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SANGUINETTI Cesare

12 aprile 1854 - 04 dicembre 1906 Nominato il 04 marzo 1905 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Pochi giorni sono trascorsi dall'ultima nostra seduta, e devo cominciar questa con nuovi dolorosi ricordi.
Il 4 corrente dicembre scomparve dalle nostre fila, la simpatica figura del senatore Sanguinetti, nato a Bologna il 12 aprile 1854.
Egli era uno di quegli uomini che non cercano fama, ma cercano il bene, e lavorano indefessamente. Poco avvertiti da coloro che non li conoscono da vicino, se ne pregia il valore quando si sente il vuoto che lasciano morendo.
Con la sua operosità infaticabile egli accrebbe il censo avito; cosa non infrequente, né per se degna di nota. Ma ciò che non è tanto frequente, e merita lode, si è che, dei larghi suoi mezzi di fortuna egli si valeva in gran parte per venire in aiuto a chi ne abbisognava: non col freddo beneficio che umilia, ma con quel fine e delicato sentimento di vera pietà, che conforta e risolleva il beneficato, porgendogli i mezzi di darsi ad onesto e proficuo lavoro. Egli partecipava con l'opera e con larghe sovvenzioni a tutte le società di previdenza, di soccorso agli operai, e con squisito pensiero a quelle altresì che ingentiliscono i costumi, come le società di musica e di floricoltura.
Egli diede potente impulso ad utili istituzioni: per combattere la pellagra, per promuovere l'educazione del corpo sì grandemente giovevole, non pure alla salute fisica, ma altresì all'energia ed all'attività del carattere.
Egli infuse nuova vita alla Camera di commercio di Bologna, di cui era presidente ed anima; ed a lui si deve la creazione in quella città di una scuola commerciale.
Fu economo generale dell'Esposizione emiliana di agricoltura ed industria, consigliere della Banca d'Italia, membro della Commissione per la direttissima Firenze-Bologna, di varie società industriali. Dovunque si trattasse di imprese dirette al pubblico bene, si cercava il Sanguinetti: ed il Sanguinetti prestava, apprezzata ed efficace, l'opera sua. Dalla fiducia dei suoi concittadini fu eletto consigliere comunale e provinciale: dalla fiducia del Sovrano fu chiamato a sedere in Senato il 4 marzo 1905.
Uomo di retto criterio e di mente equilibrata, egli sapeva fare la dovuta parte a ciò che vi è di giusto nelle più larghe aspirazioni dei tempi: ma era fermo egualmente nell'opporsi alle tenacità irritanti di uno spirito conservatore intransigente, ed alle pretese ingiustificabili dei partiti sovversivi, che condurrebbero allo sfacelo della vita sociale.
È quindi ben naturale che la sua morte abbia prodotto una impressione profondamente dolorosa nella sua città, la quale vedeva ogni giorno l'attività sua sapiente e ne sperimentava i benefici frutti.
Egli forse non ci avrebbe lasciato sì presto, se gravissimi dolori domestici non ne avessero accelerata la fine. Non è ancora un mese che, per condolersi di una profonda sciagura mia, mi scrisse una lettera commovente in cui si sentiva sanguinare, per recente profonda ferita, il cuore di padre.
Il Senato divide il lutto della sua famiglia e della sua città: e manda loro, commosso, un voto di vivo interesse e di sincero compianto. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 dicembre 1906.