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SORMANI MORETTI Luigi

03 dicembre 1834 - 09 gennaio 1908 Nominato il 07 giugno 1886 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Pietro Blaserna, Vicepresidente

Signori senatori! Nel breve intervallo di tempo trascorso fra l'ultima nostra riunione e questa d'oggi, abbiamo a lamentare la perdita di due colleghi, valorosi per ragioni diverse, i senatori Sormani Moretti e Ferdinando Bocconi.
Il conte Luigi Sormani Moretti appartenne a nobile ed antica famiglia di Reggio Emilia. Nacque costà il 3 dicembre 1834. Ebbe la laurea in giurisprudenza; prese parte a tutti i rivolgimenti per il trionfo della libertà ed indipendenza italiana ed ebbe non poco a soffrire per opera della reazione. Compiutasi l'unità nazionale, egli si consacrò con ardore alla vita pubblica. Egli entrò nella carriera diplomatica e fu lungamente alla legazione italiana di Parigi, diretta di Costantino Nigra, lasciandovi buoni e durevoli ricordi di sé. Il collegio di Correggio lo elesse suo deputato la IX legislatura e gli confermò questo mandato per le successive legislature, la X, la XI, la XII. Egli fu anche deputato per la XV legislatura e sedette fra i rappresentanti del collegio di Reggio Emilia.
Il Sormani Moretti militò nelle schiere del partito di Sinistra e si acquistò una bella e riputata posizione, colla sua cultura e col suo spirito profondamente patriottico. L'autorevole e dotta sua parola si fece spesso sentire nelle discussioni, e intervenne con efficacia nelle commissioni e nelle giunte parlamentari. Appena salita la Sinistra al potere, nel marzo del 1876, il Sormani fu mandato a Venezia in qualità di prefetto; di là passò, sempre nella stessa qualità, a Verona, e dopo un lungo soggiorno in cotesta città, a Perugia ed a Treviso, ove rimase quasi fino alla fine della sua vita.
Fu nominato senatore del Regno, per la terza categoria, nel 1886, e vi rimase membro attivo fino a pochi giorni prima della sua morte. Come prefetto di Verona, egli pubblicò una grandiosa monografia sulla provincia da lui amministrata, valendosi in ciò dell'aiuto di vari e distinti collaboratori. In tale opera, e in capitoli separati, sono trattate le condizioni fisiche, meteorologiche, geologiche, agrarie, come pure quelle che riguardano l'industria e gli svariati interessi economici, finanziari, sociali e morali di quella ricca provincia. È questo un lavoro, che gli è costato molta fatica e molto denaro, ma che altamente lo onora e serve di prova come un funzionario di alta mente interpreta il compito assegnatogli dal suo Governo.
Un'altra questione pubblica che ispirava la mente del Sormani Moretti, era quella del rimboschimento delle nostre montagne. Fino alla sua morte egli fu l'autorevole presidente della società Pro montibuse in tutte le occasioni, nel Senato e nei congressi, risuonava la sua parola in favore di questo grande e nazionale interesse. Speriamo che le sue raccomandazioni rechino finalmente i frutti altamente desiderati.
Il conte Sormani Moretti aveva sposato la contessa Teresa Costantini Lazzari, vedova Morosini. La scomparsa del perfetto gentiluomo lascia largo lutto in tutta l'aristocrazia veneziana. La sua morte venne quasi improvvisa; poiché mentre poco prima egli era a Roma, lieto e sereno in mezzo ai suoi amici, un violentissimo attacco di apoplessia lo colse nella sua villa di Correggio e lo trasse alla tomba. Ma la sua memoria rimarrà scolpita nel cuore dei suoi colleghi, che lo amavano e dei suoi concittadini, che tanto lo rispettavano. (Bene). [...]
LEVI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LEVI. Amico personale, concittadino, commilitone e collega del compianto conte Sormani Moretti, sento il dovere di associarmi, a nome pure della città e della Provincia di Reggio Emilia, che egli rappresentò degnamente, alle nobili parole testé pronunziate dall'illustre nostro Presidente per onorare la memoria dell'amico fedele, del valoroso soldato, dell'integro cittadino, del coscienzioso funzionario che il paese ha perduto. (Bene).
DE SONNAZ. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE SONNAZ. Tengo ad unire la mia voce ed associarmi alla commemorazione dell'onorevole collega senatore Luigi Sormani Moretti, poiché è stato amico mio e in gioventù ed ora al Senato del Regno e persine nel principio dell'Alta corte nel novembre scorso.
L'onorevole Sormani Moretti fu mio collega negli anni 1861 e 1862 quale addetto di legazione al Ministero degli affari esteri in Torino, mentre era ministro il conte di Cavour, di gloriosissima memoria.
Più tardi, lo trovai segretario a Parigi coll'onorevole rimpianto senatore Nigra. In questi primi anni come più tardi al Senato, l'onorevole Sormani-Moretti si distingueva pel suo carattere gentile, cortese ed amabilissimo e di perfetto ecompleto gentiluomo che non faceva che creargli degli amici. Egli poi ebbe grandi meriti patriottici e quale segretario particolare del Farini e quale diplomatico; e a Custoza si guadagnò la medaglia al valore militare, seguendo le orme dell'eroico principe Amedeo d'Aosta. (Bene).
ARRIVABENE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ARRIVABENE. Ho chiesto la parola per ricordare qui le doti più eminenti che emersero, nel collega che abbiamo perduto, conte Luigi Sormani-Moretti: il patriottismo, la sua grande devozione alla vita pubblica, il disinteresse.
