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SINEO Riccardo

29 aprile 1805 - 18 ottobre 1876 Nominato il 06 novembre 1873 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari. Commemorazione
Sebastiano Tecchio, Presidente

Onorandissimi miei Signori.
Vuole la pietosa consuetudine del Senato che il Presidente si faccia in Assemblea pubblica a commemorare il nome e i meriti di quei colleghi che, tolti recentemente alla vita di quaggiù, son volati a dormire nella pace che non ha fine.
Di otto senatori oggidì lamento la perdita: sei dei quali ci hanno lasciato nell'intervallo tra le ultime tornate della dodicesima legislatura e la inaugurazione della presente: gli altri due ci vennero meno testé.
[...]
Riccardo Sineo, nato a Torino nel 1805. Ereditò dagli avi l'affetto alla libertà. Ebbe dolcissimo il cuore, lo intelletto aperto, copioso il discorso: alle speranze corrivo; né mai, per patite delusioni, sgomento. Studiò nell'ateneo torinese ogni genere di Diritto; peculiarmente il canonico, quando que' cattedratici propugnavano rimpetto alla curia papale le regie prerogative. Vestì la toga di avvocato. Lo circondò la confidenza, la stima di clienti molti; talora conspicui di nome e di censo. In lui i magistrati ammiravano l'oratore convinto, sincero, arguto.
Giovane ancora, fu ascritto ai Decurioni della città di Torino. Dei primi a chiedere le riforme del 1847, che presto fecero la via allo Statuto. Gli elettori lo mandarono sin dapprincipio alla Camera. Si assise tra i più animosi zelatori delle guerre d'indipendenza: né, per tristizia di casi, allentò la sua fede nel trionfo di quella; né punto declinò dalle file degli amici del primo tempo. Vincenzo Gioberti, presidente del Consiglio dei ministri nel dicembre 1848, se lo ebbe innanzi tutto a ministro delle cose Interne, e poco stante a Guardasigilli. Per la bontà dell'indole, per la felicità dello ingegno, fu tenuto in assai pregio anche dai laudatori del vecchio reggimento, ch'ei non si peritava di denunciare alla Camera come gente retriva e infesta al paese. Reputò urgenti, e mise avanti egli stesso (non una volta sola, ma molte) certi suoi articoli di legge sopra la responsabilità dei ministri: negozio irto di difficoltà e di pericoli, e sempremai disconcluso.
Nominato senatore nel novembre 1873, venne spesso fra noi: ragionò sottilmente di talune fra le più rilevanti materie: lo abbiamo udito da ultimo addì 11 e 15 luglio; e il 18 ottobre non era più.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 dicembre 1876.