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PONSIGLIONI Antonio

11 febbraio 1842 - 14 marzo 1907 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Sardegna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Il senatore Antonio Ponsiglioni, dopo lunga malattia, moriva nel pomeriggio di ieri nella sua villa di Quinto, presso Genova, in età di 65 anni, essendo nato a Cagliari l'11 febbraio 1842.
Di vivace ingegno, acquistò, ancor giovane, fama di eletto giurista, e rivolse ad un tempo gli studi alle discipline economiche.
Scrisse intorno a queste, oltre a' suoi trattati dell'economia sociale e dell'economia pubblica, molti pregiati lavori, come ad esempio: Il banchetto della vita, Il giuoco del lotto, La fisiologia del credito, L'avvenire dell'operaio, Sulle società popolari d'istruzione e temperanza,ed altri parecchi su svariati argomenti.
Professore di economia politica nella Università di Genova, fu nel corso della XIII legislatura eletto deputato di Cagliari, e chiamato a sedere in Senato il 21 novembre 1901. Prendendo parte attiva ai lavori del Parlamento, egli vi portava quell'argomentare stringato e quella rapidità di espressione che singolarmente lo distinguevano.
Per la sua modestia, per la semplicità dei modi, per la cortese e schietta affabilità, per la bontà del cuore, era carissimo a tutti.
Al mesto ed affettuoso saluto per l'estinto collega, il Senato unisce le vive condoglianze all'afflitta famiglia. (Approvazioni). [...]
CARTA MAMELI. Dopo la bella ed eloquente commemorazione del senatore Ponsiglioni fatta dal nostro illustre Presidente, a me non resterebbe altro da aggiungere; e non parlerei se non fossi mosso da due considerazioni. La prima è che sono un concittadino del compianto senatore Ponsiglioni: la seconda, che da ormai 50 anni eravamo legati da intima, affettuosa amicizia, che non si smentì mai per un solo istante.
Appena diciassettenne egli si arruolò nelle schiere di Garibaldi e combatté valorosamente durante tutta la campagna dell'Italia meridionale. Questa finita, riprese e compì i suoi studi interrotti, ed in breve salì in reputazione ed in onore. Scrittore valoroso di economia politica, dotto e diligente professore e rettore per parecchi anni, dell'Università di Genova, egli era stimato ed amato da tutti quanti lo conoscevano. Quando venne fra noi era già minato dalla malattia che lo trasse al sepolcro, e però non poté dare la giusta misura del suo acuto ingegno e della vasta sua cultura. Egli era non solo stimato, ma amato da tutti, da professori e da studenti nell'Ateneo genovese; e contava numerosi amici, tanto a Cagliari che a Genova, sua seconda patria. E se è vero che nelle urne confortate di pianto il sonno della morte è men duro, è certo che il sonno eterno del povero amico mio non sarà turbato.
Pregherei il nostro Presidente di voler comunicare alla famiglia desolata le condoglianze del Senato per la perdita del buono ed amato collega. (Approvazioni). [...]
VIGANÒ, ministro della guerra. A nome del Governo, mi associo a cuore aperto alle nobili parole pronunciate dal nostro Presidente e dal senatore Carta-Mameli in commemorazione del senatore Ponsiglioni, che fu, come tutti sanno, egregio patriota e valente economista. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 15 marzo 1907.