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PORRO Carlo

03 ottobre 1854 - 19 aprile 1939 Nominato il 15 maggio 1916 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Suardo, Presidente

Poche ore dopo la chiusura della nostra ultima riunione cessava di vivere il camerata generale d'Armata Carlo Porro dei Conti di S. Maria della Bicocca, ministro di Stato, dal 1916 senatore del Regno.
Nato nel 1854 a Milano da stirpe patrizia, aveva avuto nella sua famiglia alti esempi di dovere e di sacrificio, ai quali s'inspirò. Suo padre, infatti, era stato membro del Governo provvisorio, nel 1848 ed egli stesso portava il nome dello zio, fatto prigioniero e ucciso nelle Cinque Giornate.
Uscito, nel 1875, sottotenente d'artiglieria dall'Accademia militare, pochi anni dopo fu chiamato a insegnarvi storia militare e geografia.
Passato nel Corpo di Stato maggiore, percorse rapidamente la carriera raggiungendo i gradi più alti. Comandò la Scuola di guerra e fu a capo dell'ufficio "Guide militari per le regioni di frontiera", che facilitò all'esercito di Vittorio Veneto la conoscenza del terreno sul quale doveva, poi, gloriosamente operare.
Schivo di onori, portò in ogni carica ricoperta quell'alto senso di responsabilità che, nel 1914, lo indusse a ricusare, senza esitazione, l'offerta del portafoglio della Guerra poiché il Governo del tempo non aveva creduto di potere accettare le proposte da lui ritenute indispensabili per la riorganizzazione delle forze militari. Comandante del corpo d'Armata di Verona, preparò gli studi per lo schieramento e l'avanzata delle truppe nella guerra ormai prossima. Sottocapo di Stato maggiore nell'esercito mobilitato fu a fianco di Luigi Cadorna e lo coadiuvò efficacemente nella preparazione delle undici vittoriose battaglie dell'Isonzo e degli Altipiani.
Carlo Porro, che fu esimio cultore anche di studi geografici, corografici e glaciologici, lascia fra noi, che lo circondavamo di affetto e di stima, cara e venerata memoria.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 maggio 1939.