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TETI Filippo

11 marzo 1835 - 25 dicembre 1902 Nominato il 10 ottobre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori,
Anche oggi il Senato non si dispone a riprendere i suoi lavori, senza che ciascuno di noi si senta chiamato a rivolgere un mesto pensiero verso i colleghi perduti, in così grande numero, nel breve periodo di tempo trascorso dal giorno in cui ci siamo separati. Sei sono i senatori rapiti al nostro affetto nel giro di un solo mese, o poco più, dei quali per debito d'ufficio e con l'animo compreso di profonda mestizia io dirò i nomi innanzi a voi, acciocché ne serbiate vivo il ricordo nei vostri cuori. [...]
Nel giorno 26 dicembre, moriva a Santa Maria Vetere [sic], dov'era nato, il commendatore Filippo Teti, già deputato al Parlamento, indi senatore del Regno dall'ottobre 1892. Giureconsulto di bella fama, amministratore sagace e prudente, soleva prender parte abbastanza assidua ai lavori del Senato, e lasciò questa terra in mezzo alla generale estimazione dei conterranei e dei suoi colleghi, nei pubblici uffizi, coperti sempre con la piena coscienza dei propri doveri. [...]
Ed ora, o Signori senatori, che il mesto ufficio è compiuto, volgiamo ancora un ultimo affettuoso saluto alle anime elette di questi valentuomini, che innanzi di salire a più spirabili aere hanno impiegato così nobilmente la loro giornata su questa terra; ed auguriamo che in premio dei servizi resi alla patria, Dio conceda loro il riposo eterno dei giusti.(Approvazioni).[...]
PIERANTONI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
PIERANTONI. Onorevoli colleghi, consentite ad un forte sentimento di amicizia, che le tombe non possono distruggere, che io dica brevi parole in memoria dei miei amici trapassati Filippo Teti e Giuseppe Saredo. Innanzi però dico a voi viventi che Dio vi salvi dal dì della lotta. Viviamo il meglio che sia possibile per compiere il nostro dovere.
Conobbi Filippo Teti, di cui il nostro illustre Presidente fece il meritato elogio, e come amministratore e come membro delle due assemblee, fino all'anno 1856. La città di S. Maria di Capua [sic], che alla gloria antica aggiunge una vita operosa, patriottica, e bella, mi accoglieva in quell'anno. Il Teti, giovane, era fautore delle idee unitarie quando il parlare e il cospirare erano cose perigliose e quando il reame di Napoli si agitava fra autonomisti, murattiani costituzionali, sotto un feroce e bieco Governo. Il Teti aveva abbondante coltura letteraria e sognava giorni migliori per la patria. Anche le affezioni umane lo determinarono ad una unione raccomandata e lodata. Egli sposò una delle figliole del generale Camillo Govoni [sic], uno dei forti che segui il generale Pepe alla difesa di Venezia. L'onorevole ministro della guerra ricorda l'entusiasmo col quale il 26 ottobre S. Maria ci accolse quando si pose la prima lapide di quel monumento, che deve ricordare la battaglia del Volturno, la vittoria che affermò l'unità nazionale.
Il Teti aprì le sale del suo palazzo ad un ricevimento dei ministri e dei patriotti accorsi da ogni parte d'Italia.
In quel giorno vi era tra i convitati il fratello maggiore del Teti; fa dolore il narrarlo, in breve tempo, alla distanza di soli 40 giorni i due che vissero affettuosamente uniti in questa terra andarono nel Regno dei morti. Io prego il Senato di deliberare che un telegramma sia spedito alla superstite vedova, la quale desolata non ha conforto di figliuoli, che sono la corona del domestico focolare. [...]
VISOCCHI. Domando di parlare.
PRESIDENTE Ne ha facoltà.
VISOCCHI. Comprovinciale del senatore Filippo Teti, mi associo di tutto cuore alle parole di compianto così eloquentemente dette di lui dal nostro egregio collega Pierantoni.
La nostra Provincia di Caserta fu dolentissima della sua morte e molto più la sua città natale Santa Maria Capua Vetere, nella quale egli aveva avuto l'onore di ospitare il generale Garibaldi, durante la sua gloriosa battaglia intorno a Capua.
Del lutto di quella città io fui testimone, prendendo parte anche in rappresentanza del Senato alle esequie fattegli.
La grata memoria, che il Senato serba del senatore Filippo Teti, sia di qualche conforto alla nobil donna, che in virtù gli fu affettuosa e geniale compagna e che ora lo piange inconsolabilmente!

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 gennaio 1903.