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TIVARONI Enrico

13 maggio 1841 - 13 agosto 1925 Nominato il 24 novembre 1913 per la categoria 09 - I primi presidenti dei Magistrati di appello provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. [...] Il 13 agosto spegnevasi in Padova l'avvocato Enrico Tivaroni. Ebbe i natali in Zara il 13 maggio 1841 e, dopo compiuti brillantemente gli studi classici e poi quelli giuridici in Padova, conseguì giovanissimo il dottorato. A 21 anni entrò in magistratura col grado di praticante presso il Tribunale di Padova: passato nella magistratura nazionale dopo l'annessione del Veneto fu dapprima a Genova e a Napoli poi. Nel 1889 venne promosso consigliere della Corte d'appello a Palermo e in tale qualità fu chiamato a presiedere in varie città d'Italia le Corti di Assise, confermando sempre più le sue insigni doti di magistrato dotto, coscienzioso ed energico.
Nel 1897 fu nominato consigliere della Suprema corte, e per vari anni fu a Roma, portando anche nell'altissima carica un'ammirevole e feconda attività. Promosso nel 1905 primo presidente di Corte d'appello, fu successivamente ad Ancona, a Venezia, e a Roma e durante la guerra italo-turca fu chiamato dal Governo a far parte della Commissione delle prede. Raggiunto nel 1914 l'alto grado di procuratore generale alla Cassazione di Firenze, chiese, due anni dopo, per ragione di salute, il collocamento a riposo. Fu magistrato veramente eletto ed esemplare, circondato da altissimo prestigio e dalle generali simpatie. Nutrì vivissimo sentimento patriottico e ancora risuonano nell'animo nostro le parole profondamente accorate con cui egli, in una memoranda seduta, salutava la nobile terra di Dalmazia.
Il 24 novembre 1913 i suoi alti meriti gli procurarono la nomina a senatore ed ai nostri lavori partecipò con assiduità impareggiabile: la sua affabilità e cordialità lo rendevano caro a tutti i colleghi.
Salutiamo reverenti la memoria di lui e alla famiglia desolata ed alla nobile città di Zara inviamo l'espressione del nostro profondo rammarico. (Bene). [...]
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Mi associo in nome del Governo alle commemorazioni dei senatori [...], Tivaroni [...]

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1925.