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SANI Giacomo

18 maggio 1833 - 21 marzo 1912 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Pietro Blaserna, Vicepresidente

Devo dare al Senato una triste notizia. Questa notte, alle ore tre e tre quarti, nella propria abitazione in via Umbria, num. 7, spirava il senatore generale commissario Giacomo Sani.
Giacomo Sani nacque a Massa Superiore, in quel di Rovigo, il 18 maggio 1833. Laureatosi in legge esercitò la professione di avvocato per due anni.
Fece le campagne del 1849, 1859, 1860, 1861, 1866, 1870. Appartenne alla segreteria del dittatore Garibaldi nel 1860 a Napoli. Fu eletto per la prima volta deputato nel collegio di Rovigo nella XIII legislatura e vi rimase, in questo collegio ed in quello di Badia Polesine, per sei legislature fino alla XIX. Al Parlamento nazionale egli spiegò una larga e profonda attività. Appartenne a giunte e a commissioni diverse; fu, per dodici anni, presidente del Consiglio delle strade ferrate, presidente della Commissione delle imposte dirette. Fu relatore dei bilanci della guerra, dei lavori pubblici, delle poste e telegrafi. Appartenne al Ministero della guerra dal 1876 al 1889 in qualità di direttore generale dei servizi amministrativi, ove raggiunse il più alto grado, quello di maggior generale nel corpo del commissariato. Fu al Ministero dei lavori pubblici sottosegretario di Stato negli anni 1892-94. Fu prefetto di Firenze nel 1897-98 e per qualche anno fu nominato membro della suprema Corte disciplinare per la magistratura.
In tutti questi, così diversi, campi Giacomo Sani spiegò il tesoro della sua grande attività e competenza. Si occupò con frutto di ferrovie e di bonifiche.
Nel 1901 fu nominato senatore. Entrò facilmente nella Commissione di finanze, e fu autorevole relatore del bilancio delle poste e telegrafi.
Negli ultimi anni egli si ritirò dagli affari pubblici. Le sue forze si affievolirono sensibilmente, e ciò che purtroppo si presentiva, purtroppo si è verificato: egli spirò lasciando dietro di sé profondo cordoglio e lunga messe di affetti.
La patria ha perduto in Giacomo Sani un ardente patriota, l'Amministrazione un distinto ed esperto funzionario, il Senato un onesto ed amato collega. Pace sia alla sua salma!
Propongo che il Senato invii alla desolata famiglia l'espressione del suo cordoglio. (Approvazioni).
POLACCO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
POLACCO. Onorevoli colleghi. Quando dal nostro arringo scompaiono figure di cittadini e di prodi come Giacomo Sani, non è una città o una regione che piange, piange il paese tutto. Non parrà tuttavia fuor di luogo che alla commemorazione fattane dal nostro illustre Presidente con tanto calore di sentimento che rispecchia l'universale cordoglio, io mi associ particolarmente in nome della Venezia che si gloria di averlo avuto fra i migliori suoi figli. E più particolarmente ancora mi sia permesso di recare qui il lutto dell'università che è sentinella avanzata di civiltà latina verso il confine orientale, l'Università di Padova, nella quale egli, tra l'una e l'altra vigilia d'armi, nel 1857 cingeva il dottorale alloro.
Nomi come quello del Sani stanno scritti a caratteri d'oro nei fasti dell'Ateneo padovano, che scienza e patria mai non disgiunse nell'educare tanto fiore di gioventù che ivi accorre. E l'esempio fruttifica; sì che alla corona che il Senato depone sul feretro lacrimato di Giacomo Sani, io domando di poter intrecciare i fiori che dalla Libia gli mandano tanti discepoli nostri là combattenti ed eroi, come da eroe si batté egli un giorno, per l'indipendenza e per la gloria d'Italia. (Approvazioni).
PEDOTTI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PEDOTTI. Compagno d'armi di Giacomo Sani fin dalla campagna del 1860, chiedo di poter esprimere per la scomparsa di lui una parola di sincero cordoglio, anche a nome dell'esercito al quale appartengo per molti anni e vi rese importanti servizi, specialmente nel non facile compito di capo degli uffici amministrativi nel Ministero della guerra. (Approvazioni).
CAMERINI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CAMERINI. Il compianto Giacomo Sani era della stessa mia provincia; ed io, in nome di essa, mi associo alla commemorazione fatta dall'onorevole Presidente e dagli altri senatori, che hanno rammentato le virtù dell'illustre estinto. (Benissimo).
FILÌ-ASTOLFONE. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILÌ-ASTOLFONE. Aveva ragione l'onorevole senatore Polacco quando rilevava che la scomparsa di certe figure non toccano l'una o l'altra regione, ma sono come un patrimonio nazionale comune a tutto il paese. Così gli atti di eroismo dell'onorevole Sani furono esperimentati in Sicilia, e sarebbe oggi ingratitudine, se io, siciliano, non ricordassi i fatti, che lo resero benemerito della Sicilia, e cara l'Italia tutta. (Bene).
FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Con la morte di Giacomo Sani scompare una nobile figura. L'onorevole Presidente e i senatori che si sono associati a lui, lo hanno ricordato con parola commossa, evocando i servizi che egli rese alla patria.
Milite valoroso di Garibaldi; ufficiale superiore nell'esercito nazionale, amministratore oculato, uomo politico devoto alla causa della libertà, egli fu sempre eguale a se stesso.
deputato per molte legislature, egli conquistò nell'altro ramo del Parlamento, come poi nel Senato, la stima di tutti pel suo carattere e per le sue virtù, come uomo e come cittadino.
Io mi associo al vivo cordoglio del Senato e alle nobili parole pronunziate in quest'Aula, che sono espressioni del sentimento del paese.
Alla memoria di Giacomo Sani, che al sentimento del dovere consacrò tutta la sua vita, vada anche a nome del Governo, una parola di vivo rimpianto. (Approvazioni).
PRESIDENTE. Avverto il Senato che i funerali del compianto collega avranno luogo sabato alle ore 10.
Ora sorteggerò una deputazione composta di sette senatori che con la Presidenza rappresenterà il Senato ai funerali.
Vengono estratti i nomi dei signori senatori: Lucani, Baccelli, Caravaggio Di Terranova, Gualterio, Mortara, Lanciani.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1912.