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SCARABELLI Giuseppe

15 settembre 1820 - 28 ottobre 1905 Nominato il 13 marzo 1864 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Abbiamo chiuso, al principio di luglio, le nostre adunanze col rimpiangere la perdita di un nostro egregio collega; le riapriamo ora col rimpiangerne altri parecchi. [...]
La perdita di una illustrazione scientifica, di uno schietto, quanto modesto patriota, noi abbiano a deplorare nella persona del senatore Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini, nato ad Imola il dì 11 settembre 1820 ed ivi morto il 28 ottobre 1905.
Studiate a Pisa la scienze naturali sotto la direzione del professor Piria, egli divenne ben presto un geologo insigne, e fu tra i primi in Italia ad occuparsi di ricerche antropologiche.
Amico del Massalongo, del Meneghini, del Sella, del Gastaldi, del Gemellaro, del Cappellini, pubblicò in unione con Massalongo la flora fossile e La Geografia stratigrafica nel Senigallese, opera pregiatissima, raccomandata dal Ministero a tutti i pubblici istituti.
Da solo poi pubblicò la Carta geologica del versante orientale dell'Appennino fra Bologna ed Ancona, premiata nella prima Esposizione italiana a Firenze: gli studi sui pozzi bianchi e neri di Imola, sulla probabilità di perforazioni artesiane e sulle pietre lavorate a grandi schegge nel quaternario in detta città, le notizie sulla caverna di Tiberio in Val di Senio, una monografia sulla stazione preistorica del monte Castellaccio, ed altri lavori molteplici che videro la luce in opuscoli od in articoli sulle Riviste scientifiche italiane e straniere.
Negli ultimi anni, attendeva con passione a nuove ricerche e scavi di un'altra stazione preistorica a San Giuliano di Toscanella (Comune di Dozza) la cui relazione si spera di veder presto pubblicata.
In un col maggiore Pirazzoli e col Tassinari, raccolse un museo geologico altamente pregiato dagli studiosi, del quale fece dono alla sua città nativa e fu direttore fino agli estremi della vita.
Non curante di sé, egli era però grandemente stimato in Italia e fuori: fu nominato socio dei Lincei e di moltissime altre accademia, in ispecie geologiche, italiane e estere.
Ma, a lato di sì intensa attività scientifica, non venne meno in lui l'attività patriottica.
Prese viva parte al movimento per ottenere l'Italia libera, indipendente ed una. Maggiore onorario di Stato maggiore del Colonnello Ferrari nel Veneto, fu consigliere di Stato presso il Commissariato delle Romagne, vicepresidente della Deputazione provinciale e presidente della Commissione che presentò al Re Vittorio Emanuele II il voto di annessione delle sue provincie. Sindaco per parecchi anni di Imola, v'iniziò un notevole rinnovamento scolastico ed edilizio.
Fondò e presiedette fino alla morte due utilissime istituzioni: la Cassa di risparmio, una delle più fiorenti della Romagna; l'Asilo infantile, che raccoglie centinaia di bambini.
Nominato senatore nel 1864, interveniva di rado alle nostre sedute. Appassionatamente affezionato ai suoi studi ed alla prosperità della diletta sua Imola, alle lotte della viva parola egli preferiva l'opera indefessa nell'indagare e scoprire la parola scritta dai secoli nella crosta terreste del nostro globo, nel dare feconda efficacia agli istituti da lui fondati pel pubblico bene.
Sono ottantacinque anni di vita operosissima nei quali con verità si può dire che Giuseppe Scarabelli ha ben meritato della scienza e della patria. (Benissimo).[...]
FORTIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
FORTIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo, mi associo con animo profondamente contristato alla mesta commemorazione testé fatta dall'illustre Presidente, dei senatori perduti: e ne rimpiango amaramente la perdita, rendendo tributo di onore alla loro cara memoria. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1905.