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TORELLI Luigi

09 febbraio 1810 - 14 novembre 1887 Nominato il 29 febbraio 1860 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Domenico Farini, Presidente
Mi tocca, signori senatori, il pietoso ufficio di commemorare quegli onorandissimi colleghi nostri che morte rapiva durante la sospensione delle nostre sedute: i senatori […] Luigi Torelli.
Il conte Luigi Torelli, morto il 14 corrente in Tirano, dove era nato nel 1810, ebbe molta parte in tutte le vicende dell'italiano risorgimento.
Patriota caldissimo, fu di coloro che prepararono efficacemente coll'opera e cogli scritti la insurrezione lombarda dell'anno 1848.
E questa vittoriosa, egli, l'Anonimo Lombardo, posata la penna si fe' soldato, per assicurare la indipendenza, supremo bene cogli scritti raccomandato.
Il segno de' forti, che sul suo petto brillava, lo attestò soldato valoroso.
Rotte a Novara le armi italiane, il Torelli, emigrato in Piemonte, fu deputato al Parlamento subalpino durante quattro legislature, segnalandosi per operosità ed ingegno non comuni nella schiera di coloro che alla politica del conte di Cavour diedero aiuto e favore. Sul principio del 1860 fu noverato fra i senatori del Regno.
Versatissimo nelle economiche discipline ed in tutte le attinenti ai traffici, all'agricoltura ed alle industrie, due volte fu ministro di agricoltura e commercio, nel 1848 e nel 1864.
Prefetto di Palermo, nel 1866, con coraggio invitto tenne testa alla plebe sollevata.
L'operosità sua, che pareva crescere colla età, quasi temesse gli mancasse il tempo a tradurre in atto ciò che la mente volgeva ed il cuore suggeriva a beneficio della patria diletta, si parve largamente in quest'Assemblea ai cui lavori alacremente partecipò finché le forze non gli vennero meno. Ne fanno fede i suoi progetti per combattere la malaria nei luoghi palustri, i suoi discorsi, i suoi scritti su svariati argomenti.
Ne fa fede infine quel monumento della pietà e del patriottismo, l'ossario dei valorosi caduti alla battaglia di San Martino, che egli ideò e promosse, ed alla cui attuazione intese con giovanile entusiasmo; arrestando quasi, colla ferrea volontà, la gravità del male che da lunghi anni lo travagliava e che lo trasse al sepolcro, in mezzo al compianto di quanti pregiano una vita fortemente spesa per la patria e per i puri ideali che essa proseguì, con costante proposito, dall'alba al tramonto. (Vive approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 novembre 1887.