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RACIOPPI Giacomo

21 maggio 1827 - 21 marzo 1908 Nominato il 04 marzo 1905 per la categoria 15 - I consiglieri di Stato dopo cinque anni di funzioni provenienza Basilicata

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Pietro Blaserna, Vicepresidente

Signori senatori! Quando nella precedente tornata formulammo il voto che il senatore Racioppi potesse superare il fiero assalto, che una malattia improvvisa e crudele gli aveva procurato, il compianto nostro collega aveva già cessato di vivere. È dunque scomparso il benemerito patriotta, che per quattro anni ebbe a subire il carcere dei Borboni, il solerte cittadino, che in quarant'anni percorse tutti i gradi dell'amministrazione fino a quello di consigliere di Stato, il coscienzioso senatore, che poche settimane addietro abbiamo veduto al suo banco esatto e attento per prender parte al sereno giudizio dell'Alta Corte di giustizia.
Sarebbe stato mio vivo desiderio di commemorare degnamente questa bella e nobile figura, che univa al caldo amor di patria un affetto profondo agli studi e alle lettere. Ma dovetti inchinarmi davanti al preciso suo desiderio di non essere commemorato. Così non mi rimase altro che di seguire questa mane il suo feretro, ed ora gli mando, a nome del Senato, un estremo saluto. (Approvazioni).
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Il Governo non può fare a meno di rispettare anch'esso le ultime volontà dell'illustre defunto ed astenersi quindi dal ricordare i suoi meriti patriottici e civili. Io quindi mi limito ad esprimere il sincero rimpianto per questa grave perdita che ha fatto il Senato e il nostro paese. (Approvazioni).
SERENA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERENA. Stretto da oltre 40 anni dai vincoli della più sincera e devota amicizia a Giacomo Racioppi, sarò il primo a rispettarne la volontà. Non farò quindi la sua commemorazione, ma, associandomi alle nobili parole del nostro illustre Presidente e del presidente del Consiglio, rileverò soltanto che il venerando collega, di cui tutti oggi rimpiangiamo la perdita, nella sua lunga e laboriosa esistenza diede sempre prova di singolare modestia, pur avendo, più che altri, lottato e sofferto per la unità della patria; pur avendo reso al paese importantissimi servizi, e dimostrato negli scritti storici, economici e statistici, che gli sopravvivranno, straordinaria erudizione, seria e profonda dottrina. Onore alla sua memoria! (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1908.