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SCOVAZZO Gaetano

16 gennaio 1782 - 07 giugno 1868 Nominato il 20 novembre 1861 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazione
Gabrio Casati, Presidente

Signori Senatori!
È bene triste cosa che ogni volta che siavi alcuna sosta alle nostre riunioni, al primo raccoglierci io debba annunciarvi la perdita di alcuno dei nostri colleghi. E questa volta pure debbo farvi nota quella del commendatore Gaetano Scovazzo, avvenuta il 7 corrente giugno nella senile età di 87 anni.
Nato in Aidone, provincia di Caltanissetta, compiè i suoi studi in Catania e prese stanza dappoi in Palermo. Fu eletto deputato al Parlamento siciliano nel 1814. Nel 1819 fu nominato procuratore del Re al Tribunale di Palermo.
Trattavasi di introdurre nuova legislazione, combattere le consuetudini dei vecchi forensi e quindi ebbe tempi difficili, tali però da uscirne con onore e fama.
Nel 1825 fu promosso alla Corte d'Appello di Palermo, quindi nel 1826 ad avvocato generale presso la Corte dei Conti.
Nel 1831 durante la luogotenenza del Principe di Siracusa ebbe prima il portafoglio di Grazia, Giustizia ed Affari Ecclesiastici, poi quello delle Finanze.
Chiamato a sedere nella Consulta generale in Napoli, vi durò sino agli avvenimenti del 1848, propugnatore di liberali principii.
Fu a quell'epoca fatto ministro di Agricoltura e Commercio e poi per gli affari di Sicilia. Ma sopravvenuta la proditoria reazione del 15 maggio ritirossi in Ischia. Chiamato a Roma da Pellegrino Rossi, il cui vincolo d'amicizia stringevano, vi giunse la sera precedente allo scelleratissimo assassinio. Caduta Roma nelle mani straniere ritornò a Palermo a vita privata.
Morto Re Ferdinando quando credevasi spirasse aura di miglior governo, accettò la carica di Presidente della Consulta di Sicilia, soppressa dal Governo Dittatoriale nel 1860.
Fu nominato Senatore, e non ostante la quasi ottuagenaria età, si portò a Torino e prese parte alle discussioni, non isgomentato dalla gravezza degli anni quando rifletteva all'adempimento d'un sacro dovere, dal quale dappoi fu impedito perchè la vecchiaia condusse seco l'inseparabile retaggio di malferma salute.
Visse tranquillo e stimato in Palermo. L'annunzio dei sua morte riescì doloroso a tutti quelli che lo conoscevano e lo stimavano, e tale sentimento non può non essere diviso da tutti noi.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni , 22 giugno 1868