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RASPONI Carlo

24 aprile 1858 - 20 agosto 1920 Nominato il 06 ottobre 1919 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Il 20 agosto dopo lunga dolorosa infermità, spegnevasi in Roma il conte Carlo Rasponi. Nato il 24 aprile 1858 in Ravenna da antica nobile famiglia, in cui sempre vive furono le tradizioni patriottiche, dopo aver compiuto rapidi e fortunati studi, si laureò in legge ed entrò, ancora giovane, nelle amministrazioni locali della sua città, che tanto amava, ed in prò della quale sempre spese la sua opera alacre e illuminata. In Ravenna fu consigliere comunale e provinciale, presidente della Cassa di risparmio e magna pars di molte altre istituzioni locali.
Trasferita la sua residenza in Roma, fu consigliere e poi assessore del Comune dal 1902 al 1904. In tale anno fu eletto deputato dal collegio di Ceccano per la XXII legislatura; nella legislatura successiva, in una memorabile lotta politica, rappresentò invece il II collegio di Ravenna. Il 6 ottobre 1919 venne nominato senatore; e, nei pochi mesi in cui il fato gli concesse di vivere fra noi, si era acquistato le simpatie più vive e cordiali per il suo carattere gioviale e sereno, per la sua bontà inesauribile, per il suo tratto squisitamente cortese.
Anche in Roma, come già nella sua Romagna, egli ha lasciato larga orma di bene. Fin dal 1904 fu chiamato a presiedere la Congregazione di carità, in un periodo quanto mai laborioso e difficile per gli istituti di beneficenza. E la carica delicata egli resse con grande abilità amministrativa, congiunta al più alto senso di umanità; e ne fece un vero apostolato di bene, ad essa dedicando tutta la sua anima e tutta la sua opera.
Durante la guerra, importantissima fu la sua azione in pro delle famiglie dei combattenti, poiché a lui si deve la fondazione di asili per bimbi lattanti, di cucine economiche, di laboratori per le madri e di molti altri istituti diretti a lenire le miserie delle classi più colpite. Onde il suo nome, così noto negli ambienti aristocratici, non era meno popolare tra gli umili che lo esaltarono come quello di un benefattore.
Né le cure delle molteplici opere benefiche lo distrassero dagli studi, sovratutto delle scienze sociali, delle quali fu cultore dotto ed appassionato. Aveva recentemente tradotto e pubblicato un assai pregevole volume del Lysis sul Socialismo e la democrazia, con una prefazione, in cui ben si rivela il suo spirito acuto e moderno.
La sua morte immatura ha grandemente addolorato tutti coloro che conobbero la sua nobile figura di gentiluomo e di filantropo e sulla sua bara hanno pianto gli innumeri che l'opera sua beneficò.
Vada alla sua memoria il nostro mesto saluto ed alla sua famiglia l'espressione del nostro più vivo rammarico. (Approvazioni). [...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno. Non ho bisogno di dire al Senato che il Governo sente sempre con vivo dolore la scomparsa di uomini eminenti appartenenti a questa Assemblea. Il Presidente del Senato ha ricordato i servizi resi dagli uomini che disgraziatamente il Senato ha perduto, ha ricordato le opere che li resero meritevoli della stima di questa Assemblea e della riconoscenza del paese.
Il Governo si associa alle nobili parole del Presidente del Senato e al dolore che il Senato sente per la perdita di membri che resero segnalati servizi al paese. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 settembre 1920.