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SAGARRIGA Girolamo

29 agosto 1810 - 29 gennaio 1875 Nominato il 20 gennaio 1861 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Puglia

Commemorazione

 

Francesco Maria Serra, Vicepresidente
Signori Senatori,
ufficio ingratissimo è oggi per me quello di contristarvi coll'annunzio di altre perdite luttuose.
Il giorno 23 [sic] dello scorso mese cessava di vivere in Napoli il Senatore cav. Gerolamo Sagarriga-Visconti. Appartenente ad antica e nobilissima famiglia spagnuola, trapiantatasi in Italia sino dai primi anni del secolo XVI ed ascritta al patriziato delle città di Giovenazzo e di Bari, il compianto nostro collega, voglioso di quella più ampia istruzione che soltanto nei grandi centri può acquistarsi, si recò giovanissimo a Napoli, ove consacrò il tempo e l'ingegno suo svegliatissimo allo studio del diritto e delle lingue antiche e moderne.
Dotto in giuresprudenza e già ricco di svariata coltura, egli volle perfezionare le cognizioni acquistate in Italia, visitando le principali regioni dell'Europa, dappertutto studiando i costumi dei popoli ed i sistemi dei Governi e delle Amministrazioni.
Ritornato in patria, apparve a tutti che ebbero ad avvicinarlo, uomo di vasta e soda istruzione; e tra per la fama di cui sotto quel rispetto godeva, tra per la riputazione giustamente attribuitagli di cittadino onoratissimo, amante di ogni civile progresso, appassionato per la libertà e l'indipendenza della Patria, i concittadini suoi gli affidarono nel 1848 il mandato di rappresentarli al primo Parlamento napolitano, del quale può disgraziatamente dirsi che morì quasi prima di nascere.
Quel Parlamento infatti fu sciolto colla forza brutale; ma il Deputato Sagarriga-Visconti non disertò il suo stallo se non quando ne fu espulso dai pretoriani di un principe fedifrago.
Le rovine dell'edifizio costituzionale colpirono lui impavido; ed appunto quando la reazione imperversava più terribile nelle vie di Napoli, Girolamo Sagarriga, unito ad altri animosi colleghi suoi, sottoscrisse la famosa protesta contro la patita violenza.
Negli anni tristissimi che succedettero alla vittoria della forza sul diritto, il coraggioso firmatario della protesta, il cavaliere Sagarriga, non vacillò nella sua fede politica; ma fermo nei suoi liberali convincimenti, vide finalmente sorgere l'alba fortunata della libertà, dei plebisciti e dell'unità della patria; e fu allora che, mentre due collegi elettorali della provincia Barese si apprestavano a conferirgli di nuovo il mandato popolare, il Governo dell'Italia redente ed unificata lo chiamava al Senato, come uno di quei cittadini che con servizî e meriti eminenti illustrarono la patria.
E molti ed importantissimi egli ne rese, molte benemerenze acquistò verso i suoi concittadini, e di queste mi basterà rammentare una sola.
Il Senatore Sagarriga-Visconti possedeva una biblioteca ricca di opere pregevolissime per merito intrinseco e per rarità di edizioni. Di essa fece alla città di Bari spontaneo e generoso dono; e quel Municipio, accettandolo, decretò venisse aperta ad uso del pubblico, e dal nome del generoso donatore s'intitolasse"Biblioteca Sagarriga".
Ben a ragione pertanto la città di Bari piange la perdita di questo benemerito suo cittadino, ed il Senato deplorerà la dipartita di un illustre suo membro.

Senato del Regno, Atti parlamentari, Discussioni, 11 febbraio 1875.