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POSSENTI Carlo

21 novembre 1806 - 19 dicembre 1872 Nominato il 01 dicembre 1870 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Terenzio Mamiani, Vicepresidente

Nell'illustre uomo Carlo Possenti di Milano perdemmo, signori, un collega dei più degni e al tempo nostro dei più necessari; dapoiché (quel che diventa assai raro) la sua vita fu spesa tutta quanta non pure a compiere ma sì a zelare assiduamente i proprii doveri ed uffici. E mentre antecedeva ad ognuno in questo fervore operoso ed infaticabile, sembrava egli solo non averne coscienza alcuna, per modo che era poco fattibile a chicchessia il passargli innanzi nella semplicità, modestia e mansuetudine dei sentimenti e delle maniere.
Per le stesse ragioni poco badava egli alla gracilezza di sua salute; onde possiamo credere che dove fossesi travagliato meno in servigio dello Stato, avrebbe protratta la sua vecchiezza molto di là dal sessantesimo sesto anno in cui soccombeva.
Infino da giovinetto innamoratosi delle matematiche e delle meccaniche, vi studiò dentro con passione e perseveranza infinita, e quanto erano più scabrosi i problemi in che s'imbatteva, con tanta più ostinazione vi spiegava le forze della vigorosa sua intelligenza, né lasciavasi oltrepassare da alcuno nel temperamento continuo e felicissimo della teorica e della pratica. Laonde avvenne, che mentre il Possenti era, qual membro effettivo, aggregato allo istituto Lombardo ed ascritto ad altre celebrate accademie e poneva in luce dettati nuovi e profondi di scienza, il Governo ebbe cotidianamente a giovarsi di sua dottrina e sperienza, e lo scelse a Vicepresidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Qualche anno prima, i collegi di Soresina e di Rimini lo spedirono lor deputato al Parlamento nazionale, dove non sorse mai questione grave d'ingegneria senza che non fosse udita la sua voce autorevolissima, così per l'alto sapere, come per ispecchiata sincerità e interezza di mente e di animo.
Il Re lo nominava poi senatore, con intenzione manifesta di aggiungere al nostro consesso il decoro e il lustro del suo bel nome, al nostro consesso, ripeto, dove seggono o dovrebber sedere tutti i lumi maggiori della nazione.
Quanto alla vita privata, accennerò solo che fu uomo di rettitudine antica e d'illibati costumi. Contro il vezzo dei tempi, sfuggì in ogni cosa l'ostentazione, in ogni cosa volle essere più che parere; quindi amò e servì la patria nel silenzio e coi fatti, e senza invidiare giammai le altrui maggiori fortune e onoranze.
Sentirà il Governo, sentiremo noi per assai lungo tempo ancora la perdita che oggi facciamo. Né i matematici e gl'ingegneri cesseranno mai di ammirare nel libro suo Circa gli ultimi tronchi dei fiumi, una gloria cresciuta all'antica ed insigne scuola degl'idraulici italiani.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 dicembre 1872.