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TOURNON Ottone Secondo

14 novembre 1833 - 16 agosto 1915 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! Nel tempo, in cui sono state chiuse le nostre sedute, abbiamo perduto i senatori Fergola, D'Alì, Grenet, Masi, Calvi, Massabò, Villa Tommaso, Campo, Balestra, Tournon, San Donnino, Di Martino, Florena, Salvarezza Cesare. [...]
Servì la patria da buon soldato il nostro collega conte Ottone Tournon, che finì la vita in Cuorgné il 16 agosto. Nato in Crescentino Vercellese il 14 ottobre 1833, uscito ingegnere idraulico ed architetto civile dalla Università di Torino, entrò nell'esercito sottotenente del Genio allo Stato maggiore, ed in detta arma progredì. Giunse a tenente generale nel 1891; fu nominato ispettore generale del Genio nel 1894; e finì comandante di corpo d'Armata. Dopo tre anni di posizione ausiliaria, nell'ottobre 1901 [sic] fu collocato a riposo. Fece da prode le campagne del 1859 e del 1866; e segnalati servizi rese nell'inondazione del Po dell'autunno 1872. Ebbe il comando della Scuola militare di Modena circa quattro anni, fu all'estero nel settembre 1885 per grandi manovre. Dal settembre 1898, essendo comandante del IX corpo d'Armata, presiedette alla Commissione per le proposte delle ricompense al valor militare. Meritò le più alte onorificenze, e la nomina di senatore, che gli venne dal sovrano decreto del 14 giugno 1900. Da noi fu tenuto caro, come caro ne serberemo la memoria. (Bene). [...]
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Domando di parlare.
PRESIDENTE, Ne ha facoltà,
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Assolvo il compito altrettanto onorevole quanto doloroso di esprimere a nome del Governo tutta la simpatia riverente, che esso prova innanzi ai gravi lutti, che quest'alto consesso ha subiti; e in questa simpatia si contiene il pieno consenso al tributo di riconoscenza e di lode, che le inspirate parole del Presidente illustre e degli altri senatori hanno apprestato alla memoria degl'insigni uomini, di cui piangiamo la perdita.
Ascoltando quelle parole, la mia mente quasi astraeva dalle persone singole, e al di sopra degli uomini commemorati, io vedevo passare innanzi ai miei occhi tutta una serie di vite nobilmente spese nei campi più diversi: dall'esercito all'amministrazione civile, dal Parlamento alle amministrazioni locali, dalle aule della giustizia alla cattedra della scuola e così via via - forme di attività diverse, ma congiunte tra loro da quest' unica idea e da quest'unica fede: il servizio reso alla patria (Bene! Bravo!).
E pensavo a quanti tesori di sapienza e di patriottismo in quest'Aula nobilissima si racchiudono. Né io nulla aggiungerei a quanto così egregiamente è stato detto; ma concederà il Senato che trovi qui un'eco la vibrazione di talune note particolari, che o per ragioni personali o per ragioni di ufficio più vivamente palpitano nell'animo mio, a proposito, della dipartita di alcuni valentuomini.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 15 dicembre 1915.