città natale dello scomparso l'espressione del cordoglio dell'Assemblea.

Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 18 dicembre 1958.