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ROSSI Angelo

05 aprile 1838 - 10 dicembre 1913 Nominato il 04 dicembre 1890 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! Durante la sospensione delle nostre sedute ci sono mancati i senatori Rossi Angelo e Cognata. Angelo Rossi, morto in Torino il 10 dicembre, era nato in Oneglia il 5 aprile 1832 [sic], ma torinese di elezione. Da operosità e da ingegno nell'industria paterna e nel commercio elevato a fortuna privata ed a rinomanza di abile amministratore, ebbe aperta in Torino la vita pubblica, nella quale si condusse con amore alla città, al comune, alla provincia, con alacrità indefessa agli istituti ed alle aziende civiche. Fidente nelle forze di quella metropoli piemontese, contribuì caldamente e costantemente ai suoi progressi. Promotore e fautore della grande esposizione nazionale del 1884, gliene fu riconosciuto tale merito da essere premiato di medaglia d'oro, che gli venne coniata. Il Comune di Torino l'ebbe consigliere dal 1874 [sic], e più volte relatore del bilancio. Fu consigliere provinciale; membro della Commissione del Museo industriale e de' consigli amministrativi dell'Istituto per le figlie dei militari e del R. Politecnico. Oculato e sagace, zelante e retto, liberale e generoso, pratico eccellente, rimane di lui grata ed amata memoria. Il sindaco di Torino, nel giorno stesso della morte, dando al Consiglio adunato in profondo cordoglio il ferale annunzio, disse grande la perdita per Torino, perdita di uno de' migliori, de' più eletti cittadini; grande per l'amministrazione comunale; e l'adunanza si sciolse in segno di lutto. Egualmente sentito è il lutto dal Senato, che Angelo Rossi pregiava fra i suoi dal 4 dicembre 1890. (Benissimo). [...]
FROLA. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FROLA. Consenta il Senato che io, in modo speciale, mi unisca alle parole di rimpianto che il nostro illustre Presidente ha detto in onore di Angelo Rossi. Ciò facendo, adempio non solo al dovere di antica amicizia, ma anche a quello che deriva dalla comunanza di rapporti avuti con lui nelle amministrazioni pubbliche, in cui tanto si distinse. Accenno solo al concorso intelligente, operoso prestato da Angelo Rossi nella risoluzione di grandi questioni che interessavano la città di Torino, specialmente al concorso che diede in queste questioni quando io avevo l'onore di essere sindaco di quella città. Fu sempre un amministratore indefesso e intemerato e più di tutti operoso; un amministratore che accettava le cariche non come un onore, ma come un onere, per disimpegnarle nel miglior modo a pro della cosa pubblica. Consenta il Senato che io ricordi pure l'opera di lui prestata nel Politecnico di Torino, che il Senato volle retto ad ente autonomo e che dalla sapienza del Senato ebbe speciali norme e speciali reggimenti. Allo spirito di Angelo Rossi giunga il nostro rimpianto, alla sua famiglia vadano le sentite condoglianze del Senato.
(Approvazioni vivissime). [...]
DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Il Governo si associa alle nobili e commosse parole che, in onore della memoria dei due colleghi che abbiamo perduti, sono state testé profferite dal nostro illustre Presidente e dai senatori Frola e Filì Astolfone. Il Governo si associa pure alle proposte che sono state fatte.
PRESIDENTE. Mi farò un dovere di dare esecuzione alle proposte accennate dai senatori Frola e Filì Astolfone, nelle quali è certo consenziente il Senato.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 19 dicembre 1913.