Il patriottismo lo mostrò quando, appena laureato a Pavia, entrò quale semplice soldato nell'esercito piemontese, e divenne tenente dei granatieri, o guardie, come si chiamavano allora. Finita la campagna del 1859, egli diede l'esame per entrare nella carriera diplomatica; fu prima addetto alla legazione di Pietroburgo, poi chiamato a Parigi come segretario di quella legazione, reggendo la legazione il conte Costantino Nigra. E fu in quell'epoca che egli diede prova del suo grande patriottismo, perché al momento in cui vi furono i primi indizi della guerra del 1866 che si bandiva contro l'Austria, egli rassegnò le proprie dimissioni da segretario di legazione e corse ad arruolarsi per essere riconosciuto come ufficiale nello Stato maggiore al seguito della terza divisione. Egli appartenne anche al gabinetto del dittatore delle provincie dell'Emilia, Luigi Carlo Farini, alla sezione della guerra.
Il suo grande disinteresse egli lo dimostrò luminosamente quando resse le provincie del Regno come prefetto, dopo essere stato nominato la prima volta prefetto a Venezia dall'onorevole ministro Agostino Depretis. Egli studiò a Venezia assiduamente le condizioni speciali di quella meravigliosa città ed ebbe in mano il polso, dirò cosi, della sua vita economica, idraulica e artistica, consacrando il frutto di studi notturni e precisi in una pubblicazione che aproprie, spese fece stampare. In elegante e nitida edizione pubblicò ancora la "Monografia storica, statistica ed economica della Provincia di Verona" che fu chiamato più tardi a reggere; come attese allo studio anche della penultima provincia che egli amministrò, quella di Perugia.
Non è frequente il caso, signori senatori, di un uomo di tal tempra ed io ho voluto ricordare questi fatti, a titolo di lode, del collega che oggi piangiamo; fatti che attestano come il senatore Sormani Moretti non solo ha presieduto alla cosa pubblica con grande amore e rettitudine, ma ha mostrato altresì il massimo disinteresse pubblicando studi di statistica su quelle provincie che egli resse, senza rivolgersi al Governo del Re per avere la rifusione delle spese fatte. Questo volevo ricordare al Senato, per segnalare le virtù preclari del collega di cui oggi deploriamo la perdita. (Approvazioni).
TODARO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TODARO. Prendo la parola per unirmi all'elogio del collega Sormani Moretti, fatto dal nostro eccellentissimo Presidente e dai colleghi che hanno parlato prima di me.
Voglio ricordare al Senato un fatto della vita del collega che oggi piangiamo, fatto che non mi sembra sia stato ricordato da altri. Il conte Sormani Moretti, oltre le numerose sue occupazioni, si distinse in tutta la sua vita soprattutto per il grande amore che portava alla educazione del popolo. Lo abbiamo avuto sempre compagno, quando si trattava di risolvere problemi che all'educazione del popolo si riflettessero. Egli fu il promotore di una commissione parlamentare che aveva per iscopo il miglioramento dell'educazione del popolo.
Quindi, a nome mio e dei miei colleghi componenti questa Commissione, prego l'onorevole Presidente di inviare alla famiglia del senatore Sormani-Moretti ed alla città nativa l'espressione del cordoglio del Senato. (Bene).
MAMASSEI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANASSEI. Io voglio soltanto associarmi con una parola di rimpianto all'elogio fatto dai miei colleghi del conte Sormani Moretti. Non ripeterò ciò che gli altri hanno detto intorno alla sua vita pubblica e privata e specialmente quanto ha detto il nostro egregio signor Presidente, il quale raccolse tutte le notizie sulla vita di questo nostro collega che oggi non abbiamo più il piacere di vedere fra noi.
Il senatore Sormani Moretti era presidente di questa nostra Commissione per l'esame del disegno di legge sull' "Abolizione del lavoro notturno nell'industria della panificazione", Commissione che oggi ha il dolore di presentarsi senza il suo autorevole presidente e questo fa sentire tanto più il dolore della sua scomparsa. Voglio aggiungere che egli fu prefetto dell'Umbria; nell'Umbria quanti lo conobbero impararono a stimarlo e ad amarlo. Egli fu l'unico prefetto che ha voluto girare personalmente tutta la provincia eaccedere a tutti i comuni anche i più appartati. Questo dica quale fosse il suo zelo e la coscienza che egli poneva nei suoi doveri. Quindi anche in nome dell'Umbria io mando un mesto saluto alla memoria di quel gentiluomo perfetto, di quel patriota generoso e ardente, di quel legislatore indipendente e pieno d'intelletto vero che fu il Sormani Moretti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole senatore Scialoia. [...]
GIOLITTI presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Il Governo prende vivissima parte al dolore del Senato per la perdita dei due illustri suoi componenti, ricordati così degnamente nella seduta odierna. Come ministro dell'interno, devo rimpiangere la perdita del senatore Sormani Moretti che aveva reso grandi servizi nell'amministrazione, nella sua qualità di prefetto, dimostrandosi saggio amministratore di molte provincie, fra cui quella di Perugia, la cui prefettura resse per tango periodo di tempo.
La sua grande esperienza fu di sommo giovamento, perché in tutte le questioni amministrative egli portava il contributo non soltanto della sua cultura giuridica, ma anche della pratica che aveva acquistato nella lunga sua carriera. [...]
PRESIDENTE. I senatori Todaro, Colombo e Senise, hanno fatto la proposta di mandare alle famiglie dei senatori Sormani-Moretti e Bocconi e alle città di Reggio Emilia, di Torino e di Oneglia telegrammi di condoglianza per la perdita dei senatori Sormani-Moretti, Bocconi e per la morte di Edmondo De Amicis.
Pongo ai voti queste proposte.
Chi le approva voglia alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 marzo 1908.