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SANDRELLI Carlo

29 luglio 1847 - 10 settembre 1923 Nominato il 03 giugno 1911 per la categoria 15 - I consiglieri di Stato dopo cinque anni di funzioni provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Durante la pausa dei nostri lavori abbiamo dovuto deplorare la perdita di ben quindici nostri carissimi colleghi. Io vi chiamo a commemorarli in un raccoglimento severo e solenne che è al tempo stesso omaggio alla memoria loro ed indice della maestà di questa eccelsa Assemblea. [...]
Salutiamo reverenti la memoria del senatore Carlo Sandrelli spentosi improvvisamente in Roma il 10 settembre, in età avanzata, ma ancora nel pieno vigore delle forze.
Nato ad Arezzo il 29 luglio 1847, si dette con amore agli studi di giurisprudenza, e, laureatosi a Pisa nel 1868, nell'istesso anno entrava nella carriera giudiziaria. L'ingegno forte e la solida preparazione che con volontà tenace veniva formandosi lo fecero ben presto emergere, sicché, sostituto procuratore del Re nel 1878 e consigliere d'appello nel 1892, passava tre anni dopo nell'Avvocatura erariale col grado di sostituto avvocato generale e nel 1898 veniva nominato consigliere di Stato. Né qui la sua ascesa si fermava, ché nel 1917 gli veniva conferita l'alta carica di Presidente della 4ª sezione, carica che tenne con sommo onore fino a pochi mesi or sono, quando fu collocato a riposo per aver raggiunto i limiti di età, ottenendo il grado di presidente onorario del Consiglio di Stato.
Carlo Sandrelli fu giurista insigne. E come magistrato e come difensore della pubblica amministrazione e come consigliere di Stato egli lasciò della sua opera vasta orma e ben si può dire di lui che degnamente ha contribuito a mantenere alte le tradizioni del nostro massimo consesso di giustizia amministrativa.
Di Carlo Sandrelli è ben nota l'obbiettività e la diligenza nello studio delle questioni, la rettitudine che ogni suo atto animava.
Egli era nostro collega dal 3 giugno 1911 ed anche al Senato, partecipando attivamente ai nostri lavori, portò un contributo di saggezza e di operosità e fu membro autorevolissimo della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia cui prestò fino a pochissimo tempo fa larga ed apprezzata opera.
Alle alte qualità dell'intelletto e del carattere, Carlo Sandrelli aggiungeva una modestia senza pari, la modestia degli spiriti superiori che ogni onore gli fece schivare, sì che recentemente, quando il Consiglio comunale di Arezzo gli decretò per le sue alte benemerenze una medaglia d'oro, a stento egli consentì che questa gli venisse offerta in una privatissima riunione e senza pompa alcuna.
Il senatore Carlo Sandrelli scompare lasciando un senso di profonda mestizia in noi che avevamo per lui la più viva simpatia e la più alta stima. Rivolgiamo un memore e dolente pensiero all'illustre collega scomparso e mandiamo alla famiglia l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Bene). [...]
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Voi avete ascoltato, onorevoli senatori, nell'alta parola del nostro illustre Presidente, la rievocazione della vita, delle benemerenze, dell'opera tutta, che fu svolta dai compianti colleghi che abbiamo perduto.
Al rimpianto del Senato il Governo unisce l'espressione del suo omaggio riverente e si associa alla proposta di inviare vive condoglianze alle famiglie e alle città natali degli scomparsi. Tutte le forme di attività più nobili del pensiero e dell'azione sono rappresentate nell'elenco dei colleghi che oggi commemoriamo; dall'azione politica e amministrativa [...] a quella giuridica di Sandrelli [...]

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 novembre 1923.