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TADDEI Paolino

22 gennaio 1860 - 15 ottobre 1925 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 17 - Gli intendenti generali dopo sette anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Prima di iniziare i nostri lavori rammentiamo i cari colleghi scomparsi durante le vacanze parlamentari. [...]
Il 15 ottobre improvvisamente cessava di vivere in Firenze il senatore Dott. Paolino Taddei che era nato in Poggio Caiano il 22 gennaio 1860.
Laureatosi in giurisprudenza nel 1883 nella R. Università di Pisa, pochi anni dopo entrava nella carriera amministrativa e, alunno nel 1886 all'interno, prima nell'amministrazione provinciale e poi in quella centrale saliva, quale funzionario di grande valore, ai più alti gradi. Ispettore generale dal 1907 espletò con competenza e con plauso incarichi importantissimi fra cui quello di commissario del Comune di Torino. Prefetto dal 1910 resse varie provincie in periodi assai difficili esplicando opera che fu apprezzatissima e che lo fece considerare come uno dei migliori prefetti del Regno.
Nel reggere la prefettura di Ferrara si distinse altamente per l'avvedutezza dimostrata nel tener fronte a preoccupanti competizioni economiche e sociali e riuscì in particolare a comporre un grave conflitto sorto in quella provincia fra le associazioni di proprietari di terreni e quelle proletarie con un lodo che è rimasto memorabile nella storia del sindacalismo e servì di base ad altri analoghi concordati in varie regioni.
Fu successivamente prefetto a Perugia e, chiamato poi ad Ancona nel 1914 in un periodo infausto, spiegò opera energica ed equilibrata che giovò al pronto ristabilimento dell'ordine pubblico: destinato quindi a reggere la prefettura di Torino dopo il doloroso agosto del 1917 riuscì a padroneggiare una situazione difficilissima per oltre cinque anni, contribuendo con la sua tenacia e col suo tatto alla soluzione di numerosi dissidi fra maestranze e industriali. Era il Taddei un uomo di larghe vedute che aveva penetrato appieno le nuove necessità della politica sociale e con la sua previggenza seppe rendere segnalati servigi al paese.
Chiamato al Governo nel 1922 nel secondo Ministero Facta, vi rimase per breve tempo a dirigere l'amministrazione dell'interno in momenti ben delicati e fu poi nominato consigliere di Stato facendosi anche nell'alto consesso assai apprezzare.
Era senatore dal 3 ottobre 1920 e il suo ingresso al Senato fu giusto riconoscimento delle benemerenze da lui acquistate e ci dette la collaborazione preziosa di un collega di larga competenza ed esperienza amministrativa, di un collega che assiduamente interveniva alle nostre sedute, partecipando anche ad importanti discussioni.
Il senatore Taddei lascia di sé un caro ricordo per la sua vita operosa e per il tratto signorile che ognora lo distinse.
Nell'inchinarci dinanzi alla tomba di lui che ci è stato immaturamente tolto, ci raccogliamo nel più vivo dolore e porgiamo alla famiglia crudelmente colpita le condoglianze più sentite. (Bene). [...]
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Mi associo in nome del Governo alle commemorazioni dei senatori. [...]
Taddei.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1925.