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TORRIGIANI Carlo

08 febbraio 1807 - 12 aprile 1865 Nominato il 16 novembre 1862 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Carlo Cadorna, Vicepresidente

Debbo con dolore dare un altro triste annunzio al Senato, ed è che l'Ufficio di Presidenza ha ricevuto la partecipazione della morte dell'egregio nostro collega il marchese Carlo Torrigiani.
Il marchese Torrigiani fu un inimitabile esempio del connubio felice della nobiltà del casato colla nobiltà di una vita spesa interamente a far del bene ai suoi simili.
Egli, dopo essersi laureato a Siena, continuando nei prediletti suoi studi, ne diede insigni testimonianze, imperocché appartenendo all'Accademia dei Georgofili vi lesse molti suoi studi e lavori tra i quali andarono in particolare modo lodati quelli relativi alle carceri.
Il marchese Torrigiani predilesse singolarmente gli atti che avevano per iscopo di promuovere la pubblica istruzione ed egli spontaneamente ed anche per onorevole incarico che ne aveva dal Municipio di Firenze di cui faceva parte, se ne occupò indefessamente. Egli fu nel novero di quegli uomini nei quali il sentimento del dovere e l'affetto sono così profondi che ogni loro azione si impronta a questi sentimenti e ne è resa maggiormente efficace.
Il marchese Torrigiani poi di animo nobile, benefico e caritatevole diè chiare prove di queste sue virtù soccorrendo in ogni modo il povero; ed appartenendo ad alcuna delle società che cotanto onorano la nobile città di Firenze, lo si vedeva soventi volte recarsi al letto dell'ammalato e nel tugurio del povero a soccorrere ed a consolare la miseria e la sventura. Egli, di patriottici sensi fin dai suoi giovani anni, fu però sempre meno modestissimo ed assegnato; accontentandosi di giovare alla patria senza ostentazione di sorta.
Il marchese Torrigiani lasciò, principalmente nella sua città natale, un doloroso vuoto: e specialmente lo compiangono i poveri i quali perdono in lui un tutore ed un validissimo sostegno.
Egli mancò immaturamente: il che rende ancora più acerba la sua perdita; ma la sua memoria non perirà nei suoi concittadini, imperocché essa sarà conservata dalla nobiltà delle sue opere. (Bravo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 13 aprile 1865.