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PORTA Luigi

04 gennaio 1800 - 10 settembre 1875 Nominato il 15 novembre 1871 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Signori senatori,
dal giorno in cui la sessione fu prorogata sino alla odierna nostra riunione ben sei perdite di nostri colleghi avemmo a deplorare. E con noi le deplorano l'Italia ed il Re, giacché essi tutti per diversi titoli furono dell'una e dell'altro benemerentissimi.
Assai difficile, o Signori, è il compito mio di rammemorarvene le virtù preclare; e se non mi sarà dato di disimpegnarlo degnamente, confido che la indulgenza vostra saprà tenermi conto della buona volontà. [...]
Anno di lutto fu per l'Italia ed in particolar modo per le scienze fisiche, l'anno che si approssima al suo termine. Alle perdite deplorabilissime che gli Instituti Superiori di Genova e di Firenze fecero colla morte di Angelo Bo, di Carlo Burci e di Maurizio Bufalini, si aggiunse ha guari quella di Luigi Porta, nobile ornamento dell'Ateneo pavese e splendida illustrazione dell'Italia e di questa augusta Assemblea.
Il senatore Luigi Porta, nato in modestissime condizioni di famiglia e rimasto orfano di genitori sin dalla prima sua giovinezza, giunse a conseguire quel colmo di fama e di gloria riservato ai più chiari cultori delle scienze sanitarie, e gli onori supremi dovuti ai cittadini eminenti, unicamente perché la ferrea ed indomabile costanza della sua volontà tenne fermo contro gli ostacoli molti e quasi insuperabili che gli sbarravano la via verso la meta agognata.
Di lui si può dire che visse per la scienza e per la patria.
Ammiratore sino all'entusiasmo del celebre Scarpa, Luigi Porta ne seguì costantemente le orme. Prescelse lo studio della chirurgia; e nominato professore di clinica operativa nella patria Università dopo gli splendidi risultati di un pubblico concorso tenutosi nel 1832, egli resse sino al giorno di sua morte quella cattedra con tale e tanto lustro che i numerosi allievi pendevano immobili dalla chiara, castigata e dottissima sua parola.
Molte monografie della scienza medico-chirurgica rese di pubblica ragione il Porta; ma più che da qualunque altra egli trasse riputazione di sommo scienziato dalla cotanto lodata Memoria sulla legatura e sulla torsione delle arterie che riportò il premio Monthyon. A queste laudabilissime pubblicazioni ed all'ultima specialmente egli andò debitore di sue ascrizioni non solo agli Instituti scientifici d'Italia nostra, ma anche a quelli di Parigi, Bruxelles, Vienna, Edimburgo e Londra.
Uomo di semplici e modesti costumi, amante, forse più che non lo dovesse, della solitudine e del concentramento, insofferente della dominazione straniera, amantissimo delle libere instituzioni, dell'unità e dell'indipendenza della patria, Luigi Porta dette luminoso esempio del suo immenso affetto alla città in cui nacque e crebbe, ed all'Ateneo pavese, dove tanta si acquistò nominanza, creando nel medesimo il Museo che porta il suo nome e chiamandolo erede della sostanza acquistata collo studio e coll'onesta operosità.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 dicembre 1875.