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RESTI FERRARI Giuseppe

11 ottobre 1832 - 24 maggio 1908 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 09 - I primi presidenti dei Magistrati di appello provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Signori senatori! C'è giunta la dolorosa notizia della morte del senatore Resti-Ferrari, avvenuta ieri in Rolo, Provincia di Reggio Emilia, ove dimorava nel riposo decretatogli a sua domanda per motivi di salute nell'11 gennaio 1906, con titolo e grado onorifico di primo presidente di Cassazione.
Nato in Milano l'11 ottobre 1832; trasferitasi la famiglia in Mantova, ivi praticante legale presso il Tribunale provinciale del tempo, poi ascoltante, lo trovò aggiunto il 1859; lo nominò sostituto procuratore di stato il Governo del Re, che lo fece indi salire negli uffici del pubblico ministero; e, passatolo fra i giudicanti, seguitò a promuoverlo sino al grado in Brescia di primo presidente della Corte di appello. Sarebbe stato elevato ancora a grado supremo, se la salute, la modestia e la coscienza non lo avessero impedito. La dignità senatoria gli fu conferita nel 1901, essendo presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Zanardelli, testimonio della stima, di cui godeva, e grande apprezzatore del suo merito.
La lode dovuta al nome del presidente Resti Ferrari, quantunque puramente di magistrato specchiato e dotto, non avendo potuto nemmeno, per lo stato suo fisico, essere frequente al Senato, è nondimeno lode preziosa. Tutti i suoi giorni consacrò a rendere giustizia con zelo ed amore; tutta la vita dedicò al suo ufficio. Vi fu assiduo, ne fu religioso; non ne lo distrasse vanità di emergere di fuori, ambizione di comparire più che uomo di toga. Cauto e prudente non espose a sospetto la propria integrità ed indipendenza; non piegò il proprio decoro. Nella riservatezza e rigidezza fu cortese; nell'austerità benevolo. Le sue promozioni non procacciò da protezioni; non fu servile né adulatore. Non conosceva l'audacia di disputarsi la qualità di ottimo o di scelto, od il merito eccezionale, come suolsi oggidì nella magistratura. Del suo sapere nel sentenziare lasciò il giudizio al pubblico, giudice superiore a commissioni ed a consigli. "Alle porte dei Tribunali", scriveva Melchiorre Gioia nella sua Filosofia della statistica, "si forma un'opinione, la quale annuncia al pubblico, che cosa debba sperare o temere".
Nella bresciana curia era venerato in Giuseppe Resti-Ferrari il magistrato eletto; e simil giudizio del pubblico d'ogni luogo, ove fu, sarà ora scritto sulla sua pietra sepolcrale ad onore della sua memoria, ad esempio dei nuovi magistrati. (Approvazioni).
BETTONI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BETTONI. Alle nobilissime espressioni del nostro illustre Presidente in commemorazione del senatore Resti-Ferrari, permettetemi, egregi colleghi, io aggiunga una parola di compianto per la sua dipartita. La mia Brescia, che fu lungamente testimonio dell'opera sua imparziale, illuminata e superiore ad ogni elogio nel disimpegno delle funzioni delicatissime di primo presidente della Corte d'appello, lo riteneva. come figlio d'adozione e si compiaceva del suo ingegno e delle sue virtù come di chi fosse cittadino delle proprie mura.
Pregherei l'onorevole Presidente di voler consentire che alla famiglia dell'estinto pervenga l'espressione del nostro lutto, in segno di giusto ricordo per un collega, che, pur non avendo potuto accedere che rarissime volte a quest'Aula, perché glie lo impedì la malferma salute, pure tutta la sua vita spese al servizio del Re e della patria. (Approvazioni).
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. La splendida commemorazione fatta dal Presidente del Senato, giudice così competente dei suoi antichi colleghi della magistratura, è il miglior monumento alla memoria del senatore Resti-Ferrari.
Sia permesso a me di ricordare qui il nome di un' altra persona che ebbe di lui la più alta stima, il nome di Giuseppe Zanardelli, giudice anch'egli competente nell'apprezzare il valore morale ed intellettuale dei magistrati.
Mi associo a nome del Governo di tutto cuore alle commemorazioni fatte dal Presidente del Senato e dal senatore Bettoni, che rappresenta così degnamente in questo alto consesso la città di Brescia, perché si tratta di un lutto che colpisce a un tempo il Senato e la magistratura italiana.
(Approvazioni).
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni in contrario, in omaggio alla proposta del senatore Bettoni, io mi farò un dovere d'inviare alla famiglia del compianto senatore Resti-Ferrari l'espressioni di condoglianza del Senato.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 maggio 1908.