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TORNIELLI Luigi

13 marzo 1817 - 31 luglio 1890 Nominato il 26 gennaio 1889 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazioni
Domenico Farini, Presidente

La mia parola dolente deve, signori senatori, ricordare le dolorose perdite da noi fatte.
[...]
Il marchese Luigi Tornielli di Borgo Lavezzaro, nacque a Novara il marzo 1817.
Educato nell'Accademia di Torino, la educazione militare ed un non breve tirocinio sotto le bandiere, gli istillarono i più elevati sentimenti.
Onore, dovere, patria, furono gli ideali cui sottomise la vita.
Lasciato, nel 1843, l'esercito, non lo allettò all'ozio la vistosa ricchezza. Nelle amministrazioni cittadine si adoperò molto: fu tutto a quella dell'ospedale cui attese con esemplare carità, e nelle tristi giornate del marzo 1849 con energia altrettanta.
Colonnello della guardia nazionale nel 1848, e nel 1859 ne comandò, da soldato e da gentiluomo, i battaglioni andati, nel 1860, a rincalzo dell'esercito in Napoli.
Sindaco di Novara per più di un lustro, i concittadini lungamente ne ricorderanno la provvida amministrazione.
Deputato di Biandrate per cinque legislature (8ª-12ª), fu assiduo all'onorevole ufficio. senatore da appena due anni; egli avrebbe qui ravvivata la memoria onorata del padre, uno dei primi appartenuti a quest'Assemblea, se la malandata salute gli avesse consentito di attendere all'alta carica. Ma, poiché ne aveva rivestita la dignità, osservante come era d'ogni obbligo, or è l'anno volle, quasi presago della prossima sua fine, che il vostro Presidente lo scusasse dell'incolpevole assenza se non veniva, se più mai non sarebbe venuto fra noi!
Morì a Santa Margherita Ligure il 31 luglio e fu pianto, come quegli che volle e fece il bene e bene visse. (Benissimo).
[...]
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Il Governo si associa di gran cuore alle commoventi lodi pronunziate dall'onorevolissimo nostro Presidente alla memoria dei cinque colleghi defunti.
Alle sue necrologie ispirate da tanto affetto, espresse con frase così evidente ed efficace, nulla vi è da aggiungere.
Il Senato anche in questo deve essere grato al suo Presidente pel modo mobilissimo col quale adempie al suo alto ufficio.
Io udendo così eloquentemente commemorare le virtù dei cinque nostri cinque nostri colleghi defunti, mi compiaceva soprattutto in un pensiero, cioè che in tutti i compianti senatori ad ogni altro pregio prevalse il sentimento e la devozione costante verso la liberà e verso la patria, che è il pregio più desiderato in questo alto consesso.
Voci: Benissimo.
PRESIDENTE. [...]
Mi pare poi che sia unanime desiderio dell'Assemblea, di estendere questa nostra manifestazione di cordoglio a tutte le famiglie dei senatori estinti.
Pongo ai voti la proposta.
Chi l'approva è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 dicembre 1890.