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TORRACA Francesco

18 febbraio 1853 - 15 dicembre 1938 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Basilicata

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente

Un nuovo doloroso lutto colpisce, insieme, il Senato e la cultura nazionale, con la scomparsa di Francesco Torraca. Da alcuni anni la grave età, la salute mal ferma e, sopra tutto, la depressione morale lasciatagli dalla perdita dell'amatissimo figliuolo lo avevano allontanato per sempre dalle nostre riunioni, alle quali aveva per tanto tempo assiduamente partecipato con fervore e diligenza costanti, conferendo ai lavori dell'Assemblea e delle più importanti commissioni il prezioso contributo della sua sapienza.
Francesco Torraca era stato, nella scuola e coi libri, un perfetto maestro delle lettere italiane: filologo, storico, artista, pensatore, educatore. Erede massimo della gloriosa tradizione desanctisiana, egli, meridionale di Lucania, aveva facilmente superato, con la cordiale larghezza di vedute e con il forte senso nazionale che gli erano propri, quei vecchi concetti programmatici dai quali per lo innanzi era sorto, sopra tutto fra gli epigoni, l'antagonismo fra l'indirizzo estetico dominante in Napoli e da Napoli, e il metodo storico, il cui influsso esclusivo si era andato irradiando dalle cattedre di Bologna, di Torino e di Pisa. Nell'insegnamento come negli scritti, nessuno seppe meglio di lui contemperare l'indagine erudita con la sensibilità artistica, perché egli possedeva, insieme con una saporita causticità che dava la più interessante vivezza a ogni sua pagina, come alla sua conversazione, la virtù somma di ogni vero e grande critico: ossia la capacità di rivivere e ricreare nel proprio spirito l'opera studiata, e fare del proprio studio un'opera nuova e originale che illumina quella senza esaurirsi in essa. Per tale capacità e originalità il nome di Francesco Torraca rimarrà, nella nostra storia letteraria, bene affidato ai suoi saggi critici, così come la più nota delle sue pubblicazioni, il famoso "Manuale della letteratura italiana" ha resistito felicemente e resisterà ad ogni mutare di dottrine e di criteri didattici.
Prima di onorare del suo magistero l'Ateneo napoletano, il Torraca era stato un funzionario di meriti inestimabili, direttore generale dal 1896 al 1901, organizzatore e disciplinatore eccellente dell'istruzione media, col proposito di farne un sempre più efficace strumento di formazione umanistica. Della sua vasta e profonda conoscenza dei nostri ordinamenti scolastici, integrata dall'esperienza di quel tempo, restano testimonianza stupenda le classiche, compiute relazioni da lui dettate per questa Assemblea intorno al bilancio dell'educazione nazionale. Esse costituiranno altrettanti documenti di suprema importanza per chi vorrà analizzare l'evoluzione in senso moderno e fascista della nostra scuola media.
Senatore dal 1920, Francesco Torraca aveva inteso subito quale posto gli assegnasse, nel contrasto delle forze politiche, la sua coscienza di ardentissimo patriota nutrito dalle più pure linfe della spiritualità italiana. Per ciò fu seguace convinto e militante del Regime che doveva rigenerare la patria.
Alla chiara, non peritura memoria di Francesco Torraca il Senato tributa reverente omaggio e sincero rimpianto.
THAON DI REVEL, ministro delle finanze. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
THAON DI REVEL, ministro delle finanze. Il Governo si associa alle commosse espressioni di cordoglio pronunciate dal Presidente dell'Assemblea per commemorare il senatore Francesco Torraca".

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 dicembre 1938.